Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] studio dell’italiano in Inghilterra nel ’500 e nel ’600, Messina - Firenze, G. D’Anna.
Ghinassi, Ghino (1979), AlessandroManzoni e il «Novo Vocabolario della lingua italiana», in Novo vocabolario della lingua italiana, rist. anastatica dell’ed. 1870 ...
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Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] parenti, mogli, mariti, minacciando di strascinarli al lazzaretto, se non si riscattavano [= «minacciavano loro di strascinarli»] (AlessandroManzoni, I promessi sposi XXXII, p. 656)
(28) La sera si alzava un’impetuosa brezza atlantica che obbligava ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] a sua volta avrebbe predisposto lo stile sintattico italiano al decisivo scardinamento antiretorico operato da ➔ AlessandroManzoni.
Anche nel settore lessicale si manifesta il carattere innovativo dell’italiano secentesco. In forza del dinamismo ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] della Crusca, «più adoperato e seguito in pratica che non sia stato espressamente riconosciuto», avrebbe scritto ➔ AlessandroManzoni nel Sentir messa. Celebre la Rinunzia al Vocabolario della Crusca, comparsa sul «Caffè» (1764), manifesto dell ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] (e su analoghe condizioni del ‘parlar finito’, testimoniato sempre a Milano agli inizi dell’Ottocento da AlessandroManzoni; Ghinassi 1988: XXIII).
Nei testi postrinascimentali non toscani i riaffioramenti di tratti riconducibili all’uso cortigiano ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] cibo immaginabile (Silvio Pellico, Le mie prigioni LVII)
(8) Se te lo devo dire, non sono venuto via di mia volontà (AlessandroManzoni, I promessi sposi XVII, p. 358)
(9) Chi aveva fatto sparire il cadavere dalla cucina? (Umberto Eco, Il nome della ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] lingua italiana di Basilio Puoti), ora il modello della colloquialità fiorentina ispirato dalle idee linguistiche di ➔ AlessandroManzoni (è il caso della Grammatica della lingua italiana di Policarpo Petrocchi, 1887, e della Grammatica italiana ...
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Tradizionalmente l’articolo è considerato una parte del discorso (➔ parti del discorso). In termini moderni, fa parte di quella classe di parole che operano come modificatori del nome (o del sintagma nominale; [...] era uomo non solo da consigliare, ma da metter l’opera sua, quando si trattasse di sollevar poverelli (AlessandroManzoni, Promessi sposi III)
In questa sede ci soffermeremo tuttavia su un costrutto dal comportamento abbastanza singolare. Se ...
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L’accordo (anche detto concordanza) è un fenomeno morfo-sintattico per il quale in un contesto sintattico definito le parole prendono una forma specifica tra le varie che possono assumere nell’ambito del [...] indefinito con cui l’animo combatteva da qualche tempo, parve che a un tratto lo soverchiasse (AlessandroManzoni, Promessi sposi XVII, 16)
Considerazioni analoghe possono esser fatte per sequenze di soggetti coordinati ma inseriti parententicamente ...
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Le interrogative dirette sono frasi indipendenti (come negli esempi 1 e 2) o principali (es. 3) che contengono una domanda:
(1) hai dormito bene?
(2) quando vieni?
(3) pensi che Carlo abbia ragione?
Nella [...] ’uso italiano scritto solo a partire dal secondo Ottocento, in forza di una nuova tendenza, inaugurata da ➔ AlessandroManzoni nell’edizione definitiva dei Promessi sposi (1840-1842), volta a ridurre lo scarto fra lingua scritta (caratterizzata anche ...
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testa1
tèsta1 s. f. [lat. tardo testa «cranio, testa», in origine «conchiglia, guscio, vaso», attraverso un uso metaforico]. – 1. Parte del corpo animale in cui si apre la bocca e che contiene il cervello e gli organi di senso specifico; nei...
grande
agg. [lat. grandis]. – Quando è premesso al sostantivo che determina, può avere l’elisione davanti a vocale (con grand’impegno, una grand’emozione), mentre davanti a consonante, e anche davanti a s impura e z, si tronca spesso in gran...