KURTÁG, György
Claudio Casini
Musicista ungherese di origine rumena, nato a Lugos il 19 febbraio 1926. Compiuti gli studi al Conservatorio di Budapest (1946-55) ha seguito corsi di perfezionamento a [...] nello stesso tempo dalle tecniche esoteriche quattrocentesche; nel rifiuto della ripetitività mediante la concisione aforistica. Nella sua produzione, quantitativamente ristretta, prevalgono composizioni cameristiche (Quartetto op. 1, 1959; Quintetto ...
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. È uno dei vocaboli di più vasto significato nella cultura dell'India. Il senso fondamentale si suole indicare così: "ciò che sta fermo, che è fisso e stabilito"; meglio forse sarebbe: "ciò che regge [...] in due categorie: i dharmasūtra e i dharmaśāstra (v.): i primi, più antichi e redatti in forma prevalentemente aforistica, passano per essere i manuali proprî di determinate scuole sacerdotali; i secondi invece, stesi in versi, sono posteriori ...
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KURZ, Isolde
Scrittrice tedesca, nata il 21 dicemrbe 1853 a Stoccarda. Figlia dello scrittore svevo Hermann K., amico di Mörike e di Raabe, visse dapprima a Tubinga, poi a Monaco, e dal 1877 a Firenze [...] e seguito l'amore per l'Italia dei Tedeschi dell'ultimo Ottocemo. Una frequente vena satirica senza asprezza, l'arguzia aforistica delle sue osservazioni (Im Zeichen des Steinbocks, Aphorismen, 1905) la varietà grande dei temi dànno alle sue prose ...
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MAULNIER, Thierry
Paola Ricciulli
(pseud. di Talagrand, Jacques-Louis, App. III, II, p. 48)
Scrittore francese, morto a Parigi il 9 gennaio 1988. Membro dell'Académie Française dal 1964 e presidente [...] perseguire fini rovinosamente egoistici, e deplorando − con specifico richiamo a Nietzsche anche per l'adozione della forma aforistica − l'assenza del sacro nella società moderna.
Bibl.: C. Moëller, Littérature du XXe siècle et christianisme, Parigi ...
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Filosofo italiano (Torino 1900 - Roma 1977). Diresse l’Istituto di studi filosofici e il Centro internazionale di studi umanistici. Il suo pensiero, interessato particolarmente alla filosofia della religione, [...] Il demoniaco nell’arte, 1958; Simboli e immagini, 1966; L’Umanesimo e la Follia, Roma 1971. Ha lasciato una vasta opera aforistica e autobiografica: Pensieri e giornate, 1963; mentre postumi sono usciti, in IV volumi, i Diari (1923-1976), 1997-1998. ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La riforma baconiana della filosofia naturale esercita una profonda influenza sulla scienza [...] del Seicento. Variegata è anche la forma letteraria che assumono i testi filosofici baconiani: si va dalla scrittura aforistica all’allegoria, dalla scrittura saggistica alla narrazione utopica e all’elencazione di dati nelle storie naturali.
Per ciò ...
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PORUKS, Jānis
Arverds Svãbe
Scrittore lettone, nato a Druviena il 13 ottobre 1871, morto a Tartu (Dorpat) il 25 giugno 1911. Figlio di un agricoltore fu educato nello spirito della setta degli Herrnhuter; [...] rielaborati secondo una visione interna e assumono valore simbolico. La forma in cui si esprime il pensiero del P. è aforistica; in Platone, Nietzsche e Schopenhauer cercò conforto al contrasto creato dalla finezza del suo intelletto in lotta con il ...
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LANZILLO, Agostino
Daniele D'Alterio
Nacque a Reggio Calabria il 31 ott. 1886 da Salvatore e Giuseppina Cosile; dopo gli studi superiori si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza presso l'Università [...] e conseguente esaltazione della violenza proletaria, ecc.), ma in particolare la "questione etica" posta da Sorel: "La sintesi aforistica del socialismo moderno - scriveva il L. nel 1910 - è dunque che esso è un problema etico e psicologico ...
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PICCOLOMINI, Ascanio
Franco Tomasi
PICCOLOMINI, Ascanio. – Nacque a Siena, probabilmente intorno al 1548, da Enea e Vittoria Piccolomini, appartenenti entrambi al ramo della famiglia che poteva vantare [...] guida per un principe rispettoso insieme delle regole della politica e dell’etica cristiana, sono quasi una traduzione per via aforistica del pensiero tacitiano: si passa da casi di vere e proprie traduzioni, a situazioni in cui è possibile scorgere ...
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MALVEZZI, Virgilio
Clizia Carminati
Nacque a Bologna l'8 sett. 1595 da Piriteo, barone di Taranta e di Quadri, marchese di Castel Guelfo, senatore di Bologna, e da Beatrice Orsini, sua seconda moglie.
Compiuti [...] (non solo Livio, ma anche Plutarco) osservazioni politiche e morali non più presentate con ampie citazioni d'autorità ma in veste aforistica e con una sintassi assai ardua.
Il passaggio, sul piano dello stile, a un laconismo quasi estremo e ai più ...
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aforistico
aforìstico agg. [dal gr. ἀϕοριστικός] (pl. m. -ci). – Che ha forma o carattere di aforisma, che enuncia una breve massima di saggezza: frase a.; affermazioni a.; parlare in tono aforistico. ◆ Avv. aforisticaménte, con tono aforistico,...
non ti disunire loc. aforistica Invito a non perdere la propria unità e saldezza interiore. ◆ Di quel categorico «non ti disunire» (già un tormentone per cinefili) Capuano (quello vero) specifica che era una frase usata nel calcio, niente a...