Le affricate sono articolazioni consonantiche, sorde o sonore (➔ consonanti). Dal punto di vista fonetico, sono considerate come occlusive nelle quali il rilascio dell’occlusione sia particolarmente lento [...] con turbolenza per la posizione ravvicinata degli articolatori. Coerentemente, nell’International phonetic alphabet (➔ alfabeto fonetico) questi foni sono trascritti indicando la fricativa come articolazione secondaria della consonante (per es ...
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Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso ( c. occlusive o momentanee o esplosive) o semichiuso ( c. semiocclusive o affricate e costrittive o fricative o continue) [...] fonolo;gica.
Si dice scrittura consonantica quella che, per es. nei primi alfabeti semantici, indica distintamente i soli segni delle consonanti; analogamente, alfabeto consonantico, alfabeto che possiede segni per i soli fonemi consonantici. ...
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La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Linguistica e lessicografia
Michael G. Carter
Linguistica e lessicografia
La questione del posto riservato alle scienze del linguaggio nell'Islam [...] al-Layṯ completò l'opera; in ogni caso il Kitāb al-῾Ayn (Libro della lettera ῾ayn), così chiamato da quella che, nel suo ordine alfabetico, è la prima lettera, è il più antico dizionario.
La struttura dell'arabo fa in modo che non sia pratico dare un ...
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Le consonanti palatali si realizzano mediante il sollevamento del dorso della lingua verso la volta palatina, nella parte mediana della cavità orale (➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di; ➔ [...] è molto simile a quello della vocale. A lungo considerata come semivocale, [j] è oggi dall’IPA (➔ alfabeto fonetico) definitivamente classificata tra le consonanti e definita approssimante palatale sonora. In italiano [j] occorre in posizione ...
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Il digramma (dal gr. di «doppio» + grámma «lettera») è una combinazione di due grafemi che serve a rappresentare, in determinati contesti, un unico suono della lingua. L’italiano ha i seguenti digrammi: [...] furono introdotti nel corso della codificazione grafica dell’italiano per colmare talune lacune del sistema alfabetico: l’alfabeto italiano (➔ alfabeto), derivante da quello latino, infatti, non conteneva segni per tutti i suoni del neonato volgare ...
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Penisola dell’Asia orientale, situata tra il Mar del Giappone (E) e il Mar Giallo (O). Il nome deriva dall’appellativo della dinastia indigena di Koryo (10°-14° sec.). Da quello della successiva dinastia [...] , il cinese rimase la lingua dotta, come dimostrano anche i documenti ufficiali redatti in tale lingua fino al 1910. L’alfabeto odierno nasce nel 1933 e comprende 18 consonanti, 10 vocali semplici e 11 dittonghi. La scrittura è sillabica, ovvero le ...
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cifre e cifrari
Leopoldo Benacchio
Per capirsi e per non farsi capire
Le cifre sono i simboli che utilizziamo per comporre i numeri: nel sistema di numerazione da noi adoperato sono quindi i simboli [...] . Nel libro di Geremia, infatti, viene usato un codice molto semplice per cifrare la parola Babele. La prima lettera dell'alfabeto ebraico (aleph) viene scambiata con l'ultima (taw), la seconda con la penultima e così via; dalle iniziali delle prime ...
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(o al-Maghreb) Nome («Occidente») con il quale gli Arabi designano complessivamente i paesi dell’Africa settentrionale, a O dell’Egitto, spesso in opposizione a Mashriq «Oriente». Varie le accezioni, dalla [...] un momento importante nella storia del berbero, con la promozione di tre diversi sistemi grafici: l’alfabeto arabo leggermente modificato, l’alfabeto latino munito di appositi segni diacritici, e una rielaborazione delle tifīnagh, che però ha meno ...
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Nella tradizione paleografica moderna, in campo greco genericamente la scrittura maiuscola libraria, in campo latino una particolare scrittura libraria di forme rotondeggianti, usata fra 4° e 9° secolo.
Nell’ambito [...] bilineare, caratterizzata dalle forme rotonde, da alcune lettere particolari (a, d, e, m) e dalla presenza contemporanea nell’alfabeto di elementi capitali e minuscoli. Gli esempi del 4° e 5° sec. (Vangeli, il Livio Vaticano, il palinsesto ...
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Onomatopea
Domenico Russo
Parole come suoni
Il termine onomatopea, dal greco onomatopoiìa («fare, costruire una parola»), si applica a quell’insieme di espressioni linguistiche che imitano quasi alla [...] o per chiedere silenzio (sss!).
Grande amica delle onomatopee è poi la risata: ne esprimono le diverse sfumature tutte le vocali dell’alfabeto. Onomatopeici sono anche i cin cin e i bla bla che li accompagnano, mentre zzz... è, a quanto pare, l’unica ...
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alfabeto
alfabèto s. m. [dal lat. tardo alphabetum, gr. tardo ἀλϕάβητος, comp. dei nomi delle due prime lettere ἄλϕα e βῆτα]. – Complesso di segni, ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata o di un...
alfabeta
alfabèta agg. e s. m. e f. [tratto da analfabeta, cui è contrapposto] (pl. m. -i), burocr. o letter. – Chi sa leggere e scrivere, chi non è analfabeta: o tribù di lettori fino a un certo segno alfabeti, ascolta (Carducci).