Le riforme
Paolo Preto
Riforma o "rivoluzione"?: la riforma è "rivoluzione"
Nella città di Bergamo ormai democratizzata, siamo nel 1797, un pamphlet giacobino lancia alla moribonda classe aristocratica [...] partito" di nobili che fa capo a Carlo Contarini e Giorgio Pisani: quest'ultimo, eletto l'8 marzo 1780 alla prestigiosa carica da mano patrizia, di quel ῾partito' di Angelo Querini, Alvise Zen, Polo Renier e altri che nel 1761-62 ha vanamente ...
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L'impresa marittima: uomini e mezzi
Ugo Tucci
Un'epoca di trasformazioni
In quest'età del comune, che coincide per molta parte con l'età delle Crociate, sarebbe difficile negare la loro influenza nella [...] imprese non potevano favorire che i concorrenti pisani e genovesi.
In ogni caso la collaborazione Medieval Economy, pp. 36-42, 104-106, 222; per Venezia, Alvise Chiggiato, Contenuti delle architetture navali antiche, "Ateneo Veneto", 178, 1991, ...
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DONÀ (Donati, Donato), Girolamo
Paola Rigo
Appartenente al ramo "dalle Rose" della nobile famiglia veneziana, nacque da Antonio di Andrea e da Lucia di Bernardo Balbi prima del 1457: aveva infatti diciotto [...] 1478; l'anno seguente sposò Maria Gradenigo di Alvise: il Barbaro gli fu compare d'anello, mentre . 1484 (nel novembre dello stesso anno fu eletto oratore a Genova Giorgio Pisani).
Nonostante le cure politiche di cui cominciò a lamentare il peso, il ...
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GIUSTINIAN, Sebastiano
Giuseppe Gullino
Secondogenito di Marino di Alvise e Cassandra Gradenigo di Piero di Angelo, nacque a Venezia nel 1459. Il padre non aveva percorso una carriera politica particolarmente [...] segretario Alvise Manenti, inviato a Costantinopoli. Nella fase più accesa del dibattito Alvise . e il collega Giovanni Badoer, che aveva da poco sostituito il Pisani nell'incarico, avevano firmato per parte veneziana i capitoli della pace, ...
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DONÀ (Donati, Donato), Marco
Paola De Peppo
Appartenente al ramo detto "con le Rose", nacque a Venezia da Natale di Nicolò e dalla sua seconda moglie, Franceschina di Zaccaria da Mosto, vedova di Giovanni [...] -'55 fu infatti nominato podestà di Vicenza al posto di Alvise di Marco Diedo; nel '56 andò ambasciatore presso Sigismondo 1912, pp. 459 s.). Il D. fu elogiato da Francesco Pisani; a lui Giorgio Bevilacqua de Lazise dedicò il suo De bello Gallico ...
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