Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] linguistici con le medesime griglie interpretative adottate per gli altri dialetti: non si può parlare di ‘apprendimento dell ma solo di «graduale decantazione degli elementi insidiati da usi standard» (Giannelli 1989: 278). La non rara coincidenza ...
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I pronomi allocutivi sono forme di pronomi personali, atoni e tonici (➔ clitici; ➔ personali, pronomi), usate per rivolgersi a un destinatario, per interloquire con lui e per richiamare la sua attenzione (➔ appellativi; ➔ convenevoli).
Sul piano morfologico, in italiano si tratta di pronomi di persona diversa:
(a) di seconda persona: sing. tu, ti; pl. voi, vi, Voi, Vi;
(b) di terza persona: sing. Lei, ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] unico»] che beveva il vino come noi susch di anderä [«altrimenti gli altri»] in America bevevano tutti il vino col ghiaccio, hei, dä häts secoli successivi e per lingue diverse non si danno usi organici e continuati di lingue straniere, ma solo ...
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In italiano i nomi (chiamati anche, con termine tradizionale, sostantivi) sono una delle ➔ parti del discorso variabili (anche se esistono nomi invariabili) e, come accade in tutte le lingue, occupano, [...] è però ambiguo: alcuni di essi, al plurale, indicano «atti di X», altri no: vedi le sue bassezze «atti di bassezza» rispetto a *i suoi coraggi ‘liberi’ caratterizzano ugualmente la lingua e i suoi usi. Può darsi che la propensione a formare infiniti ...
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La negazione di frase è una risorsa che segnala che la situazione descritta in una frase non sussiste: in altri termini, essa inverte il valore di verità di una frase dichiarativa. In italiano, dove essa [...] è dimostrata dal fatto che la frase subordinata può contenere mica o altri elementi negativi tra quelli elencati in (a), (b), (c) è arricchito in italiano dalla profrase no, cristallizzatasi da usi di latino nōn in risposte con ellissi del verbo, ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] e il numero monografico di «Lingua» 2008).
Per altri, le semivocali sono prodotte con una maggiore chiusura del , Roma - Bari, Laterza, 2 voll., vol. 2° (La variazione e gli usi).
Telmon, Tullio (1993), Varietà regionali, in Sobrero 1993, pp. 93-149. ...
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La coesione di un testo è la proprietà che si manifesta precipuamente nella forma di un sistema di reti di collegamenti linguistici tra le frasi, che indicano dipendenze e sintonie interpretative di particolari [...] , l’ho dato a Mario
Affinché la ripetizione, e gli altri dispositivi di coesione, siano davvero indicativi della coerenza del testo, , Torino, Loescher (1a ed. La comunicazione e gli usi della lingua. Pratica, analisi e storia della lingua italiana ...
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L’accordo (anche detto concordanza) è un fenomeno morfo-sintattico per il quale in un contesto sintattico definito le parole prendono una forma specifica tra le varie che possono assumere nell’ambito del [...] fermato a Eboli)
Tuttavia, sia in italiano antico che in usi letterari come in (23) c., l’oggetto diretto posposto può ha visto Ada e se ne è innamorato/*-a. Con gli altri pronomi personali, l’accordo è possibile, benché rappresenti l’opzione meno ...
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Le interrogative dirette sono frasi indipendenti (come negli esempi 1 e 2) o principali (es. 3) che contengono una domanda:
(1) hai dormito bene?
(2) quando vieni?
(3) pensi che Carlo abbia ragione?
Nella [...] a non essere espresso, così nelle interrogative come in tutti gli altri tipi di frase (Patota 1990: 17 e 325-333 e note vol. 1º Le strutture; vol. 2° La variazione e gli usi).
Tekavčić, Pavao (1980), Grammatica storica dell’italiano, Bologna, il ...
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L’imperfetto è un tempo passato del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che indica principalmente simultaneità rispetto a un momento passato (Bertinetto 1986; Vanelli 1991). Dal punto di [...] si trovano anche funzioni di tipo modale (➔ modalità). Gli usi sono numerosi e oscillano dalla realtà all’irrealtà, dalla detto che veniva, ma poi ha telefonato dicendo che aveva altri impegni
L’imperfetto assume valore irreale quando il lettore o ...
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tirare
v. tr. e intr. [lat. *tirare, di etimo incerto]. – 1. tr. a. Applicare una forza a un oggetto per metterlo in movimento o per spostarlo, per modificarne la forma, ecc.: t. su, giù (v. anche oltre, al n. 3 b); t. la tenda, con movimento...
sopra
sópra (ant. e letter., o region., sóvra) prep. e avv. [lat. sŭpra, sincopato da sŭpĕrā (parte), propr. «nella parte superiore, più alta», ablativo femm. dell’agg. supĕrus «che sta sopra»] (radd. sint., come prep.). – Equivale genericam....