Terza lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La sua forma deriva dal gamma dell’alfabeto greco occidentale (calcidese) che fu modello di quello romano. Qui inizialmente la C rappresentò sia la velare [...] alle vocali palatali (e e i) l’originaria occlusiva velare (per es. Cicero ‹kìkero›) passò a poco a poco a una pronunzia palatale affricata, che tra il 4° e il 6° sec. d.C. si stabilizzò in un fonema, la nostra c ‘dolce’ ‹č›, ormai sentito come ...
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Settima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Nell’alfabeto greco la lettera corrispondente alla G è il Γ (gamma), che occupa il terzo posto, nell’alfabeto latino occupato dalla C. Questa infatti [...] ; ma davanti alle vocali palatali (e e i) l’originaria pronuncia occlusiva passò a poco a poco a una pronuncia di affricata palatale, che nei diversi idiomi romanzi si è sviluppata in suoni tra loro diversi ma distinti, anche come fonemi, dal fonema ...
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Stato dell’Europa centrale, confina a N con la Danimarca, a E con la Polonia e la Repubblica Ceca, a SE e a S con l’Austria, a SO e a O con la Francia, la Svizzera il Belgio e il Lussemburgo, a NO con [...] comune all’intero dominio linguistico germanico. Tale innovazione (consistente nel passaggio di sorda, se iniziale o postconsonantica in affricata, se intervocalica in spirante, e di sonora in sorda) si estende con vigore decrescente verso NO e segna ...
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affricato
agg. [dal lat. affricatus, part. pass. di affricare «sfregare»]. – Consonante a. (o affricata s. f.): consonante che risulta da un’articolazione che nella fase iniziale è di tipo occlusivo e nella fase finale è di tipo fricativo...
affricazione
affricazióne s. f. [der. di affricato]. – Processo fonetico per cui una consonante occlusiva si trasforma in consonante affricata. Tale processo si è verificato nel passaggio dal latino classico al latino volgare per le occlusive...