Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La predicazione è un genere letterario centrale nell’Europa cristiana del Medioevo: si tratta di un genere [...] , che propugnano la credenza in un radicale dualismo tra beneemale, e i valdesi (detti anche Poveri di Lione), così chiamati da Valdesio, un ricco mercante di Lione che tra il 1174 e il 1176 aveva deciso di aderire al modello di vita apostolico ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] »); l’uso del possessivo suo con la funzione di «proprio» («per dir la sua ragione, non vi è bisogno di scaldarsi il sangue»); il pronome soggetto posposto al verbo nelle interrogative («che cosa [...] vai tu fare a Parigi?»). Èbene precisare che ...
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BARLAAM e IOSAFAT
M.M. Donato
Personaggi leggendari, inseriti nei sinassari solo a partire dal Duecento, protagonisti di un 'romanzo' assai diffuso nel Medioevo, rielaborazione cristiana della storia [...] a uso dei predicatori, trattati edificanti, compilazioni didascaliche e novellistiche anche in volgare. La figurazione corrispondente, diffusa aldilàdel 'romanzo' già in ambito bizantino (dal sec. 11° è nota in salteri, dal 14° in pitture murali ...
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Dio
Essere supremo, concepito e venerato quasi universalmente quale creatore e quale ordinatore dell’Universo.
Il politeismo
La fantasia creatrice di miti tende a fissare in modo concreto e preciso [...] che consiste in beni terreni (chi vive beneè felice in questa vita, e viceversa), afferma la responsabilità individuale e, di fronte alla constatata esistenza delmale nel mondo e delle sofferenze dei giusti, sostiene il carattere misterioso ...
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Riformatore religioso (Noyon 1509 - Ginevra 1564). Figlio di Gérard Cauvin, notaio e promotore del capitolo, studiò (1523) a Parigi ove si legò d'amicizia con i figli di G. Cop e col cugino P. Robert, [...] arbitrio (C. vuol evitare di attribuire a Dio l'origine delmale) non è più in grado, da solo, di dirigersi albene. Volere questo, è dono di Dio; come non vi è merito umano che derivi dalle opere, così la salvezza è effetto della sola misericordia ...
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Affermazione, proposizione, tesi, opinione che, per il suo contenuto o per la forma in cui è espressa, appare contraria all’opinione comune o alla verosimiglianza e riesce perciò sorprendente o incredibile. [...] detto almeno una volta la verità (non Epimenide in questa occasione). Il p. di Epimenide non è un vero p., ma viene spesso considerato equivalente al p. del mentitore: «Questa frase è falsa». P. di Burali-Forti Ogni insieme bene ordinato ha un suo ...
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Potere insito nell’uomo di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento di fini determinati.
La v. costituisce già nell’antichità uno dei principali problemi filosofici, soprattutto [...] spiega con l’ignoranza; la v. infatti tende per sé albenee dipende dalla conoscenza di questo: nessuno fa il male volontariamente. Aristotele affronta il problema della natura del volere in una prospettiva naturalistica e psicologica, ponendo nell ...
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Termine inizialmente legato alla concezione cristiana ma poi usato nella storia delle religioni per indicare un fenomeno presente in diverse aree e culture: quel modo di vita e quel complesso di pratiche [...] di singole formazioni religiose quali il pitagorismo, l’orfismo e le religioni misteriche. L’a. ellenistico era fondato sul dualismo tra luce e tenebre, materia e spirito, beneemale: tenebre emale da cui l’individuo doveva liberarsi sia con la ...
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LEIBNIZ (da preferire questa grafia all'altra Leibnitz), Gottfried Wilhelm von
Giuseppe CARLOTTI
Giovanni Vacca
Spirito multiforme edi attitudini veramente universali, fu grande sopra tutto come scienziato [...] della creazione, il male si è realizzato; ma si deve riflettere che, sbarrando la via almale, si sarebbe sbarrata anche la via albene; Dio dunque, non fa il male, ma lo permette come inevitabile concomitante delbene, e dà generosamente anche i ...
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Con questo nome sono designati comunemente, dalla città di Albi, gruppi di eretici, affini ai catari, del mezzodì della Francia; sebbene più esattamente si sarebbero dovuti designare dalla città di Tolosa, [...] due principî, il benee il male, esistenti fin dall'inizio. Negavano la divinità e l'umanità di Cristo, attribuendogli una natura angelica, operante con un corpo apparente e l'ufficio non di vero redentore, ma semplicemente di maestro. Ripudiavano l ...
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al di la
al di là locuz. avv. e s. m. – 1. avv. Di là da un luogo, dall’altra parte: passare al di là (v. anche là). Frequente l’uso di al di là di come prep., in luogo del più tradizionale (ma ormai meno com.) di là da, anche con il sign....
bene2
bène2 s. m. [dall’avv. bene1]. – 1. a. Ciò che è buono in sé, cioè perfetto nella compiutezza del suo essere o nel suo valore morale, e quindi oggetto di desiderio, causa e fine dell’azione umana: tendere, aspirare al b.; il sommo b.,...