PASSATO REMOTO, INDICATIVO
Il passato remoto (o perfetto semplice) è un tempo verbale dell’indicativo e si usa per indicare un fatto avvenuto nel passato, concluso e senza legami di nessun tipo con il [...] dicemmo, voi diceste, loro dissero
Nel caso di risposi e dissi si parla di passato remoto sigmatico, dalla lettera dell’alfabeto greco sigma (che corrisponde alla nostra s), perché il passato remoto di questi verbi si forma aggiungendo una -s- tra ...
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Comunicazione
Raffaele Simone e Lucio D'Amelia
Derivato dal latino communis, "comune a molti o a tutti", il termine comunicazione indica in generale l'attività del comunicare: esso si applica a ogni [...] e dolore, angoscia e paura, serenità e calma, ira e contrarietà ecc. Tutto l'universo delle emozioni trova qui l'alfabeto adatto per esprimere non soltanto gli stati d'animo passeggeri, ma la personalità stessa del soggetto. Alcuni elementi, quali il ...
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In senso stretto, e nell’uso comune, il sostantivo, cioè il vocabolo che serve a designare una singola persona, un singolo animale, una singola cosa, o una classe di persone, animali o cose.
Antropologia
Per [...] italiano, con la estensione alle lettere: J, K, X, Y, W e, dove possibile, anche con i segni diacritici propri dell’alfabeto della lingua di origine del nome.
Il cognome discende direttamente dal rapporto di filiazione, ma se i genitori non sono noti ...
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PIANIFICAZIONE LINGUISTICA
Gaetano Berruto
Per p.l. s'intende l'insieme degli interventi compiuti da stati o istituzioni al fine di modificare uno o più aspetti della situazione linguistica in un paese [...] degli analfabeti in Cina dall'80% al 25% fra il 1949 e il 1982), e sull'adozione di una trascrizione ufficiale in alfabeto latino, detta pīnyīn. La lingua turca è stata ampiamente rinnovata da M.K. Atatürk, che nel 1928 fece decretare l'abbandono ...
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Stato dell’Europa orientale; confina a NE con Ucraina e Moldavia, a NO con l’Ungheria, a S con la Bulgaria e a SO con la Serbia; si affaccia per quasi 250 km sul Mar Nero.
Il territorio della Romania [...] e dizionari e vennero enunciati, su base etimologica, i principi fonetico-ortografici che regolarono il passaggio dall’alfabeto cirillico a quello latino. Tra i principali rappresentanti della Scuola latinista, la cui opera scientifica assunse anche ...
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Non è facile trovare una collocazione precisa del linguaggio militare nell’ambito dei ➔ linguaggi settoriali. Meglio sarebbe parlare di un linguaggio settoriale composito poiché, come avviene anche per [...] o la precisazione di coordinate: da qui l’uso, invalso in tutti gli eserciti occidentali contemporanei, del sistema di indicazione dell’alfabeto fonetico della NATO: alpha per a, bravo per b, charlie per c, …, zulu per z.
Nel lessico militare è poi ...
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Nome (dall’arabo Qubṭ o Qifṭ, Qufṭ, adattamenti della voce copta che è un’alterazione del gr. Aἰγύπτιος «Egiziano») con cui sono designati gli Egiziani cristiani. I C. hanno sviluppato una loro civiltà [...] autoctona egiziana, abbandonati i caratteri originari (geroglifici) o da essi derivati (ieratici e demotici), la lingua copta utilizzò l’alfabeto greco con l’aggiunta di 7 segni demotici per rendere suoni ignoti alla fonetica greca. L’adozione (dal 3 ...
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Gruppo linguistico indoeuropeo che comprende la lingua degli antichi Umbri, la lingua osca delle genti di stirpe sannitica (Sanniti, Campani, Lucani, Bruzi), i dialetti di Sabini, Equi, Ernici, Volsci, [...] di k davanti alle vocali e e i (umbro façia, osco fakiiad, lat. faciat). Molte di queste innovazioni si sono estese al latino in diversi momenti dell’età repubblicana e imperiale.
Per quanto riguarda l’alfabeto, quello o. deriva, come tutti gli altri ...
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Vicino Oriente antico. L'origine della scrittura e del calcolo
Denise Schmandt Besserat
Jean-Jacques Glassner
Jöran Friberg
Robert Englund
L'origine della scrittura e del calcolo
Le registrazioni [...] aramaici erano divenuti la lingua parlata più diffusa in Mesopotamia, sostituendo l'accadico e, con l'adozione dell'alfabeto aramaico, costituito da sole 22 lettere, l'uso del sistema cuneiforme rimase progressivamente confinato nei templi. L'ultimo ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] (e sono alla base della codifica utilizzata nei sistemi di trascrizione fonetica, come l’IPA (International Phonetic Alphabet; ➔ alfabeto fonetico).
La realizzazione dei foni può sfruttare sia il flusso d’aria in uscita dall’apparato fonatorio ...
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alfabeto
alfabèto s. m. [dal lat. tardo alphabetum, gr. tardo ἀλϕάβητος, comp. dei nomi delle due prime lettere ἄλϕα e βῆτα]. – Complesso di segni, ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata o di un...
alfabeta
alfabèta agg. e s. m. e f. [tratto da analfabeta, cui è contrapposto] (pl. m. -i), burocr. o letter. – Chi sa leggere e scrivere, chi non è analfabeta: o tribù di lettori fino a un certo segno alfabeti, ascolta (Carducci).