Tangeri
Città del Marocco sullo Stretto di Gibilterra. Antica Tingis (toponimo prob. berbero), T. fu conquistata all’islam da Musa ibn Nusayr e da Tariq ibn Ziyad, durante la conquista di al-Andalus [...] (711). Al centro delle comunicazioni fra regione iberica e nordafricana, la sua importanza decrebbe tuttavia a favore di Ceuta Mediterraneo. Ripresa da Mulay Isma‛il nel 1684, fu affidata al comandante del cd. esercito del Rif e costituì un territorio ...
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Cerulli, Enrico
, Orientalista (n. a Napoli nel 1898), alto funzionario dell'amministrazione statale italiana, poi ambasciatore a Teheran (1950-1954), indi consigliere di Stato; socio nazionale dell'Accademia [...] Scala sulla genesi della Commedia dantesca, v. ISLAM.
Del C. è anche un pregevole studio su D. e l'Islam, in " Al-Andalus " XXI (1956) 229-253, poi in Oriente ed Occidente nel Medio evo. Convegno di scienze morali, storiche e filologiche, presso l ...
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Idrisidi
Dinastia alide marocchina, fondata nel 789 da Idris I, che regnò per circa due secoli su parte del Marocco, avendo come capitale Fez. Indeboliti da una lunga guerra di successione al capostipite, [...] gli I. furono attaccati dai Fatimidi, che ne ridussero il potere alla sola Fez. Con l’intervento degli Omayyadi di al-Andalus contro i Fatimidi in Marocco, gli I. riuscirono a recuperare il loro regno, finendo per riconoscere l’autorità dell’emiro ...
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Hisham ibn 'Abd al-Malik
Hisham ibn ‛Abd al-Malik
Decimo califfo omayyade (n. 691-m. 743). Successo al fratello Yazid II, dovette affrontare rivolte e guerre ai confini dell’impero, dal Sindh, dove [...] hindu mise in pericolo il potere omayyade, al Nord Africa, dove una grande sommossa a sfondo religioso agitò la popolazione berbera. Durante il suo regno, nel 732, Carlo Martello fermò a Poitiers l’esercito del governatore omayyade di al-Andalus. ...
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Madinat al-Zahra'
Madinat al-Zahra’
Città reale costruita, nel 936, dal primo califfo omayyade di al-Andalus, ‛Abd al-Rahman III al-Nasir, a ca. 5 km a N-O di Cordova, sulla Sierra Morena. La città, [...] intesa a rappresentare la potenza del nuovo califfato andaluso, fu saccheggiata e distrutta durante la guerra civile che seguì alla fine del califfato, all’inizio del sec. 11°; ne restano le rovine, oggetto di estesi restauri. ...
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Boabdil (propr. Abu 'Abd Allah Muhammad XI)
Boabdil
(propr. Abu ‛Abd Allah Muhammad XI) Ultimo emiro dei Nasridi di Granada, e ultimo dei signori musulmani di al-Andalus (m. Fez 1538). Salito al trono [...] nel 1482, dovette cedere (1492) il suo Stato, ridotto quasi alla sola Granada, a Ferdinando e Isabella, sovrani d’Aragona e di Castiglia. Andò esule in Marocco, dove morì ...
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Hakam II al-Mustansir
al-Mustansir Secondo califfo omayyade di al-Andalus (Cordova 915-ivi 976). Successo al padre ‛Abd al-Rahman al-Nasir in età già avanzata (961), si distinse per la protezione accordata [...] ai sapienti, per la costruzione di edifici religiosi e aulici, fra i quali una famosa biblioteca, e per l’elaborazione di un complesso cerimoniale palatino ...
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Ibn Hawqal
Viaggiatore e geografo arabo del sec. 10°. Partito da Baghdad per scopi commerciali nel 943, percorse il mondo musulmano, compresi la Sicilia e al-Andalus, giungendo fino al Caspio, al Turkestan [...] e all’India occidentale. Descrisse questi Paesi in una relazione intitolata Libro delle vie e dei regni ...
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Arabista spagnolo (Madrid 1905 - ivi 1995), docente di arabo all'università di Granada prima e di Madrid poi. Socio straniero dei Lincei (1958). È stato autore di numerose traduzioni e studî di grande [...] Ibn Zamrak, el poeta de la Alhambra (1943), Un eclipse de la poesía en Sevilla (1945), Las jarchas mozárabes y los judíos de Al-Andalus (1957), Las jarchas romances de la serie árabe en su marco (1965), Todo Ben Quzmãn (1972), El mejor Ben Quzmān en ...
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iyya Filologo e storico arabo di Spagna (m. Cordova 977), discendente da una principessa visigota (donde il nome "figlio della Gota"); autore di varie opere, tra cui una storia della conquista musulmana [...] di Spagna (Ta'rīkh iftitāḥ al-Andalus) che giunge fino al regno di ῾Abd ar-Raḥmān III e di un trattato grammaticale sulla coniugazione dei verbi (Kitāb Taṣārīf al-af῾āl). ...
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feta (Feta) s. f. (non com. m.) inv. Formaggio di latte di pecora o di capra, ma anche, in tempi più recenti, di vacca, a pasta semidura e friabile, da consumare fresco o leggermente stagionato, prodotto in Grecia e in altre zone dell’area balcanica....
pettine
pèttine s. m. [lat. pecten -tĭnis, der. di pectĕre «pettinare»]. – 1. a. Strumento di materiale vario (avorio, osso, tartaruga, metallo, materie plastiche) usato per ordinare, ravviare, acconciare i capelli; è costituito da una costola...