Panico
Paolo Pancheri
Maria Caredda
Panico viene dal greco πανικός, termine che deriva dal nome di Pan, dio delle montagne e della vita agreste: era detto timor panico, o terrore panico, quel timore [...] una prevalenza annuale del DAP compresa tra lo 0,4% e l'1,5% nella popolazione generale. Più elevata è risultata quella dell'agorafobia, oscillante tra il 2,5% e il 6%. In Italia, prima della pubblicazione del DSM-III, la diagnosi di DAP era molto ...
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Fobia
Mario Reda
Giuseppe Sacco
Fobia, dal greco ϕοβία (dal tema di ϕοβέομαι, "temere"), indica genericamente una forma di avversione istintiva oppure di forte intolleranza nei confronti di qualche [...] , se ne possono accompagnare altre, come quelle di trovarsi in mezzo alla folla, di viaggiare, di restare da solo ecc. L'agorafobia è la fobia più comune nella pratica clinica, colpisce in maggioranza le donne e costituisce circa il 60% di tutte le ...
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Ansia
Alberto Oliverio e Marcel van den Hout
Affine all'angoscia, cui l'unisce anche l'etimologia (viene dal latino tardo anxia, derivato di anxius, "ansioso", a sua volta da angere, "stringere"), l'ansia [...] di panico si verificano per lo più in luoghi pubblici, il paziente si definisce sofferente di disturbo da panico con agorafobia (da ἀγορά, "piazza").
Il DSM-IV definisce le fobie (v. fobia) come una sorta di evitamento distruttivo e mediato dalla ...
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Persuasione
Antonio Semerari
Il termine persuasione (dal latino persuadere, "consigliare, convincere") indica l'atto di indurre qualcuno a riconoscere la realtà di un fatto, la fondatezza di un'idea, [...] scopo, ma cerca di dimostrare che i mezzi adottati sono inadeguati o, più spesso, controproducenti. Per es., nel trattamento dell'agorafobia sia il medico sia il paziente condividono lo scopo di ridurre l'ansia, ma laddove il paziente ritiene che il ...
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Empatia
Lucio Pinkus
Gianni Carchia
In psicologia per empatia (termine derivato dal greco ἐν, "in", e -πάθεια, dalla radice παθ- del verbo πάσχω, "soffro", sul calco del tedesco Einfühlung), si intende [...] non godo di me stesso nell'oggetto artistico, bensì tento di sfuggire a un'angoscia interiore, a "un'immensa agorafobia spirituale" (trad. it., p. 36), dimenticando me stesso in una realtà quasi geometricamente regolata, chiara e precisa, sottratta ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Psicologia, psichiatria e psicoanalisi
Luciano Mecacci
La psicologia
Le opere più accreditate di storia della psicologia individuano una scissura tra le analisi dei processi psicologici svolte nel lungo [...] Le principali opere di questo periodo furono gli Elementi di psicoanalisi (1931), con l’autorevole prefazione di Freud, e Agorafobia, isterismo d’angoscia (1936). Nel 1932 Weiss fondò anche la «Rivista di psicoanalisi», la cui pubblicazione però fu ...
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agorafobia
agorafobìa s. f. [comp. del gr. ἀγορά «piazza» e -fobia]. – Timore ossessivo per l’attraversamento di una piazza o di uno spazio aperto: può essere sintomo di psicastenia.