PLAUTO (Plautus)
Giorgio Pasquali
Il maggiore dei commediografi latini. Della vita di P., se non teniamo conto, com'è doveroso, di vicende evidentemente leggendarie, sappiamo ben poco. Tutte le notizie [...] Ha intrapreso ora a caratterizzare, con sicurezza di gusto, gli originali attici G. Jachmann. Lo studio di P. è altrettanto importante per intendere lo spirito dei Romani delprincipiodel sec. II in tutta la sua gioconda freschezza, come per capire ...
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Alla concezione del c. come sfondo di tutti gli eventi psichici si è giunti nel 20° sec., dopo che la psicologia ha compiuto la sua emancipazione dall'ambito filosofico, in cui era inclusa, e ha tentato [...] di segni da trasmettere. Continua a passare inavvertita la sua ambivalenza, la quale, incurante delprincipiodi identità pensiero può risvegliarsi. Allo stesso modo non esiste un uomo aldi fuori del suo c., perché il suo c. è lui stesso nella ...
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. Fin verso la fine del secolo scorso, si ritenne dalla maggior parte dei fisici, che l'elettricità fosse costituita da un fluido elettrico oppure da due fluidi elettrici uno positivo e l'altro negativo. [...] si dà oggi il nome di elettroni. Con ciò il significato della parola elettrone, usata in principio come sinonimo d'atomo d' , sotto l'azione del suo peso p andrà cadendo. La sua velocità di caduta, che si può osservare al microscopio, è però ...
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Semiologia
Gian Paolo Caprettini
(App. IV, iii, p. 301; v. semiotica, III, ii, p. 697)
Semiologia del testo letterario
La s. (o semiotica) negli ultimi decenni è stata spesso al centro di interrogativi [...] 'economia della fiaba, e dunque in rapporto al significato del racconto, il quale deriva dall'attuarsi di determinate relazioni.
È in gioco, come si è detto, l'eredità di un principio fondamentale per la scienza dei segni, che risale all'insegnamento ...
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. Analisi dimensionale è termine recentemente introdotto per indicare la parte più propriamente analitica della teoria della similitudine (v. similitudine: meccanica, XXXI, p. 800) e come tale l'analisi [...] precedente.
Si può dimostrare: 1) che se al posto di L, M, T si scelgono tre grandezze di analisi dimensionale. Il punto di vista più restrittivo è quello del Foà che non ammette "a priori" il principiodi omogeneità ma chiede che ne sia constatata la ...
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Il latino habĭtus si riconnette ad habere "avere, essere fornito", sicché habitus viene a significare "modo (di essere) che si ha" (cfr. il greco ἕξις "attitudine", da ἔχω "ho") o modo che si è finito [...] del potere di una semplice legge di frequenza, L. Morgan (1898) insisteva sulla necessaria mediazione selettiva del successo che dà piaceredi abitudini, l'interesse aldi per sé un principio motore.
Ma, mentre si svolgeva la direzione del ...
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. In generale è una convenzione, un accordo su determinati oggetti. Nel linguaggio pubblicistico significa principalmente una convenzione fra la Chiesa e uno stato per regolare materie di comune interesse. [...] da questo a suo piacere senza bisogno dell'altrui di giustizia commutativa. La Chiesa, senza pronunziarsi per l'una o per l'altra delle due dottrine, del privilegio e contrattuale, e lasciando libertà d'opinione al riguardo, ha solo condannato la ...
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Libro dell'Antico Testamento, così chiamato dai Latini fin dal sec. III, ma dai Greci e dagli Ebrei più rettamente detto Sapienza (o Sentenze) di Gesù figliuolo di Sirac o semplicemente Sirac, uno di quelli [...] a dar una chiara idea della ricchezza e varietà di materie dell'Ecclesiastico. La divisione si fonda sull'osservazione, accennata alprincipio, che un elogio della sapienza o altro inno lirico dà principio a nuova sezione; si hanno così dieci sezioni ...
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L'ingestione di liquidi ha la sua prima ragione fisiologica nell'alta percentuale d'acqua (v.) che contengono; essa, benché priva per sé di valore plastico ed energetico, è indispensabile nell'alimentazione [...] il limone, il cedro, ecc., ottiene sciroppi piacevoli al palato e che hanno particolare importanza per il loro contenuto la purezza del prodotto. In Italia le bevande alcooliche da questo punto di vista sono soggette alle disposizioni e ai principî ...
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. Giornale letterario e scientifico, fondato da Giampietro Vieusseux (v.) nel gennaio del 1821 in Firenze, dov'egli, stanco de' lunghi viaggi in nazioni diverse tra uomini diversi, e dopo la rovina della [...] era "di voler piacere ai promotori della novità", e che il sec. XIX era "annoiato e vergognoso" di "certi abietti principî" che si volevano imporre (fasc. III, 214); seguì la Voce della verità modenese, il 2 agosto del'32, e di lì a poco la Voce ...
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piacere1
piacére1 (ant. placére, piagére, plagére e altre var.) s. m. [uso sostantivato del verbo seg.]. – 1. a. Senso di viva soddisfazione che deriva dall’appagamento di desiderî, fisici o spirituali, o di aspirazioni di vario genere: mangiare,...
principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. di una nuova vita; dare p., avviare, intraprendere...