La capacità di esprimere la temporalità costituisce uno dei tratti principali della comunicazione umana. Tutte le lingue di cui siamo a conoscenza possiedono mezzi lessicali e/o grammaticali per collocare [...] dato dal ➔ contesto, e non necessariamente il momento dell’enunciazione: in tal caso la temporalità è detta anaforica (➔ anafora).
Più specificamente, il ➔ presente esprime:
(a) simultaneità rispetto al momento dell’enunciazione: leggo un libro;
(b ...
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lui (lei)
Riccardo Ambrosini
1.1. La distribuzione delle forme oblique del pronome maschile ‛ lui ', che, come ‛ lei ', reca chiari indizi della sua tonicità nell'uso ritmico-prosodico e nel suo frequente [...] lui ebbe / primo sigillo a sua religïone.
In una stessa frase l. può riferirsi a più di una persona, svolgendo insieme funzione di anafora e di deissi, ad es. in Pg XI 130-132 Se quello spirito... qua sù non ascende, / se buona orazion lui non aita ...
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CUSANO, Biagio
Rosario Contarino
Nacque a Vitulano nel Principato Ultra (odierna provincia di' Benevento) e visse nel sec. XVII; non si conoscono né la data esatta della sua nascita né la famiglia di [...] effetto e di laboriosa resa formale appare il tessuto stilistico, fondato su artifici abbondantissimi che vanno dall'anafora alle rime identiche, anche se l'antitesi appare la figura dominante, adoperata come strumento di ingegnose combinazioni ...
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PERISAULI, Faustino
Michele Camaioni
PERISAULI, Faustino (Pier Paolo da Tredozio). – Nacque a Tredozio dopo il 1450, da Martino; il nome della madre è sconosciuto.
Assai incerte le notizie riguardanti [...] opera ispirata alla tradizione virgiliana della poesia pastorale, in cui Perisauli fa largo impiego di figure retoriche, quali l’anafora, l’iperbole, l’amplificatio e la elencatio, espressa in lunghe liste erudite di episodi e personaggi tratti dalla ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I primi testi in volgare prendono forma – sul finire del XII secolo – come “contrasti” [...] per la morte del Dio nella tragedia, insieme intimamente accorata e universale, della madre e del figlio; l’anafora risuona martellante: “Figlio bianco e vermiglio! [...] Figlio, pur m’hai lassato!”.
Il laudario perugino conserva anche un inventario ...
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I sinonimi (dal gr. synonymía «uguaglianza di nome») sono le parole (tecnicamente, i lessemi; ➔ lemma, tipi di) che hanno ugual significato fondamentale (Marello 1995), come casa e abitazione, morto e [...] aggiunge a quello del toscano schiaffo una connotazione intensiva.
A livello testuale, occorre ricordare che la ripresa anaforica e cataforica (➔ anafora; ➔ catafora) di un antecedente per mezzo di un nome (o un ➔ sintagma nominale) suo sinonimo, è ...
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iperbato
Francesco Tateo
Il termine hyperbaton designava nella retorica greca il mutamento dell'ordine normale delle parole: distinguendo questa figura dall'anastrofe (v.), e rendendola col termine [...] , come in Pd XII 91-95 (non dispensare... / non la fortuna... / non decimar... / addimandò...), dove l'i. è rafforzato dal concorso dell'anafora. Ancora al modulo latino va riportato l'i. in Pg II 94 (Nessun m'è fatto oltraggio), o nei casi in cui la ...
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La sentenza è un enunciato in forma concisa, il cui contenuto ha un valore generale che non necessita di passaggi probatori. La sentenza appartiene al dominio delle figure retoriche di pensiero (➔ retorica), [...] figura, specie nella sua forma epifonematica, a essere marcata da procedimenti retorici di vario genere. Menzioniamo:
(a) l’anafora:
(15) ché gran temenza gran desire affrena [fine periodo e fine della seconda quartina del sonetto] (Canz. CXLVII ...
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sestina, sestina doppia
Ignazio Baldelli
1. La s. di D. Al poco giorno e al gran cerchio d'ombra (Rime CI) è costituita da sei stanze di sei versi terminanti con le stesse sei parole-rima ombra, colli, [...] . Tutte le figure della ripetizione sono perciò tipici elementi retorici della s.: la geminatio, il poliptoto, la figura etimologica, l'anafora, l'epifora, l'annominatio, il gioco di parole, la dittologia sinonimica (Riesz, p. 219). Il fatto che la ...
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Le congiunzioni sono elementi invariabili del discorso (➔ parti del discorso) che uniscono (lat. coniunctio, da coniungĕre «unire insieme») due elementi sintattici: elettivamente due frasi; nel caso delle [...] possono essere accompagnati da una congiunzione; inoltre, mentre le congiunzioni sono sempre collocate a inizio di frase, gli anaforici hanno una posizione libera all’interno della frase (Prandi 2006: 224 segg., 322 segg.). Di questa natura sono ...
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anafora
anàfora s. f. [dal lat. tardo anaphŏra, gr. ἀναϕορά «offerta» e «ripetizione»]. – 1. In origine, il pane offerto per la celebrazione eucaristica; quindi, nelle liturgie orientali, la parte principale della celebrazione stessa, cui...
anaforico
anafòrico agg. [dal lat. tardo anaphorĭcus, gr. ἀναϕορικός, der. di ἀναϕορά «anafora»] (pl. m. -ci). – 1. Di anafora, come termine della retorica: costrutto a., quello in cui le proposizioni o i versi incominciano con una o più parole...