Venezia e l'entroterra (1300 circa - 1420)
Gian Maria Varanini
Premessa
Problemi di periodizzazione
Se si privilegia il piano dell'espansione territoriale, l'assunzione del biennio 1404-1405 come terminus [...] a Genova, a Firenze e in Romagna, a pagare Albericoda Barbiano perché non combattesse per il Carrarese, promise a Francesco
267. L. Simeoni, Le signorie, I, p. 213.
268. G. Romano, La pace tra Milano e i Carraresi, pp. 841-857; Italo Raulich, La ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Italia e storiografia (6°-20° secolo)
Giuseppe Galasso
Dalla storiografia classica alla moderna: novità e discontinuità
Nella generale crisi e involuzione in cui tramontò l’antica civiltà ellenistico-romana [...] egli ne scriveva. Così, per le Decades dalla caduta dell’impero romano in poi egli nota che dopo Orosio non vi sono più formazione dello Stato della Chiesa. Così, quando, narrando di Albericoda Barbiano, egli nota che l’Italia del suo tempo ha ...
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Gli uomini capitali: il "gruppo veneziano" (Volpi, Cini e gli altri)
Maurizio Reberschak
Potenza e catastrofe
Alle ore 22.39 del 9 ottobre 1963 il movimento franoso delle pendici del Toc, già in atto, [...] divina, come fece alla vigilia del disastro il progettista Alberico Biadene subentrato a Semenza dopo la morte di questi della storia di Ezzelino daRomano, dei Carraresi, dei Marcello, e villa Duodo Balbi Venier costruita da Vincenzo Scamozzi, per ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Umanesimo e Rinascimento
Riccardo Fubini
Francesco Petrarca e i presupposti della storiografia umanistica
La storiografia umanistico-rinascimentale, come del resto la storiografia di ogni età, non può [...] Italia, grazie alla compagnia di San Giorgio costituita daAlbericoda Barbiano, non doveva più temere le devastazioni di età storiche trascorse, egli adduce ad arte l’esempio di Ezzelino daRomano, «crudele tiranno»: «pur mo sanno molti chi et como ...
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Rappresentanza
Maurizio Cotta
Il tema
Quello della rappresentanza è certamente un tema centrale nella storia delle liberaldemocrazie moderne. Tant'è vero che, quando uno degli autori classici di questa [...] termine rappresentare non era invece utilizzato nel mondo romano classico nel senso giuridico dell'agire al posto privato e pubblico. Si veda ad esempio la frase di Albericoda Rosate: "magistratus repraesentat civitatem quem regit" (v. Hofmann, ...
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Cronachistica
Lidia Capo
È necessario premettere che non esiste una cronachistica che abbia come oggetto specifico Federico II, e meno ancora una commissionata o ispirata da lui.
Nel primo caso gli [...] è difficile, per gli autori che seguono in Ezzelino daRomano il primo emergere di un potere di nuovo tipo che Paris 1905, pp. 18-36.
Gerardo Maurisio, Cronica Dominorum Ecelini et Alberici fratrum de Romano, a cura di G. Soranzo, in R.I.S.2, VIII ...
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Costantino e il diritto canonico moderno
Da Marsilio in poi
Diego Quaglioni
A Dante, Marsilio, Ockham e più in generale alla trattatistica De potestate papae che si sviluppa nei primi decenni del Trecento [...] secolo, in quel libello terribile intitolato De papatu Romano Antichristo, mai pubblicato a stampa e conservato fra ” e “Tirannide” nel commento a C. 1, 2, 16 di Albericoda Rosciate (c. 1290-1360), in Id., «Civilis sapientia». Dottrine giuridiche e ...
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Monarchia
Pier Giorgio Ricci
È il titolo (e non De Monarchia, estraneo alla tradizione manoscritta) di un trattato in tre libri di argomento politico, scritto da D. in lingua latina. Il titolo non si [...] diritto era l'autorità che lo promulgò (X 8). Diciamo: se l'Impero romano non fu di diritto, il peccato di Adamo non fu punito in Cristo; ma del giurista ghibellino Albericoda Rosciate; e a quel tempo medesimo sono da ascrivere la condanna della ...
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VERONA
G. Valenzano
Città del Veneto, capoluogo di provincia, sita sulle rive dell'Adige, tra la pianura e il piede dei monti Lessini.La città, di origine romana, ha mantenuto l'impianto viario reticolato [...] da Romanini (1964, p. 586). Nel 1045 fu iniziata la costruzione della torre campanaria di S. Zeno Maggiore per opera di Alberico tra la figlia naturale dell'imperatore, Selvaggia, ed Ezzelino daRomano (1194-1259).Nel corso del sec. 13° furono ...
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diritto romano in Dante
Filippo Cancelli
Tra le tesi opposte, entrambe esagerate, di chi vede in D. un giurista e di chi lo fa ignaro affatto delle fonti giuridiche - naturalmente per cognizione diretta, [...] parte in cui era affermata la delega del potere dal popolo romano al principe: Cv IV IV 7 E così chi a e altri pur grandi giuristi lo tengono per uno di loro: così Albericoda Rosciate, che lo cita sovente nel Commento che tradusse in latino del ...
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maestro1
maèstro1 (o maéstro) s. m. [lat. magĭster, der. di magis «più»]. – 1. (f. -a) a. In senso ampio, chi conosce pienamente una qualche disciplina così da possederla e da poterla insegnare agli altri: vero, insigne, grande, sommo, insuperabile...
piede
piède s. m. [lat. pes pĕdis, voce di origine indoeuropea]. – 1. a. Nell’anatomia dei vertebrati, l’ultimo segmento dell’arto posteriore dei tetrapodi (detto più propriam., in anatomia comparata, autopodio); comprende tre gruppi di ossa,...