Giudeo-italiano è un’etichetta ambigua perché può designare due fatti linguistici e culturali diversi, qualunque sia il rapporto ‘genetico’ tra loro, di continuità o di indipendenza. Da una parte c’è la [...] 154 glosse a una Mišna conservata nella Biblioteca Palatina di Parma precedono cronologicamente gli altri testi romanzi in alfabeto greco e latino e presentano un aspetto molto arcaico, documentando forme come aera «computo», ânaure leve «orecchini ...
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Antica popolazione d'Italia, insediata soprattutto nelle odierne regioni di Toscana, Lazio e Umbria settentrionali (fig. 1), ma con alcune propaggini anche in Campania, Emilia-Romagna e Lombardia.
Sull’origine [...] essere i libri Acheruntici.
La scrittura etrusca, documentata sin dal 7° sec., è fondata su un alfabeto d’origine greca. Alcune lettere dell’alfabeto greco (per es., β e δ) mancano in quello etrusco, altre hanno valori fonetici differenti (così ...
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Russia Il più vasto Stato del mondo, esteso dall’Europa orientale all’Estremo Oriente.
Il nome R. designa lo Stato consolidatosi a partire dal 16° sec. attorno al Principato di Moscovia ed esteso al momento [...] per evangelizzare gli Slavi; la lingua liturgica usata nella loro predicazione, per la quale crearono un apposito alfabeto, divenne la lingua letteraria comune a tutti gli Slavi ortodossi, oggi nota come slavo ecclesiastico o paleoslavo, mentre ...
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Stato della Transcaucasia, confinante a N e a NE con la Federazione Russa, a SE con l’Azerbaigian, a S con l’Armenia, a SO con la Turchia; a O si affaccia sul Mar Nero con uno sviluppo costiero di 310 [...] di un forte accento espiratorio che ha prodotto frequenti cadute di vocali atone. Il georgiano si scrive con un alfabeto derivato da quello armeno.
Gli inizi della letteratura georgiana, risalenti sino al 5° sec. d.C., consistono in traduzioni ...
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(arm. Hayastan) Regione fisica e storica dell’Asia sudoccidentale, estesa fra 38° e 41° lat. N e 37° e 47° long. E Gr. e ampia circa 140.000 km2.
Dal punto di vista fisico l’A. s’identifica con l’Acrocoro [...] ; sussistono un tema di presente e uno d’aoristo (nelle cui forme monosillabiche si è conservato l’aumento).
L’alfabeto armeno, inventato, secondo la tradizione, dal santo Mashtoc o Mesròb, al principio del 5° sec., rende in modo perfettamente ...
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(lat. Samnium) Regione storica dell’Italia meridionale, che non ha avuto mai limiti ben definiti e non è stata mai, in epoca moderna, un’unità amministrativa. Corrispondeva originariamente al territorio [...] -umbra comprendente anche i Campani, i Lucani e i Bruzi. La lingua è documentata da iscrizioni, bolli laterizi, leggende monetali (databili tra il 4° e il 1° sec. a.C.) redatte nei caratteri di un alfabeto locale derivato da quello etrusco-campano. ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] breve, [j] o [w], a uno più intenso e più lungo, rispettivamente, le vocali [a] e [ɔ]. Nell’alfabeto IPA (➔ alfabeto fonetico) l’elemento asillabico dei dittonghi ascendenti è trascritto mediante i simboli delle approssimanti [j w], mentre l’elemento ...
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Il nesso grafico ‹-gl-› seguito da vocale diversa da ‹i› è sempre biconsonantico, cioè riproduce graficamente la successione dell’occlusiva velare sonora [g] + la laterale [l], e si pronuncia [gl]: glaciazione, [...] > famiglia. Il digramma ‹gl› e il trigramma ‹gli› costituiscono un adattamento dei preesistenti caratteri dell’alfabeto latino per rappresentare il nuovo suono romanzo; ‹gl› biconsonantico è invece la diretta continuazione di gl originario: es ...
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Astronomia
Stella v. o, semplicemente v., è ogni stella il cui splendore non rimane costante nel tempo. Vengono considerate v. soltanto le stelle soggette a variazioni di luminosità intrinseche: non rientrano [...] di x; gli elementi di I si diranno i valori della x. Per le costanti si usano per lo più le prime lettere dell’alfabeto: a, b, c; con significato in un certo senso intermedio fra v. e costante è usato anche il termine parametro; più precisamente, con ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] pubblica strada tutto il giorno?». Il primo dovere della «classe agiata ed intelligente» doveva esser quello di «dare non solo l’alfabeto ed il pallottoliere al povero lazzarone ed al contadino; ma un tetto, ma l’aria pura e la luce, un tozzo di ...
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alfabeto
alfabèto s. m. [dal lat. tardo alphabetum, gr. tardo ἀλϕάβητος, comp. dei nomi delle due prime lettere ἄλϕα e βῆτα]. – Complesso di segni, ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata o di un...
alfabeta
alfabèta agg. e s. m. e f. [tratto da analfabeta, cui è contrapposto] (pl. m. -i), burocr. o letter. – Chi sa leggere e scrivere, chi non è analfabeta: o tribù di lettori fino a un certo segno alfabeti, ascolta (Carducci).