lussuria
Giuseppe Santarelli **
Il vocabolo ricorre anzitutto in luoghi specifici della Commedia, e cioè a proposito dei lussuriosi puniti nel secondo cerchio dell'Inferno, e indi nella valutazione [...] di Enea, opposta, in virtù della ragione, ai suoi forti sentimenti di amore e di pietà (Aen. IV 448 ss.).
Nella scelta della pena da Francesca. Del resto un peccato così ‛ centrale ' nella visione etica di D. come la l., giudicato sin dall'inizio del ...
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spirito (ispirito; spirto; spiro)
Paolo Mugnai
Dal latino spiritus, " soffio ", " vento ", " esalazione ", che a sua volta è calco dal greco πνεῦμα assumendone tutta la ricca gamma di significati, derivanti [...] esamina analiticamente e diffusamente gli effetti di tale visione sui diversi s.: In quello punto dico la respirazione.
Per lo più però D., nel trattare gli effetti d'amore, indica gli s., considerandoli nel loro insieme (spiriti umani, Cv II ...
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viso
Domenico Consoli
Il vocabolo è presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nella Commedia. Ha due valori fondamentali: " vista " e " faccia " . Di solito la bipartizione del [...] ). E D., mutando l'oggetto e la prospettiva della visione, ma conservandone l'intimo senso: La contingenza... / tutta il bene dell'oggetto amato: perché mai non può da la salute / amor del suo subietto volger viso, / da l'odio proprio son le cose ...
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RABONI, Giovanni
Rodolfo Zucco
RABONI, Giovanni. – Nacque il 22 gennaio 1932 nella casa paterna di via San Gregorio, a Milano, secondogenito – dopo Fulvio (1927-2002) – di Giuseppe (1891-1952) e di [...] nella quête dei remoti presagi di ciò che nell’esperienza amorosa presente si dà come compiutezza esistenziale, poi come riflessione sul fluire della vita umana e sulla visione stessa del tempo. I Versi diedero anche inizio alla sperimentazione ...
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poetica
Rosario Assunto
Si dice p. di un autore l'idea di ciò che, a suo parere, ‛ deve ' essere l'arte da lui praticata: una teorizzazione, cioè, che da quella conoscitivo-descrittiva dell'estetica [...] del dire parole per rima, propuosi di fare uno sonetto, ne lo quale io salutasse tutti li fedeli d'Amore; e pregandoli ché giudicassero la mia visione, scrissi a loro ciò che io avea nel mio sonno veduto. E cominciai allora questo sonetto, lo quale ...
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SINIBULDI, Cino
Stefano Carrai
Paola Maffei
SINIBULDI (Sigibuldi, Sighibuldi, Sigisbuldi), Cino (Cino da Pistoia). – Nacque in una delle più antiche e nobili famiglie pistoiesi da ser Francesco di [...] all’immaginario mitologico (che precorre in certa misura Petrarca) di sonetti come Amor, che vene armato a doppio dardo o Se conceduto mi fosse da Giove, chiuso dalla visione del poeta trasformato in uccellino, il quale, sull’edera, canta alla sua ...
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vista
Domenico Consoli
Vocabolo di uso assai esteso, presente in tutte le opere canoniche di D. e nel Fiore; non figura invece nel Detto.
Si collega in tutti i casi con l'atto del vedere, specificandosi [...] poi non s'è voluto in altra cosa / fuor che n' quella amorosa vista / ch'io vidi rimembrar tuttore, e XXVII 10 I' ti 59, XXX 81) tra le quali si distinguono quelle riferite alla visione di Dio propria delle anime salve: a la vista mia, quant' ...
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colore
Domenico Consoli
. Per la dottrina dei c. D. si rifà principalmente al De Anima e al De Sensu et sensato aristotelici, oltre che al De Anima e al De Intellectu et intelligibili di Alberto Magno.
Il [...] sia l'umore acqueo della pupilla: Per che, acciò che la visione sia verace, cioè cotale qual è la cosa visibile in sé,
Fra gli usi metaforici del termine ve ne sono di connessi alla tematica amorosa e morale. In Vn XV 5 5 Lo viso mostra lo color del ...
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GUALTIERI, Lorenzo (Lorenzo Spirito)
Guido Arbizzoni
Nacque a Perugia da Cipriano, notaio di prestigio, e da Andrea Matteucci, che morì quando il G. era ancora in tenera età. In assenza di documenti [...] dove conoscerà il premio che gli spetta per la sua fedele militanza amorosa. Mentre assiste all'incoronazione di Fenice, al culmine del gaudio, si ridesta improvvisamente dalla sua visione. L'ultimo capitolo è un congedo nel quale il poeta licenzia ...
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Romano, Cunizza da
Fernando Coletti
Sorella del più famoso dei da R., Ezzelino III (v.), e di Alberico, signore di Treviso.
È ricordata nel cielo di Venere (Pd IX 13-66; cfr. v. 33) fra le anime di [...] vissero prima nel turbine dei piaceri mondani, poi nello slancio d'amore per il vero bene. L'episodio - in cui Cunizza 115-117): ora il quadro si restringe e si precisa nella visione dei lutti che presto insaguineranno la Marca, discorde e battuta ( ...
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visione
viṡióne s. f. [dal lat. visio -onis, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – 1. a. Il processo di percezione degli stimoli luminosi, la funzione e la capacità di vedere: v. vicina, lontana, chiara, distinta; v. diretta, indiretta;...
occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive; è costituito...