SICILIE Regno dellc Due Sicilie fu chiamato fino al 1860 lo stato costituito dai due regni diNapoli (v.) e di Sicilia. Il termine ebbe origine dal fatto che dopo i Vespri siciliani i re di Sicilia per [...] dominio territoriale e i re diNapoli per non perdere i loro diritti sull'isola, portarono contemporaneamente il titolo di re di Sicilia, che finì con l'essere distinta in Sicilia al di qua e Sicilia al di là del faro. Alfonso d'Aragona, avendo ...
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. Moneta d'argento fatta coniare in Aquila dalla regina diNapoli Giovanna II (1414-1435), corrispondente al quarto del carlino del valore di 30 denari e che però ebbe anche i nomi di quartarolo e di irentina [...] ebbe lunga durata e fu coniata soltanto da Renato (1435-1442) e da AlfonsoI d'Aragona (1443-1458); nel 1458 ne venne proibita la coniazione; subì notevoli riduzioni di valore e nel 1480 era scomparsa dalla circolazione.
Bibl.: V. Lazari, Le zecche ...
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Terzogenito di re Ferdinando il Santo, re di Castiglia, nato verso il 1225. Dopo la morte del padre (1252) si ribellò contro il fratello primogenito, Alfonso X il Savio, che era salito al trono; vinto, [...] nei primi anni rimase in stretto accordo con Carlo d'Angiò, allora divenuto re diNapoli; ma presto i loro rapporti si guastarono. E. era riuscito a divenir senatore di Roma, succedendo proprio all'angioino, che s'era dimesso dalla carica; e in Roma ...
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Pittore, nato a Napoli il 23 giugno 1856, studiò in quell'Istituto di belle arti con Domenico Morelli e con il paesista Smargiassi. Le sue pitture di genere rappresentano i costumi e i tipi diNapoli e [...] napoletano. Molti tra i migliori paesaggi del Caprile ritraggono ambienti di Venezia, ove l'artista Napoli.
Bibl.: L. Càllari, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, V, Lipsia 1911 (con la bibl. precedente); Giannelli, Artisti napol. viventi, Napoli ...
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. Nel 1458 Ferdinando I re diNapoli fece coniare un carlino che aveva da un lato la croce potenzata col nome del sovrano e dall'altro il sovrano stesso, cui viene imposta la corona reale da un cardinale [...] detti coronati e l'ultimo coronato dell'Angelo; erano al titolo di 929 millesimi e pesavano un po' meno di gr.4. Il nome era già stato dato ad alcune monete provenzali d'argento diAlfonso d'Aragona e dei suoi successori, che portavano il busto ...
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Umanista (Roma 1407 - ivi 1457). Di famiglia piacentina, studiò a Roma, dove il padre era avvocato concistoriale. Nel 1429 lasciò Roma per Pavia: qui insegnò eloquenza sino al 1431; due anni dopo, lo scandalo [...] destato tra i giuristi dello Studio dalla sua Epistola de insigniis et armis lo costrinse ad abbandonare la città. Peregrinò allora per diversi luoghi, finché nel 1437 si stabilì a Napoli, segretario di re Alfonsodi Aragona, che costantemente lo ...
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Filosofo, scienziato (Napoli 1608 - Roma 1679). Allievo a Roma di B. Castelli, insegnò matematica a Messina, a Pisa, forse di nuovo a Messina e infine a Roma. In contatto con altri matematici e scienziati [...] i quali Torricelli e Malpighi), fu al centro di aspre polemiche scientifiche e di sospetti politici. Le sue ricerche, sorrette da una convinta adesione al metodo galileiano, coprono una vasta gamma di altresì d'idraulica e di meccanica, e gettò le ...
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Letterato e teologo spagnolo (n. Cuenca poco prima del 1500 - m. Napoli 1542), fratello diAlfonso; ha importanza soprattutto per la sua attività di riformatore religioso in Italia. Abbandonò [...] cristiana (1525); dal 1534 alla morte fu a Napoli con un incarico politico. Esercitava un fascino grandissimo nell ); i commenti ai Salmi, all'Epistola ai Romani, alla I ai Corinti, all'Evangelio di San Matteo. Importante è anche lo scritto di lingua ...
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Umanista (Costantinopoli 1434 - Messina 1501). Fatto prigioniero dai Turchi alla caduta di Costantinopoli (1453), riuscì a fuggire e venne in Italia. A Milano fu maestro di greco a Ippolita Sforza, per [...] Napoli quando andò sposa al principe ereditario Alfonso. Passò quindi a Messina; e qui, nel convento basiliano di S. Salvatore, diresse una scuola di merito è di aver atteso tenacemente a salvare i classici greci, esposti al pericolo di perire dopo ...
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Scultore (Poppi 1430 circa - Firenze 1484). La sua prima attività di ritrattista è testimonianza, oltre che della sua formazione a Firenze (probabilmente, condiscepolo di Desiderio da Settignano e A. Rossellino, [...] con i Medici (busti di Piero, 1453, e di Giovanni, 1453 o 1459, Firenze, Mus. nazionale del Bargello), di un breve soggiorno a Roma (busto di Niccolò Strozzi, 1454, Berlino, Staatliche Museen) e poi alla corte diAlfonso d'Aragona a Napoli, dove ...
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sottopunta s. m. e f. Nel calcio, giocatore che si inserisce in attacco in appoggio alla punta o alle punte. ♦ "[...] Per quanto riguarda Vloet, è un ragazzo che ha qualità. Viene dall'Olanda, dove naturalmente il lavoro è diverso. Ad ora lo...
aragonese
aragonése agg. e s. m. e f. – 1. agg. Dell’Aragona, regione storica della Spagna nordorient.; del regno d’Aragona, di un sovrano di Aragona: la dominazione a. a Napoli; Biblioteca a., celebre biblioteca, costituita a Napoli con una...