Il periodo ipotetico (detto meno spesso costrutto condizionale) è una costruzione formata da due frasi, la principale (detta apodosi, cioè «conseguenza») e una subordinata ipotetica (detta protasi, cioè [...] quest’ora ero già arrivato
La seconda, che ha tutti gli altri tempi dell’indicativo, esprime la possibilità:
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a. se Giorgio è già uscito prenderà il treno
Oltre che negli usi colloquiali, il sistema substandard compare in testi di registro più ...
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Gli aggettivi di relazione (o relazionali) sono un particolare tipo di aggettivi denominali (cioè derivati da nomi). La loro peculiarità risiede nel fatto che non denotano proprietà, ma indicano entità [...] ; Manzoni → manzoniano; Pirandello → pirandelliano; Shakespeare → shakespeariano; ecc.); inoltre, possono essere uniti a nomi propri anche altri suffissi, come: -esco (come in Dante → dantesco) e -ino (come in (San) Benedetto → benedettino).
Si ...
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Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] a Londra con titolo Fingal, seguito due anni dopo da altri scritti ossianici, accolti da Cesarotti nella seconda e nella terza uniformemente dalla nazione». La lingua parlata serve agli usi comuni, risponde a una necessità pratica immediata, non ...
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La compresenza di più lingue negli usi dei parlanti dà luogo a una situazione di contatto linguistico. Una definizione classica di contatto linguistico si trova nell’opera di Uriel Weinreich che ha aperto [...] usata per indicare questo settore degli studi linguistici l’etichetta di interlinguistica (Gusmani 1993; Fusco 2008), che da altri autori è invece impiegata per indicare gli studi sulle lingue ausiliarie artificiali, in particolare l’esperanto. La ...
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I pronomi personali, come tutti i ➔ pronomi, sono una sottoclasse della categoria più generale delle cosiddette pro-forme, parole semanticamente vuote (o quasi) che servono a sostituire altre unità linguistiche [...] («io dissi lui» scriveva Dante), poi scala i vari usi, finché oggi si è esteso a tutte le posizioni sintattiche. di quello che ha detto prima. Sul cambiamento. Non so se agli altri capita la stessa cosa, ma io ho voglia di condividere quello che ...
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Si dice spesso che la lingua franca parlata dal X secolo negli ambiti marittimi e mercantili del Mediterraneo avesse una base italiana o spagnola nel bacino occidentale e una base veneziana in quello orientale [...] Barletta e Messina) e probabilmente anche da parte degli altri gruppi etnici.
Sintomatico del tipo di italiano che si Joseph (1998), La lingua d’Italia nell’Africa settentrionale: usi cancellereschi francesi nel tardo cinquecento e nel seicento, in ...
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Nacque a Pescasseroli (L’Aquila) il 25 febbraio 1866. Compiuti gli studi medio-superiori a Napoli, scampò al terremoto di Casamicciola (luglio 1883), in cui perse i genitori e la sorella, e fu accolto [...] di sieno) nella 3a persona pl. del congiuntivo presente. E non mancano altri tratti essenziali dell’italiano medio quali l’uso (a partire dalle opere della in quanto non graduabile secondo i diversi usi o funzioni della lingua. Per tali difficoltà, ...
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L’➔italiano regionale usato in Sardegna (cfr. Loi Corvetto 1983) è una varietà che, nei suoi tratti principali, è diffusa presso tutti gli strati sociali dell’isola, non è recepita come marcata in maniera [...] », pincaro «gioco della campana», aiò! «andiamo!».
In altri casi l’uso del dialettismo si deve al fatto che la pp. 393-403.
Dettori, Antonietta (2008), La variazione e gli usi. Il sardo contemporaneo fra oralità e scrittura letteraria, in L’Italia dei ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] Serianni 19912: 81), sta’, da’, va’, fa’ e pochi altri termini (pie’, be’, po’, mo’). Non vanno dimenticate le Ntoni, ma anche l’articolo scritto come clitico ’l). Tra gli usi secondari c’è quello di indicatore della soppressione delle prime cifre di ...
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Col termine abbreviazione (o, più anticamente, abbreviatura) si indica l’accorciamento (o compendio) di una parola. Come si legge nel Vocabolario della Crusca (1612), l’abbreviazione è una «parola abbreviata [...] , sistema in uso ancora oggi in casi come Sig.ra), per segni convenzionali (i sopra citati segni con significato proprio e molti altri, tra i quali ÷ e = per indicare est ed esse).
L’uso di abbreviazioni è una pratica antica. Si afferma dagli albori ...
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tirare
v. tr. e intr. [lat. *tirare, di etimo incerto]. – 1. tr. a. Applicare una forza a un oggetto per metterlo in movimento o per spostarlo, per modificarne la forma, ecc.: t. su, giù (v. anche oltre, al n. 3 b); t. la tenda, con movimento...
sopra
sópra (ant. e letter., o region., sóvra) prep. e avv. [lat. sŭpra, sincopato da sŭpĕrā (parte), propr. «nella parte superiore, più alta», ablativo femm. dell’agg. supĕrus «che sta sopra»] (radd. sint., come prep.). – Equivale genericam....