sanscrito
Tommaso Gnoli
La lingua più antica del mondo
Il sanscrito appartiene al ramo più orientale delle lingue indoeuropee, e in particolare alle lingue indo-arie. Veniva parlato e scritto nel subcontinente [...] comune per il sanscrito è il devanagari («[scrittura] della città degli dei», di origine presumibilmente semitica), un alfabeto sillabico indicante 48 suoni. La letteratura in sanscrito è sconfinata: attualmente sono conservate più opere in sanscrito ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] opposizioni si riscontrano, sempre nella varietà piemontese, confrontando parole come tè [te] e caff[ɛ], o i nomi di certe lettere dell’alfabeto ([ɛ]mme, [ɛ]lle, [ɛ]sse) con identiche sequenze di altre parole (Betl[e]mme, sor[e]lle, bad[e]sse). A ...
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LINGUE, REGNO DI SICILIA
MMarcello Barbato
Ricostruire un quadro dei dialetti del Regno in età fridericiana risulta altamente problematico, non solo per i limiti della documentazione, ma anche perché [...] del volgare è più precoce e frequente proprio in caso di discrasia tra lingua alta e bassa (testi volgari in alfabeto ebraico e greco). Certo questa spiegazione non vale per i territori meno esposti agli influssi alloglotti, ma "il fenomeno della ...
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Il termine allografo (dal gr. allós «altro» e grápho «scrivo») indica le diverse modalità di trascrizione di un suono: il termine designa sia le infinite configurazioni che uno stesso simbolo (per es. [...] di due (digrammi; ➔ digramma) o più grafemi (trigrammi). A livello di sistemi linguistici, e circoscrivendo l’indagine a quelli alfabetici, allografi sono tutte le varianti grafematiche della resa per iscritto di un suono che si sono codificate nel ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] stringhe di lunghezza finita ottenibili per concatenazione (ovvero giustapposizione) di simboli appartenenti a un insieme finito, detto alfabeto, con l’aggiunta eventuale della stringa vuota (cioè della stringa di lunghezza zero). Un l. può essere ...
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Uno dei continenti, congiunto con l’Eurasia mediante l’istmo di Suez fino all’anno 1869, quando l’istmo fu tagliato per la costruzione del canale omonimo.
Originariamente detta Libye (lat. Libya), l’A. [...] e alcuni (Algeria, Libia) stanno rapidamente eliminando l’uso della lingua europea come seconda lingua.
La fissazione ortografica in alfabeti a base latina è un fenomeno relativamente recente (i primi casi risalgono alla metà del 19°sec., anche se ...
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Le varietà italo-albanesi (arbëresh) sono parlate in 50 comunità (di cui 41 sedi comunali), distribuite in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia (fig. 2). Gruppi albanofoni [...] albanesi, riunite nella Lega di Prizren (1878). La Rilindja ebbe il suo punto di arrivo nella fissazione di un alfabeto comune (nel Congresso panalbanese di Monastir, 1908) e nell’indipendenza dell’Albania a seguito della Prima guerra balcanica (1912 ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] assoluta, di una sillaba rispetto alle altre della catena fonica.
Nel sistema di trascrizione IPA (International phonetic alphabet; ➔ alfabeto fonetico), l’accento si segna prima della sillaba su cui cade: per es., /ˌpɔrtaˈborse/ portaborse, dove è ...
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Il termine graffiti si riferisce tanto a immagini quanto a parole, dato che fa riferimento piuttosto alla tecnica che sta alla base della realizzazione del risultato (si ‘graffia’ la parete o la pietra [...] la lingua, inglese o italiana che sia, è di fatto declassata a segno grafico: esso accoglie e ingloba, oltrepassando l’alfabeto, anche i caratteri speciali (asterischi, frecce, spirali, ecc.), è di per sé stesso ‘immagine’, si fa elemento pienamente ...
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sillaba La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui si possono considerare divise le parole.
La s. è costituita da un punto vocalico o centro o apice, formato [...] si fanno imparare prima i suoni delle lettere, poi le s. e infine le parole. Dal nome delle prime lettere dell’alfabeto, il libro di lettura fondato su questo metodo fu chiamato Abbecedario. Il metodo sillabico, sostenuto da V. Ickelsamer (1527), da ...
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alfabeto
alfabèto s. m. [dal lat. tardo alphabetum, gr. tardo ἀλϕάβητος, comp. dei nomi delle due prime lettere ἄλϕα e βῆτα]. – Complesso di segni, ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata o di un...
alfabeta
alfabèta agg. e s. m. e f. [tratto da analfabeta, cui è contrapposto] (pl. m. -i), burocr. o letter. – Chi sa leggere e scrivere, chi non è analfabeta: o tribù di lettori fino a un certo segno alfabeti, ascolta (Carducci).