Abbazia
Marina Righetti Tosti-Croce
Il termine a., che deriva dal lat. tardo abbatia (da abbas, -atis 'abate'), indica sia un monastero sui iuris, cioè autonomo, sufficiente a se stesso, che possiede [...] s. Colombano che fondò nel 612 l'a. di Bobbio. Alla nascita del monastero diede il suo consenso anche il re longobardo Agilulfo che, sebbene ariano, non ne contrastò la fondazione a opera di un fiero avversario dell'arianesimo; essa godette subito di ...
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TRONO
F. Gandolfo
Con il termine t. si riconosce un seggio destinato a esaltare l'autorità del sedente.
Per quanto si tenda a identificare nel t. un attributo della regalità (v. Regalia), questo è un [...] della sella consolare, così come è rappresentata nei dittici eburnei tardoantichi. Il t. sul quale siede il re longobardo Agilulfo nella lamina conservata a Firenze (Mus. Naz. del Bargello) è semplice di forme e privo di attributi. Si tratta ...
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L'Europa tardoantica e medievale. Il cristianesimo. La vita cenobitica nelle regioni occidentali: L'abbazia
Laura Saladino
L’abbazia
Con il termine “abbazia” si indica una fondazione monastica (benedettina, [...] l’esempio di Bobbio, fondata nel 612 dal monaco irlandese Colombano proveniente da Luxeuil con il consenso del re longobardo Agilulfo, che presto estese i suoi possedimenti nell’area padana e a ovest, fino alla Liguria. Attraverso le fonti scritte ...
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BAVARI
M. Martin
Le prime fonti storiche e archeologiche relative al popolo germanico dei Baiobari o Baiovari e concernenti le province romane di confine, Rezia II e Norico, tra i fiumi Lech ed Enns, [...] l'importanza storica della figlia di Garibaldo, Teodolinda (m. nel 626), consorte prima di Autari (584-590) e poi di Agilulfo (591-616) ed ella stessa personalità tra le più significative del regno longobardo, che contribuì alla conversione del suo ...
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CORONA
E. Zanini
La c., ornamento del capo di forma circolare spesso in metallo prezioso, fu nel Medioevo il più importante segno di sovranità delle monarchie occidentali. Gli esempi conservati sono [...] longobarda Teodolinda (m. nel 626 ca.), più tardi usata come c. votiva (Monza, Mus. del Duomo), la c. del re longobardo Agilulfo (m. nel 615-616 ca.), sottratta e fusa nel 1804, ma nota attraverso raffigurazioni, e le c. votive visigote del sec. 7 ...
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OREFICERIA
G. Di Flumeri Vatielli
L'o., l'arte di lavorare i metalli nobili e le pietre preziose, costituisce un importante settore del c.d. artigianato artistico e viene spesso considerata tra le 'arti [...] l'esempio forse più importante, ovvero la lamella d'elmo in rame dorato con la rappresentazione del re longobardo Agilulfo (591-616) in trono fra Vittorie e trabanti (Firenze, Mus. Naz. del Bargello), singolare richiamo all'iconografia imperiale ...
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MONZA
D. Ricci
(lat. Modicia; Modoëtia nei docc. medievali)
Città della Lombardia, in Brianza (prov. Milano), attraversata dal fiume Lambro.Citata come vicus già da Ennodio nel sec. 5° (Ep., CCLXXV), [...] d'oro sulla quale si dispongono cinque ordini di gemme e madreperle, che faceva parte, insieme alla croce già ritenuta di Agilulfo (anch'essa con funzione votiva, con pendenti a goccia, gemme e perle), di un unico gruppo, la cui esuberanza decorativa ...
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CROCE
M. della Valle
Nell'ambito delle aree geografiche, delle società, delle culture nelle quali ha avuto corso la storia del cristianesimo, la c. è il segno specifico della fede cristiana, centro [...] donatore (c. pensile del sec. 7° da Torredonjimeno; Barcellona, Mus. Arqueológico). Esempi significativi del tipo, oltre alla c.d. c. di Agilulfo, del sec. 6°-7° (Monza, Mus. del Duomo) e a quella più tarda di Berengario, del sec. 9° (Monza, Mus. del ...
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soglio1
sòglio1 (o sòlio) s. m. [dal lat. solium], letter. – Trono, seggio di chi riveste un’autorità sovrana: s. reale, imperiale; s. pontificio; assistente al s. (v. assistente, n. 2 d); a’ Giapponesi, che fregiano da per tutto il soglio...