Gli ultimi quarant'anni hanno apportato dei cambiamenti profondi alle nostre conoscenze delle l. a.; scoperte di nuovi documenti, decifrazione di scritture, nuovi studi si sono succeduti con tale rapidità [...] non si riescono a determinare.
Il licio (v. XXI, p. 91) è anch'esso attestato a partire dal 6° secolo a. C. in un alfabeto derivato dal greco; le iscrizioni più numerose sono pietre tombali in Licio A (uno dei due dialetti) del 40 secolo. Allo stesso ...
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Per lingua inventata si intende una lingua artificiale, provvista di proprie regole sintattiche (descritte o meno) e proprio lessico (inventariato o meno). Sono state inventate lingue artificiali per motivi [...] le lingue iniziatiche o i linguaggi dell’estasi mistica) e non sacre. Fra queste ultime si distinguono lingue di gioco (come l’alfabeto farfallino infantile: v. oltre) o artistiche (come lo scat jazzistico o il Newspeak di George Orwell) e lingue di ...
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I verbi fraseologici sono verbi (come mettersi, stare, andare, cominciare, continuare, finire) che, combinati con un altro verbo di modo non finito (il verbo lessicale o nucleare) con l’interposizione [...] all’azione designata del verbo seguente:
(31) Io sto qua a studiare il punto giusto per fare il buco (Malerba, La scoperta dell’alfabeto, cit., p. 29)
(32) Non star lì a cabalizzare se lo vedi ancora o se non lo vedi più (Fenoglio, La malora, cit ...
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I suoni fricativi, detti anche spiranti o costrittivi, sono prodotti mediante un rilevante restringimento del canale orale: gli organi articolatori si avvicinano senza pervenire ad una chiusura totale. [...] delle consonanti fricative è variabile e dipende dal punto in cui avviene la costrizione. Nell’alfabeto fonetico internazionale (IPA; ➔ alfabeto fonetico) la serie è completa, essendo classificati tutti i luoghi articolatori.
Sebbene il termine ...
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Semantica
Tullio De Mauro
*La voce enciclopedica Semantica è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Il valore delle parole, arricchita e aggiornata da un contributo di Stefano Gensini.
sommario: [...] esso figura come della possa venire assunto da un altro rapporto semiotico come senso e viceversa. In un rebus o in un alfabeto di sordomuti due indici a croce possono essere un segnale il cui senso per un ricevente italiano è la sequenza di lettere ...
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Scevà (adattamento italiano di Schwa, trascrizione tedesca del termine grammaticale ebraico shĕvā /ʃəˈwa/, che può essere tradotto con «insignificante», «zero» o «nulla») è il nome di un simbolo grafico [...] di scarsa sonorità (➔ vocali); spesso, ma non necessariamente, una vocale media-centrale. È trascritto con il simbolo IPA /ə/ (➔ alfabeto fonetico) e nel quadrilatero vocalico ha una posizione centrale.
Lo scevà è molto comune nelle lingue del mondo ...
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(o serbo-croato) L’insieme dei dialetti parlati nella Serbia e nella Croazia, e in parte anche nell’Istria, nella Slovenia, nel Montenegro e nella Repubblica della Macedonia del Nord, appartenenti, con [...] si registra anche nel patrimonio lessicale originario (serbo hleb, croato kruh, «pane»; serbo ostrvo, croato otok, «isola»).
L’alfabeto usato è per il serbo quello cirillico, per il croato quello latino, completato da alcuni segni diacritici che ...
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I pronomi riflessivi sono una sottoclasse di ➔ pronomi personali (➔ personali, pronomi) che hanno alcune proprietà: (a) indicano identità tra l’agente e il paziente di un predicato a due ➔ argomenti (1) [...] coreferenza e i due elementi si dicono coreferenti. Nella notazione, la coreferenza si indica con lettere intermedie dell’alfabeto (i, l, m, n) sottoscritte agli elementi coreferenti.
Di pronomi riflessivi si distinguono due tipi: i pronomi ➔ clitici ...
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Biologia
Sintesi enzimatica di RNA su uno stampo di DNA. Nelle cellule di tutti gli organismi viventi, la t. dell’RNA è una tappa obbligatoria per la sintesi delle proteine e consiste in una reazione di [...] sensi. Nel senso più largo del termine, è t. ogni rappresentazione dei suoni di una data lingua con i segni di un dato alfabeto, che non sia però di uso abituale e normale in questa funzione. Si parla quindi di t. di una lingua priva di tradizione ...
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Filologo slovacco (Kobeliarovo, Slovacchia Centrale, 1795 - Praga 1861), uno dei fondatori degli studî slavistici. Fu prof. e direttore del ginnasio serbo di Novi Sad, dove, nonostante le condizioni sfavorevoli [...] al sec. 10º. Inoltre Š. è autore di una Geschichte der südslawischen Literatur (post., 1864-65) e del saggio Über den Ursprung und die Heimat des Glagolitismus (1858), dov'è dimostrata la priorità dell'alfabeto glagolitico su quello cirillico. ...
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alfabeto
alfabèto s. m. [dal lat. tardo alphabetum, gr. tardo ἀλϕάβητος, comp. dei nomi delle due prime lettere ἄλϕα e βῆτα]. – Complesso di segni, ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata o di un...
alfabeta
alfabèta agg. e s. m. e f. [tratto da analfabeta, cui è contrapposto] (pl. m. -i), burocr. o letter. – Chi sa leggere e scrivere, chi non è analfabeta: o tribù di lettori fino a un certo segno alfabeti, ascolta (Carducci).