Schema corporeo
Carlo Loeb
Per schema corporeo si intende l'immagine spaziale che ogni uomo ha del proprio corpo. Il concetto fa riferimento a una funzione complessa di sintesi che permette di riconoscere [...] primitivi o metastatici e non a lesioni vascolari, che in genere sono più estese e comportano turbe fasiche. L'agnosia digitale venne descritta nel 1924 dal neurologo austriaco J. Gerstmann nel caso di un soggetto ambidestro, portatore di tumore ...
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Visione
Lamberto Maffei
sommario: 1. Introduzione. 2. Le vie parallele del sistema visivo: a) osservazioni cliniche; b) risultati delle ricerche anatomiche e fisiologiche; c) prove psicofisiche dell'organizzazione [...] (aree 20 e 21): quest'anomalia della visione può essere presente in completa assenza di altri deficit visivi. Anche l'agnosia per le forme e il riconoscimento degli oggetti è associata a lesioni della corteccia inferotemporale; ricordiamo inoltre le ...
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Coscienza
HHans Wagner
Donald O. Hebb
Carlo Loeb
di Hans Wagner, Donald O. Hebb, Carlo Loeb
COSCIENZA
Coscienza
di Hans Wagner
sommario: 1. Introduzione. 2. Le difficoltà specifiche della teoria della [...] il soggetto si comporta come se una metà del suo corpo fosse inesistente, e che spesso è associata all'agnosia spaziale unilaterale, cioè all'impossibilità di integrare stimoli somestesici e visivi provenienti da un emilato. Disturbi di questo tipo ...
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Aprassia
Bruno Callieri
L'aprassia (dal greco ἀπραξία, "inerzia", composto da ἀ- privativo e dalla radice del verbo πράσσω, "operare") può essere definita come l'incapacità di compiere un movimento [...] , Thieme, 1982.
Neurologie in Praxis und Klinik, hrsg. H.G. Hopf et al., Stuttgart, Thieme, 1986.
j.m. nielsen, Agnosia, apraxia, aphasia, New York, Hoeber, 19482.
b. russell, Diseases of the nervous system, London, Oxford University Press, 1969.
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SORDITÀ
Roberto Filipo
(XXXII, p. 156)
Per s. s'intende un deficit della funzione sensoriale uditiva di entità tale da costituire motivo di grave menomazione sociale. In funzione di una quantificazione [...] interessata si vengono a delineare alterazioni uditive con quadri clinici molto diversi tra di loro (s. corticale, agnosia uditiva, s. verbale, emianacusia e amusia).
La perdita bilaterale, totale o parziale, della funzione uditiva assume peso ...
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Udito
Enrico Alleva
Igor Branchi
La funzione sensoriale preposta alla percezione del suono è presente in larga parte delle specie animali, dagli Insetti ai Mammiferi, sebbene le strategie di percezione [...] , in cui è presente un'incapacità di identificare i suoni pur in presenza di una soglia uditiva normale, e l'agnosia uditiva verbale, che consiste nell'incapacità di decodificare il codice fonologico.
La percezione di infrasuoni e ultrasuoni
I suoni ...
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Fonazione
Vincenzo Mastrangeli
Il termine fonazione (derivato dal greco ϕωνή, "voce, suono") indica il processo fisiologico in base al quale si produce un suono o un rumore per mezzo degli organi vocali. [...] non ricevendo più suoni né odori né immagini si perde la capacità di codificare e, di conseguenza, di parlare. L'agnosia uditiva, impedendo la conoscenza dei suoni, rende difficile o addirittura impossibile la loro emissione. È la ragione per cui il ...
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Introduzione
Con disturbo del c. ci si riferisce a un costrutto che ha subito una continua trasformazione concettuale nella storia della neuropsichiatria. Tra i disturbi del c. vengono annoverati i disordini [...] , innanzitutto una compromissione della memoria, accompagnata da uno o più deficit delle funzioni corticali (afasia, agnosia, aprassia, funzioni esecutive). Tali deficit devono essere talmente gravi da interferire con l'autonomia funzionale del ...
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Demenza
Luigi Amaducci
Mario Falcini
Il termine demenza, derivato del latino demens, "uscito di mente", che nel linguaggio comune indica spesso genericamente stati di infermità mentale o insensatezza, [...] oggetti o a comunicare attraverso i gesti un contenuto simbolico (aprassie), a riconoscere oggetti e volti familiari (agnosie), sono di solito sintomi aggiuntivi, che si presentano con una rapidità di progressione variabile a seconda del substrato ...
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Afasia
Alessandro Laudanna
Il termine afasia, introdotto nella seconda metà del 19° secolo da A. Trousseau, designa una serie di disturbi acquisiti del linguaggio, che intervengono a compromettere le [...] et al., Batteria per l'analisi dei deficit afasici (BADA), Roma, CEPSAG, 1994.
J.M. Nielsen, Aphasia, apraxia, agnosia, New York, Hoeber, 1946.
T. Shallice, From neuropsychology to mental structure, Cambridge, Cambridge University Press, 1988 (trad ...
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agnosia
agnoṡìa s. f. [dal gr. ἀγνωσία «ignoranza», comp. di ἀ- priv. e γν ῶ σις «conoscenza»]. – 1. In medicina, disturbo della identificazione primaria degli oggetti, che determina l’incapacità del loro riconoscimento; se ne distinguono...
tattile
tàttile agg. [der. di tatto; cfr. il lat. tactĭlis «tangibile»]. – Del tatto, che riguarda il senso del tatto: sensazioni t.; sensibilità t.; agnosia t. (v. agnosia); punti t., i punti dell’epidermide che hanno sensibilità al tatto....