Ottava lettera dell’➔alfabeto, la ‹h› in italiano, diversamente da quel che accade in altre lingue (come inglese e tedesco), è ‘muta’, cioè non si pronuncia. Soltanto in alcune interiezioni (➔ interiezione; [...] ah, eh, boh, mah, toh, ehi, ehm, ecc.), la presenza della h si può spiegare anche come resa di un fono aspirato, o comunque a dare all’interiezione un che di sospirato o di esitante.
La h ha due funzioni:
(a) ...
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variabile individuale
variabile individuale in logica, simbolo dell’alfabeto di un linguaggio formale che ne rappresenta un termine (→ predicati, linguaggio dei). ...
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a.b.c. (quindi abbiccì)
Col significato di " alfabeto " nel senso di " cognizioni elementari ", in Cv IV XV 16 E di questi cotali sono molti idioti che non saprebbero l'a.b.c., e vorrebbero disputare [...] in geometria, in astrologia e in fisica ...
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Vocabolo arabo (qā'immaqām "sostituto, luogotenente"), preso nel senso attribuitogli per la prima volta nella legge ottomana sui vilāyet del 7 giumȧdà II 1281 èg. (7 novembre 1864), ossia di capo della circoscrizione amministrativa detta cazà (v.), la quale allora, e fino alla costituzione turca del 20 aprile 1924, era l'immediata suddivisione del livà (liwā') o sangiaccato o mutasarrifato; si era ...
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Città dell'Anatolia centrale.
Ai piedi del Monte Argeo ('Αργαῖον, in turco Ercasdaǧ), in Cappadocia, sorgeva un'antica città detta Mazaca (Μάζακα, Mazacum), e anche Eusebia all'Argeo (dal re Ariarathes Eusebius); questi nomi furono sostituiti ufficialmente con quello di Cesarea (Καισάρεια; Caesarea), in onore dì Augusto, dall'imperatore Tiberio, che dotò la città di grandi edifizî, quando la Cappadocia ...
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emme
Enrico Malato
Nome dell'undicesima lettera dell'alfabeto, più volte ripetuto da D., con diverso valore simbolico, nella Commedia.
In Pg XXIII 33, descrivendo la turba dei golosi tra i quali è Forese [...] Donati, D. osserva che chi nel viso de li omini legge ‛ omo ' / ben avria quivi conosciuta l'emme, con riferimento all'opinione sostenuta da teologi e predicatori medievali che nel volto umano si legge ...
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carattere vuoto
carattere vuoto carattere speciale o “improprio” di un → alfabeto di una teoria formale, che esprime simbolicamente la “non presenza” di alcun altro carattere “proprio” dell’alfabeto [...] stringhe, hanno invece lunghezza 1. Nelle implementazioni di stringhe in un automa esecutore, poiché ogni automa è dotato di un alfabeto di caratteri che è in grado di ricevere (input) o di produrre (output), l’inclusione del carattere vuoto tra essi ...
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CH O K?
La lettera k è estranea all’alfabeto italiano, ma ormai presente in un certo numero di ➔prestiti da diverse lingue (nel Grande Dizionario della Lingua italiana dell’uso diretto da Tullio De Mauro [...] , il suono iniziale di casa o di che era spesso reso con la k (in forza del modello rappresentato dall’alfabeto latino). Così accade, ad esempio, in quello che convenzionalmente è considerato il più antico testo della lingua italiana, il Placito ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Turri
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La stretta connessione fra i progressi nel campo della scrittura e l’evoluzione delle società [...] ’intera parola, come accade nella scrittura cinese, oppure dei singoli suoni che composti formano poi le parole, come con l’alfabeto latino. Questo vuol dire che i segni devono assumere un significato, sia questo un concetto o un suono.
Nella Galilea ...
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stringa
stringa sequenza finita di caratteri cioè di simboli appartenenti all’alfabeto di un dato linguaggio formale. Si consideri, per esempio, l’alfabeto costituito unicamente dai due simboli 0 e 1. [...] , detto lunghezza della stringa che esprime il numero dei caratteri che la compongono: assegnare una lunghezza alle stringhe di un alfabeto A vuol dire stabilire una funzione tra l’insieme di tali stringhe, generalmente indicato con A+, e l’insieme N ...
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alfabeto
alfabèto s. m. [dal lat. tardo alphabetum, gr. tardo ἀλϕάβητος, comp. dei nomi delle due prime lettere ἄλϕα e βῆτα]. – Complesso di segni, ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata o di un...
alfabeta
alfabèta agg. e s. m. e f. [tratto da analfabeta, cui è contrapposto] (pl. m. -i), burocr. o letter. – Chi sa leggere e scrivere, chi non è analfabeta: o tribù di lettori fino a un certo segno alfabeti, ascolta (Carducci).