Ecclesiastico italiano (Genova 1913 - Bocca di Magra, Ameglia, 1998); carmelitano scalzo (1928), sacerdote (1936), preposito generale dell'ordine (1955-67), partecipò ai lavori del concilio Vaticano II. Arcivescovo di Bari (1973-77) e quindi di Torino (1977-89), è stato presidente della Conferenza Episcopale Italiana (1979-85). È stato creato cardinale nel 1979. Tra le opere: La vita religiosa nella ...
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Corrado "della Suburra", romano, cardinale vescovo di Sabina dal 1126, e vicario di Innocenzo II per l'Italia (1130), successe, vecchio, il 12 luglio 1153, a Eugenio III. Si mostrò conciliante verso il Barbarossa, acconsentendo alla traslazione di Guitmanno dalla sede di Naumburg a quella di Magdeburgo. Morì il 3 dic. 1154 e fu sepolto in S. Giovanni in Laterano ...
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Creato patriarca (genn. 730) da Leone III l'Isaurico che aveva deposto il patriarca Germano per il rifiuto a condannare il culto delle immagini. I papi Gregorio II e Gregorio III rifiutarono di riconoscere A., patriarca eretico. Ma nel 742-43 A. rialzò le sacre immagini: è perciò considerato santo dalla Chiesa greca. Morì nel 752 ...
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Metropolita (431) di questa città, fu riconosciuto come vicario della Chiesa romana per l'Illirico dai papi Sisto III (435) e S. Leone Magno (444), il quale gli indirizzò varie lettere. Non partecipò personalmente né al "latrocinio" di Efeso (449), né al concilio di Calcedonia (451): pare morisse in quell'anno ...
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Carmelitano scalzo (Münster in Vestfalia 1706 - Augusta 1761); teologo, scrittore e incisore; illustrò egli stesso la sua sancta theologia universa (1751), le Effigies Romanorum Pontificum (1751) e altre opere ...
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Poeta spagnolo (Madrid 1600 - ivi 1629). Della sua lirica, ispirata a Góngora, è celebre soprattutto la produzione burlesca per l'ingegnosità e il concettismo. In particolare alcuni suoi scritti satirici, i rejámenes contro i poeti coevi, furono considerati modelli da imitare. Le Obras furono pubblicate postume nel 1634 da José de Pellicer ...
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Denominazione con cui si indica solitamente l’Impero Romano d’Oriente, da Bisanzio antico nome della capitale Costantinopoli.
Storia
L’antagonismo fra Occidente latino e Oriente ellenistico prese corpo [...] (melode) pensasse egli stesso a musicare il suo carme. Tra i più importanti: Sofronio da Gerusalemme, Sergio da Costantinopoli, Anastasio monaco del Sinai e soprattutto Romano il Melode che unì influssi siriaci e semitici. La tendenza a sempre più ...
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Si chiamava da privato Artemio ed occupava il posto di primo segretario di stato (πρωτοασηκρήτης), quando, ai primi di luglio 713, una cospirazione militare privava l'imperatore Filippico degli occhi e [...] in contrasto, sembra, con gli elementi militari e col partito monotelitico, diventato potente sotto Filippico; e prese il nome di Anastasio. L'Impero era da diciotto anni, cioè dalla prima cacciata di Giustiniano II, in preda all'anarchia. A. fece un ...
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VOLTA, Alessandro Giuseppe Antonio Anastasio
Lucio Fregonese
– Nacque a Como il 18 febbraio 1745, da Filippo Maria e da Maddalena Inzaghi.
La famiglia Volta apparteneva alla nobiltà locale di Como e [...] poteva perciò far sedere decurioni nel consiglio cittadino. Alla morte dell’unico zio rimasto laico per continuare la discendenza, il padre, Filippo Maria, gesuita per undici anni, ebbe dispensa per lasciare ...
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anastasi
anàstaṡi s. f. [dal gr. ἀνάστασις «resurrezione»]. – Nome greco della resurrezione di Cristo e di quella finale dei morti (ad esso si riconnette il nome proprio Anastasio, Anastasia); designò anche il luogo del sepolcro di Cristo,...
guardare
v. tr. e intr. [dal germ. wardōn] (come intr., aus. avere). – 1. Dirigere gli occhi, fissare lo sguardo su qualche oggetto (non include necessariamente l’idea del vedere, in quanto si può guardare senza vedere, così come si può vedere...