Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e [...] genere Miosotide); alla stregua di un nome (invariabile), non ti scordar di me (anche accompagnato da un articolo e da aggettivi) è usato come costituente (soggetto, oggetto o complemento di varia natura) di frase:
(1) ho trovato un piccolo non ti ...
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Gerione
Fernando Salsano
Mostro demoniaco che D. assume dalla mitologia classica come Caronte, Minosse, Cerbero e altri. Figlio di Crisaore (figlio di Medusa) e della ninfa oceanina Calliroe, appare [...] : ne puose al fondo, infatti, ripete in sintesi l'atto del discendere e quello del ‛ porsi '; senza dire che i due aggettivi sono legati a un rapporto estraneo al paragone, il calare del rapace contro la volontà del suo domatore, che è l'opposto del ...
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vile
Alessandro Niccoli
Compare in prevalenza nel Convivio, dov'è attestato 66 volte, mentre per le altre opere si hanno 20 occorrenze, di cui nessuna nell'Inferno.
Le ragioni di questa difformità rilevabile [...] a ritenere " non nobile " e meritevole di disprezzo ogni uomo (e si noti come sia vil sia dispetto potrebbero essere aggettivi, come crede il Contini, o potrebbero essere una forma neutra sostantivata il primo, e in questo caso abbiate a vil andrebbe ...
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divo
Alessandro Niccoli
Vocabolo a ricorrenza limitatissima e di uso circoscritto al solo Paradiso. In questa cantica, oltre che d., compare anche l'aggettivo ‛ dio ', sostanzialmente identico al primo [...] "; tale uso è invece attestato per pegasis, -idos (Ovid. Her. XV 27). Il che lascerebbe supporre che D. usi Pegasea come aggettivo, e che quindi diva abbia valore di sostantivo. Altri, come si è detto, considerano invece Pegasea sostantivo, e diva ...
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In linguistica, lo stesso che apocope, ossia caduta di uno o più fonemi in fine di parola.
In grammatica italiana, caduta di vocale (o di sillaba) finale che avvenga tanto davanti a vocale quanto davanti [...] (per es., caval donato), mentre davanti a vocale la parola non si tronca (per es., fanno amare); soltanto i quattro aggettivi bello, grande, quello, santo hanno una forma troncata, in uso davanti a consonante, diversa da quella con semplice elisione ...
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economia Per a. di monete si intende la contraffazione del valore della moneta attraverso la riduzione del suo contenuto di metallo nobile. Contro tali alterazioni fraudolente, praticate in particolare [...] un significato diverso da quello del vocabolo originario (per es. cartone e cartuccia rispetto a carta). Gli aggettivi alterati con suffisso accrescitivo o peggiorativo sono spesso sostantivati (un villanzone). Nei verbi alterati (canticchiare) il ...
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Nell’uso comune moderno, si dice della scrittura di singole lettere dell’alfabeto che per maggior altezza e per forma particolare si distinguono dalle comuni.
In paleografia la m. rappresenta la forma [...] di sostantivi indicanti l’appartenenza a un popolo, a una religione, a un’associazione ecc.; di rado, come iniziale degli aggettivi corrispondenti; d) come iniziale di nomi comuni adoperati con valore di nomi propri (Dio, la Provvidenza ecc.); come ...
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ARTIGIANATO
M. Bernardini
Nell'accezione linguistica moderna il termine a., applicato alle diverse epoche della storia, indica un'attività di produzione di oggetti prevalentemente legati all'uso quotidiano, [...] di riconoscere il valore di alcuni artisti che, in diretta relazione con la qualità dell'opera, si traduceva in aggettivi particolarmente qualificanti. Del resto, pur mancando la definizione di 'artista', ne esisteva tuttavia il concetto, come è ...
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fiera (Fera)
Fernando Salsano
Gaetano Ragonese
Significa " animale " in genere, in If IX 72 fa fuggir le fiere e li pastori; Pg VI 94 guarda come esta fiera [l'Italia] è fatta fella, dove è parte della [...] .
Nel significare i mostri infernali, il valore di questa accezione quasi sempre si accentua con il concorso di aggettivi quali ‛ crudele ', ‛ pessima ', ‛ orribile ': così per Cerbero, fiera crudele e diversa (If VI 13), per Pluto, fiera crudele ...
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RUINI, Meuccio
Lucio D'Angelo
RUINI, Meuccio (propr. Bartolomeo). – Nacque a Reggio Emilia il 14 dicembre 1877, primo dei cinque figli di due maestri elementari, Antonio, un ex garibaldino, e Anna Buccella. [...] Ruini a Giovanni Amendola, le cui idee presentavano più di un’affinità con il suo disegno di una «democrazia senza aggettivi». Per questa ragione egli accettò di entrare a far parte della redazione del quotidiano romano Il Mondo, fondato da Amendola ...
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aggettare
v. intr. [der. di aggetto] (io aggètto, ecc.; aus. essere). – Sporgere in fuori, detto soprattutto di elementi architettonici, come cornici, bozze, ecc. ◆ Part. pres. aggettante, anche come agg.: elementi aggettanti.