PULCI, Luigi
Nicola Zingarelli
Poeta, fratello di Luca (v.), nato il 15 agosto 1432. Maggiorenne alla morte del padre, la sua prima dichiarazione pubblica, resa con Luca agli ufficiali del catasto, [...] e tiranni malvagi e rubatori di strada e fiere pestilenziali e incantesimi e il mondo pagano contrapposto al cristiano e casi straordinarî e amori e riconoscimenti e duelli e tempeste e battaglie campali; ma tutto è volto e indirizzato sempre secondo ...
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È termine diventato di largo uso nel linguaggio filosofico e politico della seconda metà del secolo decimonono. Stando al significato etimologico della parola (dalla quale sono pure derivati i termini [...] o pratica, è negl'istinti profondi che portano l'uomo o verso l'amore o verso la scienza o verso la potenza, ed essi, poi, sociali, morali e religiose, che si riassumono nel pensiero cristiano e nelle sue derivazioni filosofiche, lo Stirner erige il ...
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SANTI (fr. saints; sp. santos; ted. Heilige; ingl. saints)
Nicola Turchi
Il nome deriva dal lat. sanctus, da sancio, in origine nel senso di ciò che è inviolabile in quanto protetto da una sanzione: [...] in cielo (o mansioni) sono diversi a seconda dei gradi di amore, che a loro volta stanno in ragione del merito acquisito in terra supremazia assoluta di Dio e la mediazione esclusiva di Cristo. Solo Cristo è mediatore tra Dio e gli uomini, quindi il ...
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IRENEO di Lione, santo
I. stesso afferma (Adv. Haer., III, 11, 2 e lettera a Florino, in Eusebio, Hist. Eccles., V, 20-24) di essere stato a Smirne uditore di Policarpo dal quale, già vecchio, I., ancora [...] all'uomo incorruttibilità e immortalità e farne un figlio di Dio. Gesù Cristo in cui è duplice natura (umana e divina) in un'unica persona il deificatore dell'uomo, a ciò indotto dall'immenso amore del Creatore per la sua creatura: "partito dalla ...
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GIUSEPPE, Flavio (Φλάουιος 'Ιώσηπος, Flavius Iosēphus; o meno corretto Giuseppe Flavio)
Arnaldo Momigliano
Storico giudeo. Figlio di Mattia, appartenente a famiglia sacerdotale, nato nel 37-38 d. C. [...] ne discorre, egli non sa che cosa siano la preghiera, l'amore e il timore di Dio, il messianesimo, il peccato, la fede libri, in cui la materia è ripresentata da un punto di vista cristiano. ll libro VI della Guerra è tradotto in siriaco ed è chiamato ...
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Gli scritti che vanno sotto il nome di Dionigi Areopagita, primo vescovo di Atene e discepolo di S. Paolo, a cui si accenna negli Atti (XVII, 34), dal Rinascimento in poi hanno dato luogo a laboriose discussioni. [...] dello pseudo Dionigi siano da attribuire a un Sinesio, cristiano, ma educato nella scuola di Proclo. Secondo l'Ueberweg soltanto bontà: ha anche altri attributi, come la bellezza e l'amore. Per la bontà e la bellezza tutte le cose si conservano: ...
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Nacque a Fontaines-lès-Dijon a pochi chilometri dalla capitale della Borgogna, probabilmente nel 1091, da genitori appartenenti all'alta nobiltà. Nel 1111 manifestò i primi segni della vocazione per la [...] ad un'idea esatta dell'umana miseria, il santo è in grado di comprendere la lezione di umiltà e di amore che gli ha data Cristo. Contro Abelardo, egli sostiene, seguendo S. Agostino e S. Anselmo, che la redenzione era necessaria, perché l'uomo era ...
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Dinastia shī‛ita, che dominò su gran parte dell'Africa settentrionale, dell'Egitto e della Siria dal sec. X al XII.
Sorta nel territorio degli emiri Aghlabiti (v.) per opera di un emissario del movimento [...] direttamente da esso, trionfò nel 297 ègira, 910 dopo Cristo. In armonia con le dottrine ismā‛īlitiche, ‛Ubaidallāh che esso conservò anche dopo la caduta della dinastia. Pari all'amore per la scienza fu nei Fatimiti quello per le costruzioni e le ...
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Nato in Pavia il 24 settembre 1501 (secondo il Bertolotti, nel 1506), morto in Roma il 21 settembre 1576, fu uno degl'intelletti più forti e insieme degli spiriti più bizzarri del Cinquecento italiano. [...] tanto che veniva chiamato nel 1556 alla corte di re Cristiano III di Danimarca, dove però non volle recarsi, e 'avambraccio sinistro, l'esagerazione evidente con cui denuncia il suo amore sfrenato del gioco, il suo abito del simulare e dissimulare. ...
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. Celebre dichiarazione, monument vide ct sonore - così il Metternich nel 1829- mélange d'idées religieuses et d'idées politiques libérales, firmata a Parigi, il 26 settembre 1815, da Alessandro I di Russia, [...] non volgare della nostra patria. Affrettare l'avvento del regno di Gesù Cristo: ecco dov'io ripongo tutta la mia gloria". In quei giorni in essi lo spirito di fratellanza evangelica e l'amore alla religione, alla pace e alla giustizia. Per meglio ...
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carita
carità s. f. [lat. carĭtas -atis, propr. «affetto, amore», der. di carus «caro»]. – 1. L’amore che, secondo il concetto cristiano, unisce gli uomini con Dio, e tra loro attraverso Dio: fervore, ardore di c.; virtù di c., anche tra i...