Alfabeto
A. Petrucci
G. Tamani
A.M. Piemontese
H. Gustavson
PARTE INTRODUTTIVA
di A. Petrucci
Ogni a. è un sistema di segni dotato, in quanto tale, di una forte valenza simbolico-figurativa, e quindi [...] ivi, pp. 981-988.
G.R. Cardona, Storia universale della scrittura, Milano 1986, pp. 144-147, 290-294, 297, 301-302.
ALFABETORUNICO
di H. Gustavson
La parola futhark si riferisce all'a. delle rune, il più antico sistema di scrittura usato dai popoli ...
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VICHINGHI
K. Bornholdt
Popolazioni danesi, svedesi e norvegesi che nell'Alto Medioevo abitavano l'Europa settentrionale, note anche come Normanni (v.); il termine V. veniva utilizzato per definire i [...] il quale si riaffermava l'autorità identificando in esso i simboli del passato (Bendixon, 1967, p. 26): l'alfabetorunico aveva una lunga storia e la sua conoscenza doveva essere relativamente diffusa nell'epoca vichinga, quando veniva utilizzato in ...
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NAGYSZENTMIKLÓS, Tesoro di
C. Bálint
Gruppo di oggetti preziosi reperiti nel 1799 a N. (rumeno Sînnicolau Mare), lungo il corso inferiore del fiume Maros, che costituisce il più importante tesoro (kg [...] esecutivo le iscrizioni presenti sul vasellame del tesoro di N. sono di tre tipi diversi, comprendendo termini in alfabetorunico, scritti sia dall'artefice del manufatto sia da un altro maestro, o incisi successivamente, la cui compresenza talora ...
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EPIGRAFE
P. Orsatti
Per e. o iscrizione, considerando qui i due termini come equivalenti, si intende un testo di natura commemorativa, enunciativa o designativa, di solito di non lunga estensione, inciso [...] tutto originali e differenti da quelle adoperate nel resto dell'Europa occidentale. Ciò fu dovuto all'uso dell'alfabetorunico, anziché di quello latino, alla disposizione dello scritto, in posizione prevalentemente verticale o all'interno di strisce ...
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