ARISTOTELISMO
C. Gentili
Di un'influenza aristotelica nelle concezioni medievali dell'arte non si può parlare prima del sec. 13°, quando ha grande rilievo - in rapporto al modo di concepire l'opera [...] di quelli che Aristotele chiama piaceri dell'anima, come, appunto, l'amore del sapere in cui "si gode di ciò che si ama, senza - che la tradizione siriaco-araba consegnò all'Occidente cristiano come testi dello Stagirita e che corrispondono, invece ...
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Lutero, Martino
Teologo e iniziatore della Riforma in Germania (Eisleben 1483-ivi 1546). Figlio di un minatore divenuto agiato imprenditore, studiò a Magdeburgo, Eisenach e nell’univ. di Erfurt (1501-05), [...] attraverso di lui mentre lo giustifica, e in tal senso l’unica vera buona opera è la fede in Cristo, da cui procedono tutte le opere dell’amore. In Von dem Papsttum zu Rom (1520) affermò poi che la vera Chiesa è quella invisibile fondata sulla fede ...
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GENTILE, Marino
Enrico Berti
Nacque a Trieste il 9 maggio 1906, da Attilio, insegnante di lettere e preside, storico della città di Trieste ed esponente del gruppo nazional-liberale Società di Minerva, [...] come un'intelligenza sovrana non possa non essere anche amore, per cui può avere un senso rispondere positivamente , Udine 1979, pp. 23-37; G. Santinello, Il pensiero cristiano nel secondo dopoguerra, in La cultura filosofica italiana dal 1945 al 1980 ...
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MANCINI, Italo
Piergiorgio Grassi
Nacque a Schieti, frazione di Urbino, il 4 marzo 1925, primo di tre figli maschi, da Adelmo, minatore, e da Elena Guidi, casalinga di famiglia contadina.
Della sua [...] e le possibilità di senso e di valore del kerygma cristiano non veniva più attribuito a "una protologia filosofica e alla di teologia. Voleva provare che Kant era stato antimetafisico per amore della metafisica e che in tal modo poteva contribuire a ...
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BERTINI, Giovanni Maria
Virginia Cappelletti
Nacque a Pancalieri (Torino) il 3 ag. 1818, da Giovanni Battista, agiato proprietario, e da Rosa Ruscazio. Intorno al 1827 si trasferì con la famiglia a [...] ., chiunque non seguisse la via della ricostruzione del teismo cristiano e non assumesse come indubitabili le idee di Dio, da condurre alla vera virtù, la quale altro non è che amore del sapere e della verità per se stessa. L'esigenza razionalistica ...
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Mistero
Piero Coda
Il senso nascosto della vita che sfugge alla ragione
Di mistero si parla in tutte le tradizioni religiose per designare la sfera della vita divina distinta da quella umana.
Il cristianesimo [...] si diventa partecipi di questo destino universale.
Il mistero di Gesù Cristo
Il giudeo Saulo della città di Tarso, in Asia Minore, in causa la ragione e la libertà umana e si riassume nell’amore per quel Dio che è «più grande del nostro cuore» e per ...
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virtù
Anna Lisa Schino
La condizione di perfezione morale
Il concetto di virtù (e del suo opposto, il vizio) costituisce uno dei nodi centrali nella riflessione sull’etica. Variamente interpretata, [...] , che supera il mondo e la vita terrena.
La dottrina cristiana
Nel pensiero cristiano, originale fu il punto di vista di Agostino, il quale affermò che l’unica vera virtù è l’amore per Dio. La virtù naturale, quindi, non può più bastare all’uomo che ...
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Sentimento di viva affezione verso una persona, che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia.
Filosofia
Nella tradizione filosofica occidentale, il concetto di [...] può manifestarsi tanto nella forma fisica quanto in quella spirituale (amor platonico). La stessa idea dell’a. sta alla base della più caratterizzato dal contrasto fra questo sostanziale motivo cristiano della divinità amante e agente e l’opposto ...
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carita
carità s. f. [lat. carĭtas -atis, propr. «affetto, amore», der. di carus «caro»]. – 1. L’amore che, secondo il concetto cristiano, unisce gli uomini con Dio, e tra loro attraverso Dio: fervore, ardore di c.; virtù di c., anche tra i...