Pianista e compositore di jazz statunitense (Plainfield 1929 - New York 1980). Si mise in luce a partire dalla metà degli anni Cinquanta sia come raffinato e sensibile accompagnatore (collaborò, fra l'altro, [...] con T. Scott, M. Davis, G. Russell) sia come leader di trii con contrabbasso e batteria. Il suo stile è contraddistinto da elementi specificamente afroamericani fusi sapientemente con altri derivanti dall'impressionismo europeo. ...
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Nome di due associazioni segrete politiche degli USA.
Il primo K. sorse nel Sud dopo la guerra civile, in opposizione al Congresso. Fondato nel 1866 a Pulaski (Tennessee) dal generale N.B. Forest, esercitò [...] , tra il 1868 e il 1870 portò a una resistenza antinordista e al rovesciamento dei governi basati sul suffragio degli afroamericani.
Il secondo, fondato nel 1915 da W.J. Simmons ad Atlanta (Georgia), si ispirò al primo: nazionalista e razzista nei ...
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Ecclesiastico battista e uomo politico statunitense (Atlanta, Georgia, 1929 - Memphis, Tennessee, 1968). Una delle figure più carismatiche della lotta contro la segregazione razziale, premio Nobel per [...] 'assassinio, che scatenò in parecchie città statunitensi, e soprattutto a Washington, violente dimostrazioni da parte degli afroamericani, il Congresso si decise ad approvare le più urgenti leggi integrazioniste, in particolare quelle sugli alloggi ...
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Lee, Spike
Giona Antonio Nazzaro
Lee, Spike (propr. Shelton Jackson)
Regista, attore, sceneggiatore, produttore statunitense, nato ad Atlanta (Georgia) il 20 marzo 1957. Si è diplomato al Morehouse [...] School daze (1988; Aule turbolente), un coloratissimo musical, L. punta l'attenzione sulle divisioni di classe che separano gli studenti afroamericani. Ma è soprattutto Do the right thing (1989; Fa' la cosa giusta) che lo consacra tra i cineasti più ...
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Ricostruzione
Periodo tra la fine della guerra civile statunitense e la reintegrazione degli Stati secessionisti nell’Unione. Dopo l’assassinio del presidente A. Lincoln, i dieci Stati della ex Confederazione [...] , approvando nuove Costituzioni che escludessero dalle cariche pubbliche gli esponenti secessionisti e concedessero il voto agli afroamericani. La presenza dell’esercito assicurò al Partito repubblicano il governo degli Stati del Sud e garantì ...
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Latinos
<-tì-> s. m. pl. sp. – Gruppi spontanei organizzati di ragazzi con spiccate caratteristiche di devianza e/o criminalità i cui membri sono legati da un forte sentimento di appartenenza alla [...] formazioni organizzate, le cosiddette baby gangs, nascono negli anni Venti del Novecento tra le minoranze di immigrati afroamericani e ispanici di Chicago, Los Angeles e New York fondandosi sulla condivisione di un'identità comune, sull'adozione ...
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Chicago
Città dell’Illinois. Attualmente terzo centro per popolazione degli Stati Uniti, andò sviluppandosi ai primi dell’Ottocento attorno al forte Dearborn, eretto nel 1803. Beneficiò della costruzione [...] la crescita demografica fu imponente: 29.963 ab. nel 1850; 1.698.575 ab. nel 1900, in grandissima maggioranza immigrati afroamericani ed europei, cui si sono aggiunti asiatici e latinoamericani. La città ha da allora enorme importanza industriale. ...
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Scrittore statunitense (n. Chattanooga 1938). Dopo studi universitari irregolari, si unì all'avanguardia intellettuale nera, nella quale emerse sia per l'originalità della vena satirica, rivolta contro [...] narrativa post-moderna. Esordì con romanzi dalla scrittura fortemente sperimentale, lontana dalla tradizione realistica degli scrittori afroamericani (The free-lance pallbearers, 1967; Yellow back radio broke down, 1969), prima di imporsi con Mumbo ...
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Genere musicale sorto negli USA intorno all’inizio del 20° sec., frutto di un lungo processo di sincretismo tra forme musicali occidentali e poetiche africane, che risalivano alla memoria culturale degli [...] proposero un’evoluzione del free j. verso il recupero dell’Africa e dell’intero sviluppo storico della musica afroamericana, propagandato come una presa di coscienza delle proprie radici e dunque della propria identità socioculturale.
Da questo ...
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Genere di canti popolari tradizionali americani diffusisi, a partire dagli anni precedenti la Seconda guerra mondiale, tra i fautori del cosiddetto folk revival, cioè della riscoperta del patrimonio culturale [...] ballate, anche gli spiritual e i work songs (canti di lavoro), espressioni delle comunità etniche subalterne (irlandesi, afroamericani ecc.). Per il contenuto di protesta proprio di gran parte dei f., questi si distinguono nettamente dalla canzone ...
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minstrel
‹mìnstrël› s. ingl. [dal fr. ant. menestrel, mod. ménestrel: v. menestrello] (pl. minstrels ‹mìnstrël∫›), usato in ital. al masch. – In senso generico, mimo, cantante e suonatore. In partic., negli Stati Uniti d’America, particolare...
n-word (N-Word, N-word) s, f, inv. Eufemismo sostitutivo dell’ingl. nigger e, in ogni altra lingua, del termine corrispondente (in it. negro). ◆ Nell'America del primo presidente nero c'è voluto un editore di Montgomery, Alabama, la città in...