TESTA, Alberto
Giuseppe Sergi
Nacque a Santos, in Brasile, l’11 aprile 1927, secondogenito di Luigi, dirigente della Italcable, e Luisa Micheroux de Dillon. Ebbe due fratelli, Enrico e Franco. Nel 1954 [...] . La scrittura predilige un verso moderatamente libero, con uso controllato della rima, esaltato semmai dal ricorso all’anafora, ad assonanza e consonanza, all’allitterazione – nelle quali si mostra la sua inclinazione musicale.
Fu anche fecondo ...
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DE LUPIS (Lupis), Bisanzio
Rosario Contarino
Nacque a Giovinazzo (Bari) nel 1478 da Micco (Domenico) e da Costantina Paglia, appartenenti entrambi a famiglie ragguardevoli della cittadina.
In patria [...] da questo stesso versante deriva l'insistenza nell'uso di figure retoriche come l'allitterazione, la paronornasia, l'anafora, che rimanda a cadenze e moduli popolareschi, piuttosto che ai più impegnativi artifici di un certo Petrarca. La compresenza ...
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Nelle frasi consecutive si esprime l’effetto dell’evento o dello stato di cose espresso nella principale o in una frase precedente:
(1) ha piovuto talmente tanto che il fiume è straripato
In quest’esempio [...] in avanti (➔ catafora) verso la consecutiva; il connettivo che introduce la subordinata attua invece un rinvio all’indietro (➔ anafora). Tra le due proposizioni si crea infatti un senso d’attesa «che esige una risoluzione nella subordinata» (Agostini ...
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ROTULO
G. Cavallo
Il r. costituì la forma normale di libro nel mondo antico, prima che, all'incirca tra i secc. 2° e 4°, venisse sempre più affiancato e poi definitivamente sostituito dal codice.Il [...] a qualche iniziale figurata, una serie di tredici scenequadri intercalate nel testo, che formano un ampio ciclo iconografico relativo all'anafora della messa di s. Basilio il Grande. Densamente illustrato si mostra anche il r. di Giosuè, del sec. 10 ...
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preghiera (preghera; pregheria; preghero, in rima)
Antonio Lanci
Ricarda Liver
Sostantivo non molto frequente, quasi sempre costruito con ‛ fare '. Nel Fiore ricorre per lo più la forma ‛ preghera ' [...] e consecutivo, esprimente l'effetto che il credente spera di ottenere con la sua supplica. S'intreccia in tutta la p. un'anafora del tu, ora in forma di aggettivo possessivo (vv. 83 e 88), ora, con maggiore rilievo, in quella del pronome personale ...
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A Francesco d’Assisi (1181 o 1182 - 1226), fondatore dell’Ordine dei Minori, santo, e protagonista di un rinnovamento spirituale fondamentale nella storia della cristianità, le fonti attribuiscono numerosi [...] tradizione scritturale e di altri modelli liturgici ricorrenti negli scritti latini di Francesco. Insistiti e amplificati dall’anafora i richiami alla formula biblica della lode a Dio, modificata tuttavia nel passivo-ottativo indeterminato Laudato si ...
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La prima poesia macaronica nasce come ‘genere’ a Padova alla fine del XV secolo, caratterizzata dallo scontro di elementi linguistico-culturali popolareggianti e rusticali con la tradizione latino-umanistica; [...] , quae te dementia cepit!». In altri casi non sono da escludere mediazioni intertestuali a più livelli, come nel caso dell’anafora con doctus dell’elogio del Gonzaga (V, 394-397) che rinvia a Giovenale (volgarizzato da Giorgio Sommariva in una stampa ...
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apostrofe
Francesco Tateo
Originariamente collegata con l'oratoria forense (consisteva essenzialmente nel volgere le spalle ai giudici per rivolgersi al pubblico o all'imputato), l'a. fu considerata [...] particolare assume l'a. ad Alberto tedesco (Pg VI 97 ss.), dove essa introduce una maledizione e si amplia attraverso l'anafora.
L'a. è anche elemento essenziale dell'invocazione, la quale può presentarsi nella forma classica del proemio, come in Pd ...
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MONTEMAGNO, Buonaccorso da
Marco Berisso
MONTEMAGNO, Buonaccorso da (Buonaccorso il vecchio). – Figlio di Lapo da Montemagno, nacque probabilmente a Pistoia nel primo ventennio del secolo XIV.
Dai documenti [...] tutto basato sull’artificio delle rime tronche, o Lasso, dappoi che per amor tanto arsi (ibid., p. 86), centrato sull’insistita anafora della parola ≪invan≫ (sino al parossismo dei vv. 9 s.: ≪Invan le rime! Invano ogni mio verso! / Invano ogni fatica ...
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LINGUAGGI SETTORIALI
Claudio Giovanardi
Con l. s. s'intende una varietà funzionale della lingua comune utilizzata da determinati gruppi socioprofessionali per esprimere e comunicare contenuti, nozioni, [...] il discorso citato e quello espositivo, l'uso di dislocazioni sintattiche e di collegamenti interfrasali ricorrenti, meccanismi di anafora e di parafrasi. Non va infine sottaciuta la prospettiva pragmatica che guida sovente la produzione di un testo ...
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anafora
anàfora s. f. [dal lat. tardo anaphŏra, gr. ἀναϕορά «offerta» e «ripetizione»]. – 1. In origine, il pane offerto per la celebrazione eucaristica; quindi, nelle liturgie orientali, la parte principale della celebrazione stessa, cui...
anaforico
anafòrico agg. [dal lat. tardo anaphorĭcus, gr. ἀναϕορικός, der. di ἀναϕορά «anafora»] (pl. m. -ci). – 1. Di anafora, come termine della retorica: costrutto a., quello in cui le proposizioni o i versi incominciano con una o più parole...