slavofilismo
Movimento filosofico, politico e letterario sorto in Russia negli anni Trenta del sec. 19° in contrapposizione alla corrente occidentalista (➔ ). L’interpretazione dello s. è piuttosto controversa [...] altro la tendenza all’idealizzazione della tradizione contadina russa e una certa ostilità verso lo Stato, d’ispirazione anarchica, furono riprese dalle correnti radicali della seconda metà del secolo. Fra i principali esponenti dello s. si ricordano ...
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NENCINI, Carlo
Carlo De Maria
NENCINI, Carlo. – Nacque a Radicondoli (Siena) il 24 febbraio 1881 da Sante e da Sabatina Baldasseroni.
Crebbe nella vicina Colle Val d’Elsa, allora importante centro industriale [...] De Ambris. In agosto si adoperò per creare presso la Camera del lavoro fiorentina un fascio operaio rivoluzionario composto di anarchici e sindacalisti. Sul finire del 1911, nei mesi di mobilitazione contro la guerra di Libia, fu uno dei più attivi ...
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Friscia, Saverio
Medico e uomo politico (Sciacca, Agrigento, 1813 - ivi 1886). Vicino agli ambienti radicali siciliani, nel 1847 fu tra gli organizzatori della rivolta antiborbonica a Sciacca e l’anno [...] assunse una posizione fortemente critica verso la classe dirigente liberale. Dalla metà degli anni Sessanta si avvicinò al movimento anarchico, e in particolare alle idee di Bakunin, di cui fu uno dei primi sostenitori italiani. Per alcuni anni, fino ...
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La società degli Stati e degli altri enti le cui relazioni reciproche sono rette dal diritto internazionale.
Tralasciando i rapporti tra enti sovrani, esistenti fin dall’antichità, la comunità internazionale [...] coordinazione, sprovvista, a differenza delle comunità nazionali, di un potere di governo centralizzato e quindi tendenzialmente anarchica. Essa ha mantenuto sostanzialmente inalterati tali caratteri, sebbene a partire dal 20° secolo lo sviluppo dell ...
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FAGGIOLI, Alceste Luigi
Nunzio Dell'Erba
Nacque a Monte San Giovanni, frazione di Monte San Pietro (Bologna), il 12 luglio 1851 da Egidio Camillo e da Eugenia Lambertini. Di famiglia benestante, frequentò [...] regionale, che si tenne a Bologna dal 17 al 21 marzo 1872. In quell'occasione privilegiò più "l'anima" anarchica che quella garibaldina: si dichiarò favorevole a rinvigorire i rapporti con il gruppo napoletano di C. Cafiero, dissociandosi nettamente ...
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di Irene Giannì
Teofilato, Cesare Alfredo
Pedagogo, storico e attivista politico italiano (Francavilla [...] , da un lato, dal filosofo positivista R. Ardigò, che vi pubblica alcuni suoi contributi, e, dall’altro lato, dall’anarchico russo P. Kroptkine, che è citato continuamente, dal primo all’ultimo numero. Il programma esplicita l’impegno «nel nome dell ...
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STIRNER, Max
Heinrich Levy
Pseudonimo del filosofo Johann Caspar Schmidt, nato il 25 ottobre 1806 a Bayreuth, morto il 25 giugno 1856 a Berlino. Studiò filosofia, filologia classica e teologia, frequentando [...] non diretta all'utilizzazione dell'individualità dell'egoista, bensì sfruttata essa medesima da questo, lo St. fu maestro di dottrina anarchica, e le diede il fondamento filosofico di gran lunga più rilevante. L'opera che ha svolto questa filosofia è ...
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MISEFARI, Bruno
Giuseppe Masi
, Bruno Nacque a Palizzi (Reggio di Calabria) il 17 genn. 1892 da Carmelo e da Francesca Autelitano, primogenito di una famiglia numerosa (otto figli).
Conseguita la licenza [...] a Roma, dove morì il 12 giugno 1936.
Tra le opere del M. si ricordano: Chi sono e cosa vogliono gli anarchici, Napoli 1921; Commemorazione di Francisco Ferrer, Zurigo 1917. Gli scritti del M. sono stati pubblicati postumi a cura della moglie: F ...
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Diritto
C. internazionale La società degli Stati e degli altri enti le cui relazioni reciproche sono rette dal diritto internazionale. Tralasciando i rapporti tra enti sovrani, esistenti fin dall’antichità, [...] , di coordinazione, sprovvista, a differenza delle c. nazionali, di un potere di governo centralizzato e quindi tendenzialmente anarchica. Essa ha mantenuto sostanzialmente inalterati tali caratteri, sebbene a partire dal 20° sec. lo sviluppo dell ...
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Quarto figlio di Guglielmo I, detto Beauclerc per la sua cultura, nato nel 1068. Aiutò suo fratello Guglielmo II il Rosso a strappare la Normandia all'altro loro fratello duca Roberto e nel 1100 si trovava [...] le sue pretese alla corona d'Inghilterra a Enrico e ritornò in Normandia. Enrico schiacciò la minoranza irrequieta, anarchica dei baroni, incoraggiata in segreto da Roberto, ma cercò la cooperazione della classe baronale nel suo complesso, insistendo ...
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anarchia
anarchìa s. f. [dal gr. ἀναρχία, comp. di ἀν- priv. e tema di ἄρχω «comandare»]. – 1. Mancanza di governo, come stato di fatto, sia per assenza di un valido potere a causa di rivoluzioni, sia per inefficienza dell’esercizio del potere...
anarchico
anàrchico agg. e s. m. (f. -a) [der. di anarchia] (pl. m. -ci). – 1. a. agg. Proprio dell’anarchia e di chi ne propugna i principî: sistema a., dottrine a., movimento a.; attentati anarchici. b. s. m. Chi professa l’anarchia o tende...