. Ordine religioso fondato a Milano verso il 1530 da S. Antonio Maria Zaccaria, gentiluomo cremonese (1502-1539), e da due nobili milanesi, Bartolomeo Ferrari e Giacomo Antonio Morigia, che si erano prefissi [...] i primi, con tipi di Propaganda Fide appositamente fusi, l'alfabeto, le grammatiche e i dizionarî. Altri si occuparono, nei destinato ad essere il centro dell'azione di propaganda per la Russia. La morte del p. Šuvalov nell'aprile del 1859 troncò ...
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È la terza lettera dell'alfabeto romano e di quelli derivati da esso; il suo nome, che era ce in latino, si è conservato in quasi tutte le lingue europee; in italiano è ci. La sua forma deriva da quella [...] caso la z e nel secondo la k; nelle lingue slave ad alfabeto latino (croato, sloveno, cèco, polacco) la c ha dappertutto il sono state indotte a creare nuovi segni per rappresentarle: così il russo, serbo e bulgaro &mis4;d e il persiano-turco ...
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Il territorio autonomo dei Ciuvasci venne creato il 24 giugno 1920, riunendo assieme alcuni distretti dei governi di Simbirsk e di Kazan′; il 21 aprile 1925 fu proclamato repubblica sovietica socialista. [...] e gli Urali. Nel sec. XVI furono assoggettati al dominio russo e convertiti al cristianesimo per opera di missionarî ortodossi, che insegnarono loro anche a scrivere nell'alfabeto cirillico. Parlano una lingua, che non è compresa dai Turco-Tatari ...
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Storico armeno del IV secolo, romano di nazione, conoscitore, oltre che dell'armeno, di lettere greche e latine; scrisse per incarico del re Tiridate (Trdat, Trdatēs o Trdatios), di cui era segretario, [...] originale armeno, che Agatangelo scrisse in caratteri greci, giacché l'alfabeto armeno venne inventato solo nel sec. V. L'opera di versione araba è accompagnata da una traduzione e da note in russo.
Il testo armeno, stampato per la prima volta a ...
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Cifrario è un sistema convenzionalmente stabilito, per tradurre il linguaggio chiaro in linguaggio segreto, comprensibile soltanto a chi sia a conoscenza della convenzione (v. crittografia). Si chiamano [...] le voci chiare quanto i gruppi cifranti nel loro ordine normale, alfabetico o numerico, ma ve ne è qualcuno (ad es. il rispettivamente in inglese-francese-spagnolo, in inglese-giapponese-russo, in inglese-italiano-portoghese, e in inglese-tedesco ...
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Figlio di Clotario I, nacque verso il 539; alla morte del padre ebbe il regno di Soissons (561). Avido, lussurioso, feroce, aveva delle velleità di uomo civile, che lo portavano a occuparsi di teologia [...] , ma l'indignazione dei vescovi gli fece ritirare il decreto. Volle occuparsi di poesia, e tentò di riformare l'alfabeto latino, introducendovi quattro lettere nuove per riprodurre suoni della lingua tedesca. Un certo senso politico dimostrò nell ...
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Poeta russo, nato il 28 ottobre 1885 a Tundutovo, nel governatorato di Astrachan, morto a Santalovo (Novgorod), il 18 giugno 1922. Si trasferì nel 1908 a Pietroburgo, dove divenne guida dei cubofuturisti. [...] le regole e sulla base di analogie, introduceva nel russo nuove parole. Congetturò anche l'esistenza d'una "pre lavorò alla costruzione d'una lingua universale (che egli chiamava "stellare"), fondata sul valore simbolico delle lettere dell'alfabeto. ...
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Ciclismo
Claudio Gregori
Come nasce la bicicletta
Le origini della bicicletta sono avvolte nella leggenda che narra di come il conte de Sivrac nel 1790, in piena Rivoluzione francese, avrebbe inventato [...] corre sul circuito automobilistico, già asfaltato, una successione di 'montagne russe' con una salita di 5 km, che è come la O. Vergani, Caro Coppi, Milano, Mondadori, 1995.
O. Vergani, Alfabeto del XX secolo, Milano, Baldini & Castoldi, 2000.
M. ...
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Informatica
Fabrizio Luccio
Franco P. Preparata
Carl-Erik Fröberg
Piero Sguazzero
Piero Dell'Orco e Tomaso Poggio
Teoria della computazione di Fabrizio Luccio
SOMMARIO: 1. Origine e motivazioni. [...] ′, F, ∂), ove:
S è un insieme finito di ‛stati';
Σ è l'alfabeto d'ingresso;
Π è l'alfabeto della pila;
s′ ∈ S è lo ‛stato iniziale';
p′ ∈ Π è programmazione lineare; tuttavia nel 1979 il matematico russo Khacian provò che esso in effetti appartiene a ...
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Africa - L'Egitto dalle origini all'età romana
Rodolfo Fattovich
Sergio Pernigotti
Paola Davoli
Loretta Del Francia Barocas
Premessa
Il termine ΑἴγυπτοϚ è la traslitterazione greca dell'egiziano [...] (con le iscrizioni di Abu Simbel, le più antiche in alfabeto ionico che ci siano giunte), in cario e in fenicio ( ; D. Arnold, Temples of the Last Pharaohs, New York 1999; S. Russo, I gioielli nei papiri di età greco-romana, Firenze 1999; M.-D. Nenna ...
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y, Y
(ìpsilon, o i greca, meno com. i greco) s. f. o m. – Ventiquattresima lettera dell’alfabeto latino (usata solo in latinismi, grecismi e forestierismi non interamente adattati). La sua origine remota è la stessa delle lettere u, v, w,...
cirillico
cirìllico (meno com. cirilliano) agg. [dal nome di s. Cirillo (827-869), al quale si attribuisce l’invenzione di quest’alfabeto (ma che in realtà fu l’inventore del glagolitico)] (pl. m. -ci). – Alfabeto c.: alfabeto introdotto nel...