Linguistica
Figura retorica che consiste nel ripetere, in principio di verso o di proposizione, una o più parole con cui ha inizio il verso o la proposizione precedente: «Per me si va nella città dolente, /Per me si va nell’eterno dolore, /Per me si va tra la perduta gente» (Dante).
Religione
In origine il pane offerto per la celebrazione eucaristica; poi, nelle liturgie orientali, la parte principale ...
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Complesso dei riti e delle cerimonie propri di un culto religioso. La formazione della l. è determinata da due motivi: la necessità di fissare in forme adatte la vita e la professione della religione, [...] Si distingue il tipo liturgico romano, che conserva un nucleo invariato, ossia il canone, per contenuto e forma analogo all’anafora orientale e la cui redazione definitiva si ritiene compiuta da s. Gregorio Magno. Vi è poi il tipo liturgico gallicano ...
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Invocazione rivolta a Dio, alla divinità, con la parola o col pensiero, per chiedere aiuto, protezione, salute, favori.
Tipologie
La p. è un fenomeno religioso di larghissima diffusione: benché finora [...] per es., Clemente Alessandrino, Origene, Tertulliano e Cipriano, se ne occupassero ampiamente. P. eucaristica È la grande p. (detta anche anafora o canone) che si dice mentre si svolge la parte centrale della messa: è una p. di azione di grazie e di ...
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GUARNA, Romualdo
Massimo Oldoni
Nacque da una nobile famiglia salernitana nel primo quarto del XII secolo. Il G. partecipò della stagione più florida della Scuola medica di Salerno, fu medico egli stesso [...] retorici messi in bocca a papi o rappresentanti di Curia.
Questa retorica viene supportata da altre figure: l'anastrofe, l'anafora, la gradatio, unite a una ricca aggettivazione per la quale, tuttavia, sono d'esempio al G. i vocabolari più emotivi ...
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Cristiani in movimento
Patrizio Foresta
Cristiani in movimento: significante e significati
I movimenti sono una componente rintracciabile in tutta la storia del cristianesimo e delle Chiese cristiane; [...] rito particolare concesso ai neocatecumenali (comunione sotto le due specie, spostamento del rito della pace prima dell’anafora). Nella medesima occasione Giovanni Paolo II investì di un mandato missionario in America latina e Europa cento famiglie ...
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GIORDANO da Pisa (Giordano da Rivalto)
Carlo Delcorno
Le notizie più attendibili relative alla biografia di G., detto anche, in testimonianze risalenti a non prima del XVI secolo, Giordano da Rivalto, [...] i modi del parlato. La sua lingua è caratterizzata da figure retoriche tipiche dell'iterazione (per es., l'anafora), e dal parallelismo antitetico, che è poi la modulazione fondamentale dell'oratoria sacra. La lingua parlata si avverte soprattutto ...
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Damaso I, santo
Carlo Carletti
Le informazioni antecedenti il periodo episcopale sono episodiche, scarsamente documentate, talvolta oscure e contraddittorie. Il primo problema che si pone è quello del [...] per rilevare l'errata attribuzione a Melchisedech del titolo di summus sacerdos così come fanno i fedeli di Roma nell'anafora: "sicut nostri in oblatione praesumunt". La citazione dell'Ambrosiaster è tanto più rilevante se si osserva che ancora nel ...
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anafora
anàfora s. f. [dal lat. tardo anaphŏra, gr. ἀναϕορά «offerta» e «ripetizione»]. – 1. In origine, il pane offerto per la celebrazione eucaristica; quindi, nelle liturgie orientali, la parte principale della celebrazione stessa, cui...
anaforico
anafòrico agg. [dal lat. tardo anaphorĭcus, gr. ἀναϕορικός, der. di ἀναϕορά «anafora»] (pl. m. -ci). – 1. Di anafora, come termine della retorica: costrutto a., quello in cui le proposizioni o i versi incominciano con una o più parole...