I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] avere si correlano in italiano in maniera non casuale altri fenomeni morfosintattici, in particolare la possibilità o meno con altre lingue) continua a mutare forma, negli ambiti e negli usi in cui via via si è identificata e ritirata: ideale e reale ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] poesia o a un romanzo.
Di qui, o soprattutto di qui, scaturiscono altri elementi distintivi:
(c) Lo scritto è rigido e sequenziale e non offre in generale presso scriventi non esperti, per segnalare banali usi figurati o neologici:
(4) al ritorno di ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] linguaggio si rivela come azione, ed estende la proposta di considerare il linguaggio come azione a tutti gli altri suoi usi, inclusi quelli di carattere descrittivo e assertivo. Nasce così la teoria degli atti linguistici.
Austin riteneva che ogni ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] nel tempo ne dimostra la validità.
L’attenzione per la varietà degli usi non deve portare a negare l’esistenza (soprattutto, ma non solo punto prende a volte il posto della ➔ virgola, in altri casi è questa a sostituire il punto, ponendosi tra frasi ...
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Raffaele Simone
Lingue
E glòssama e’ fonì, fonì manechò (in griko, «La nostra lingua è voce, voce soltanto»)
Lingue minacciate
di Raffaele Simone
20 febbraio
Alla vigilia della giornata internazionale [...] il processo attraverso il quale i dialetti italiani (e di altri paesi, come la Francia o la Germania) tendono a scolorirsi delle Alpi non hanno espresso una koinè letteraria o usi pubblici ufficiali, restando differenziate e frammentate anche per l ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] dittongo uo (buono, spagnuolo) continua a prevalere negli usi scritti, ma nella lingua epistolare colta è abbastanza lingua dei “Malavoglia”, in Id., La lingua dei “Malavoglia” e altri scritti di prosa, poesia e memoria, Napoli, Morano, pp. 7-89 ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] comprensibili solo per gli italiani e totalmente oscuri per tutti gli altri.
Anche in questo caso si evidenzia lo stretto legame tra lingua alla comunicazione per il proprio figlio sordo, che conosca e usi la LIS. Nel nido o nella scuola materna e nei ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] quotidiani una lingua d’uso comune, mentre riservano agli usi ‘alti’, e principalmente allo scritto, una lingua di (Varanini 1972: 3), un modulo che si ritrova in altri testi più tardi di provenienza mediana (Glosse cassinesi, Scongiuri aquinati ...
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Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] pena è aumentata da un terzo alla metà.
Se chi ha determinato altri a commettere il reato ne è il genitore esercente la potestà la pena .
Sabatini, Francesco (19902), La comunicazione e gli usi della lingua. Pratica dei testi, analisi logica, storia ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] non è
In unione con le forme non finite di altri verbi (➔ modi del verbo) svolgono una funzione di ‘ che può [fare]
(10) la volontà può molto.
Infine, ci sono gli usi fraseologici di verbi come stare per, mettersi a, ecc. (➔ fraseologici, verbi):
...
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tirare
v. tr. e intr. [lat. *tirare, di etimo incerto]. – 1. tr. a. Applicare una forza a un oggetto per metterlo in movimento o per spostarlo, per modificarne la forma, ecc.: t. su, giù (v. anche oltre, al n. 3 b); t. la tenda, con movimento...
sopra
sópra (ant. e letter., o region., sóvra) prep. e avv. [lat. sŭpra, sincopato da sŭpĕrā (parte), propr. «nella parte superiore, più alta», ablativo femm. dell’agg. supĕrus «che sta sopra»] (radd. sint., come prep.). – Equivale genericam....