Figlio (m. Verona 572) di Audoino, salì al trono tra il 560 e il 565. Nel 568 guidò in Italia il suo popolo, abbandonando la Pannonia, dopo aver vinto, con l'aiuto degli Avari, i Gepidi, del cui re Cunimondo sposò la figlia Rosmunda. Attraversata la Venezia Giulia, dopo aver affidato le terre conquistate al nipote Gisulfo, primo duca del Friuli, continuò nella sua avanzata; nell'autunno del 569 s'impadronì ...
Leggi Tutto
Signore di Verona (m. 1311). Successe al fratello Bartolomeo I nel 1304, e col fratello Cangrande, associato al governo nel 1308, ottenne da Enrico VII, nel 1311, la nomina a vicario imperiale. S'impegnò in piccole lotte con le signorie guelfe degli Este e dei Della Torre ...
Leggi Tutto
DELLA SCALA, Paolo Alboino
Gian Maria Varanini
Terzo figlio legittimo di Mastino (II), dominus di Verona e Vicenza e di Taddea da Carrara, nacque probabilmente nel 1344 coi fratelli Cangrande (II) (il [...] , il solo presente; e secondo alcuni cronisti, come il bolognese Bartolomeo Della Pugliola, nell'occasione "messer Frignano con Paulo Alboino corse la citade, e tolseno in si la signoria di Verona" (in Corpus chronicarum Bononiensium, III, p. 32). La ...
Leggi Tutto
Signore di Verona (n. 1308 - m. 1351). Figlio di Alboino, successe col fratello Alberto II, alieno però dagli affari, allo zio Cangrande, di cui continuò, ma con minore capacità, la politica espansionistica. [...] Acquistò Brescia (1332) partecipando alla lega di Castelbaldo contro Giovanni di Boemia, e quindi dai Rossi di Parma ebbe Parma e Lucca (1335). Ma venuto in lotta coi Fiorentini e i Veneziani, sconfitto, ...
Leggi Tutto
Signore di Verona (n. 1306 - m. 1352). Figlio di Alboino, successe allo zio Cangrande I nel 1329 col fratello Mastino II, cui lasciò di fatto la responsabilità del potere. Prigioniero per alcun tempo degli [...] alleati veneto-fiorentini (1337), quando il fratello morì (1351), si associò al governo della signoria il figlio di questi Cangrande II ...
Leggi Tutto
Nipote e compagno d'armi (m. 590) del re longobardo Alboino, fu da questo nominato (569) duca del Friuli, il primo ducato longobardo in Italia, divenuto ben presto uno dei più grandi. In questa veste G., [...] a capo di milizie affidategli da Alboino, difese accanitamente il Friuli contro gli Avari e cadde in battaglia. ...
Leggi Tutto
Re dei Longobardi dal 572 al 574; eletto dopo la morte di Alboino dai duchi longobardi raccoltisi a Pavia, C. attuò una politica di violenta repressione contro i maggiorenti romani, allargò la conquista [...] della penisola, ma non riuscì a placare i continui torbidi tra i capi. Finì assassinato con la moglie Massana; suo figlio Autari poté essere eletto re solo nel 584 ...
Leggi Tutto
DELLA SCALA, Alberto
Gian Maria Varanini
Secondo di questo nome, nacque nel 1306, primogenito di Alboino signore di Verona e di Beatrice da Correggio. Sin dall'infanzia il suo nome è legato alle scelte [...] attribuita la proprietà di una delle case scaligere della contrada di S. Maria Antica, rinnovavano un feudo già concesso dal padre Alboino.
Del D. non si hanno, sembra, altre notizie sino al 1325, quando - forse non a caso dopo la morte di Francesco ...
Leggi Tutto
Figlia (sec. 6º) di Cunimondo re dei Gepidi. Prigioniera di guerra, poi sposa del re longobardo Alboino, vedovo della prima moglie Clotsuinda, fece assassinare il marito dal suo complice Elmichi (572), [...] forse, più che per vendetta privata, per appoggiare una ribellione dei Gepidi sottomessi. Rifugiatasi presso l'esarca di Ravenna, R. cercò di liberarsi di Elmichi avvelenandolo; cadde invece vittima di ...
Leggi Tutto
Sovrano (khaqān) degli Avari, fatta la pace con Sigeberto, re dei Franchi, poco prima del 568 si alleò con Alboino re dei Longobardi, e insieme sconfissero i Gepidi: gli Avari rimasero così padroni della [...] pianura ungherese mentre ai Longobardi, sicuri alle spalle, fu aperta la via dell'Italia ...
Leggi Tutto
subito1
sùbito1 agg. [dal lat. subĭtus, affine a subire «andare sotto, avvicinarsi»], letter. – 1. Improvviso, repentino, che avviene o si manifesta d’un tratto: l’amor di lui, già nel cuor di lei intiepidito, con s. fiamma si raccese (Boccaccio);...
teschio
tèschio s. m. [lat. *testŭlum, dim. di testu o testum «coperchio o vaso di terracotta» (cfr. testo2 e testa1)]. – Il complesso delle ossa della testa; è termine dell’uso com., e si dice quasi esclusivam. di cadaveri o di carogne: un...