ANCHISE (᾿Αγχίσης o ᾿Αγχείσης, Anchīsa)
F. Castagnoli
Figlio di Capys e nipote di Assaraco, signore della città di Dardano.
Per volere di Zeus, Afrodite si innamorò di lui, e dalla loro unione nacque [...] . d. C., trovato a Kopčiki negli Urali e conservato a Leningrado (Ermitage), è rappresentata l'apparizione di Venere nella tenda di Anchise.
Bibl: O. Rossbach, in Pauly-Wissowa, I, cc. 2106-2109; s. v.; sul piatto di Leningrado, v. L. Matzulewitsch ...
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CASTELLUCCI, Salvi
Anchise Tempestini
Nacque ad Arezzo nel 1608. Allievo ed imitatore di Pietro Berrettini da Cortona, fu attivo ad Arezzo, Cortona e Città di Castello. Ritenuto dalle fonti più felice [...] nella pittura ad olio, ci sembra oggi, essendo le sue opere mobili in gran parte scomparse, migliore negli affreschi delle volte della cattedrale di Arezzo, dove continuò la decorazione iniziata nel secolo ...
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CASINI
Anchise Tempestini
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Famiglia di artisti fiorentini la cui attività si svolge dalla seconda metà del sec. XVI ai primi decenni del secolo successivo.
Dei due figli di Giovanni Battista di Matteo, [...] Vittore, probabilmente il maggiore, risulta immatricolato nell'arte dei medici e speziali il 24 genn. 1567 (st. com.). Nominato console il 19 ag. 1572, entrò nell'Accademia delle arti del disegno il 13 ...
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CASSIANI, Baldassarre (in religione Stefano), detto il Certosino
Anchise Tempestini
Figlio di Antonio, nacque ad Ansano, presso Pescaglia (Lucca), il 9 marzo 1636. Il 10 genn. 1653 vestì l'abito nella [...] certosa di Fameta, presso Lucca, assumendo il nome di Stefano. Molti autori, anche di recente, lo hanno classificato come allievo di Bernardino Poccetti. Ma la cosa è impossibile, essendo questi morto ...
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CASELLI, Cristoforo (detto anche Cristoforo Parmense, Cristoforo da Parma, Cristoforo Temperelli o il Temperello)
Anchise Tempestini
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Figlio di Giovanni di Cristoforo, forse pittore anch'egli, nacque [...] a Parma intorno al 1460. Dalla moglie Antonia, della quale si ignora il casato, ebbe quattro figli: Giovanni Battista (nato nel 1499), che nel 1516 divenne organista del S. Sepolcro di Parma; Polissena ...
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ENEA (Αἰνείας, Aenēas)
F. Castagnoli
Mitico eroe della Troade, divenuto anche il massimo eroe del Lazio, cantato da Virgilio nell'Eneide.
Nato sull'Ida da Venere e da Anchise, fu difensore di Troia e [...] 'Ida e della fondazione di un nuovo regno troiano, mentre un'altra leggenda fa fuggire E. da Troia in fiamme recando con sé Anchise, Ascanio, Creusa e gli dèi patri (fatto che accreditò nel mondo italico la figura di E. come quella di uomo pio, non ...
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LOUVRE F 118, Pittore di
S. Stucchi
Ceramografo attico che prende nome dall'oinochòe a fondo bianco del Museo del Louvre F 118, con Enea ed Anchise. Al pittore, la cui attività è da porre nel penultimo [...] decennio del VI sec. a. C., è attribuita anche la lèkythos di Monaco 1828 con Atena, Dioniso, Eracle ed Apollo.
Bibl.: J. D. Beazley, Black-fig., 1956, p. 440 ...
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(gr. Αἰνείας; lat. Aenēas) Mitico eroe della Troade, e più tardi del Lazio, le cui gesta occupano una parte notevole nell’Iliade e costituiscono il soggetto dell’Eneide. Nato sul monte Ida, da Afrodite [...] .
L’arte antica ha raffigurato spesso E. in scene di combattimenti epici (pittura vascolare). Nell’Iliupersis è raffigurato con il padre Anchise sulle spalle e il figlioletto Ascanio per mano: motivo che risale all’arte greca del 6° sec. a.C. e trovò ...
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DIDYMAON
S. Meschini
Nome dato da Virgilio all'artefice dello scudo che Enea dona a Niso, scivolato mentre stava vincendo la corsa a piedi durante i giochi funebri in onore di Anchise (Aen., v, 359 [...] ss.). Nulla autorizza a ritenerlo allusivo ad artista realmente esistito.
Bibl.: O. Rossbach, in Pauly-Wissowa, V, 1905, col. 441, s. v ...
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Architetto, scultore, pittore (Napoli 1598 - Roma 1680), figlio di Pietro. È il massimo protagonista della cultura figurativa barocca. Esordì giovanissimo, attirando su di sé l'attenzione del card. Scipione [...] gruppi statuarî (ora tutti conservati nella Galleria Borghese, Roma), eseguiti fra il 1616 e il 1624. Il primo, Enea e Anchise, rivela ancora l'influenza (e forse la collaborazione) del padre, mentre nel David, nel Ratto di Proserpina e specialmente ...
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nekyia
nèkyia s. f., gr. [traslitt. di νέκυια, der. di νέκυς, forma arc. di νεκρός «morto»]. – Presso gli antichi Greci, sacrificio o rito con cui si evocavano i morti a scopo divinatorio. La parola è usata per indicare tradizionalmente il...
porgere
pòrgere v. tr. [lat. pŏrgĕre, forma sincopata di pŏrrĭgĕre, comp. di por- «in avanti» (affine a pro- e per-) e rĕgĕre «dirigere in linea retta»] (io pòrgo, tu pòrgi, ecc.; pass. rem. pòrsi, porgésti, ecc.; part. pass. pòrto). – 1....