Gentildonna (Siena 1781 - Firenze 1847), moglie di F. Magiotti e amica di V. Alfieri e della contessa d'Albany, amata da Foscolo che la chiamò "donna gentile"; conobbe il poeta nel 1812, lo amò profondamente [...] e divenne, dopo la morte di lui, custode della sua fama e della sua memoria (fra l'altro impedì, con un simulato acquisto, la dispersione delle carte e dei libri che Foscolo aveva lasciato in Italia). ...
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Famiglia di origine olandese fondata da Harmen Jansen (1650 circa - 1716 circa), stabilitasi prima a New Amsterdam (New York; 1674), poi ad Albany (1682). Johannes (1723-1803) fu colonnello rivoluzionario; [...] Harmen (1779-1855) fu deputato federalista al Congresso (1809-11) ...
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Geologo e paleontologo (Hingham, Massachusetts, 1811 - Bethlehem, New Hampshire, 1898); geologo dello stato di New York e direttore del museo di storia naturale di Albany. Socio straniero dei Lincei (1894). [...] Fra i numerosissimi lavori riguardanti la geologia e la paleontologia degli Stati Uniti e del Canada, è importante quello sulla paleontologia dello stato di New York, in collaborazione con J. M. Clarke ...
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Archeologo (Trikomo, Famagosta, 1929 - Nicosia 2021), direttore del Dipartimento delle antichità di Cipro dal 1964 al 1989, prof. di archeologia classica nell'univ. statunitense di Albany e nell'univ. [...] britannica di Aberdeen, socio straniero dei Lincei (1978). Tra le pubblicazioni: Treasures in the Cyprus Museum (1962), Sculptures from Salamis (2 voll., 1964-66), Excavations in the necropolis of Salamis ...
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Prelato cattolico (Brooklyn, New York, 1810 - New York 1885). Studiò (1835-37) a Roma, all'università Gregoriana; ricoprì poi, in patria, varie cariche ecclesiastiche. Vescovo di Albany (1847), nel 1864 [...] fu elevato da Pio IX all'arcivescovato di New York e iniziò un ventennio di abile amministrazione. Nel corso del concilio Vaticano I, dichiarò di ritenere inopportuna la dichiarazione d'infallibilità, ...
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Secondo figlio (Londra 1763 - ivi 1827) di Giorgio III, fu noto col titolo di vescovo di Osnaburgh (Osnabrück) fino al 1785, quando venne creato duca di York e Albany. Coprì varî gradi militari, e nel [...] 1793, al comando di un corpo di spedizione inglese, collaborò alla presa di Valenciennes; fu però poi duramente sconfitto dai Francesi (Hondschoote, 1793 e Tournai, 1794) e dovette ritirarsi dal Belgio. ...
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Figlio (n. 1378 - m. Falkland 1402) di Roberto III di Scozia, fu incaricato (1396 circa) di pacificare la Scozia settentrionale. Nominato luogotenente e creato (1399) duca di R., sostituì nella reggenza [...] lo zio Robert Steward duca di Albany. Costrinse (1399) senza combattimento Enrico IV a ritirarsi dalla Scozia. Nel 1402 Albany probabilmente lo fece imprigionare a tradimento e uccidere. ...
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Figlio (n. 1340 circa - m. Rothesay 1406) di Roberto II; si chiamava Giovanni Stewart di Carrick, ma cambiò il nome succedendo al padre (1390); invalido e debole, lasciò il regno in mano del fratello Roberto [...] (1389) guardiano del regno. Nel 1399 nominò luogotenente del regno il figlio ed erede Davide, duca di Rothesay; ma Albany lo fece imprigionare (1402) e poi probabilmente uccidere. Nel 1406 l'unico figlio superstite del re, il futuro Giacomo I ...
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Pittore (Montpellier 1766 - ivi 1837). Allievo di J.-L. David, ottenuto il premio di Roma (1787), fu a lungo in Italia e in particolare a Firenze (1794-1825). Si distinse specialmente nei ritratti, tra [...] (1825) le sue collezioni di pitture antiche e moderne, stampe e oggetti d'arte (di particolare importanza la collezione che F. ereditò dalla contessa d'Albany). Il museo a lui intitolato si arricchì in seguito di numerosi altri lasciti e donativi. ...
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Poeta irlandese (New York 1929 - Berlino 2016). Laureatosi allo University College di Dublino, ha frequentato le università statunitensi di Yale e Berke ley. Successivamente si è diviso tra l'Irlanda e [...] gli USA, dove dal 1989 ha insegnato presso l'università di Albany. Di formazione cattolica, accetta la complessità del proprio retaggio culturale, fortemente anglicizzato, senza privilegiarne la matrice celtica e tuttavia ponendosi tra gli interpreti ...
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O.K.
‹óu kèi› o, all’ital., ‹okèi›. – Sigla statunitense che indica approvazione, consenso, equivalente all’ital. «sta bene, va bene». Ne sono state date molte spiegazioni poco plausibili; sembra ormai accertato che apparve nel 1840, anno...