Linguistica
Fenomeno di soppressione di una vocale o sillaba iniziale. Rientra nell’ambito dei mutamenti fonetici per eliminazione, come la sincope e l’apocope; è frequente nel parlato (stasera per questa sera, dove avviene la fusione tra nome e aggettivo dimostrativo) e nei testi letterari (verno per inverno).
Medicina
In ematologia, termine indicante un gruppo di tecniche per rimuovere dal sangue ...
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I grammatici e talora i linguisti chiamano aferesi il dileguo della sillaba iniziale (per lo più formata da una semplice vocale), dileguo che si avverte confrontando forme di una fase più antica e di una [...] dovuto a un fraintendimento nella divisione delle parole, entrato poi nell'uso corretto. Perciò le più frequenti sono le aferesi di prefissi o di sillabe che potevano esser scambiate per prefissi (lomb. spòteg cioè dispotico), e quelle dovute a ...
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L’aferesi (lat. aphaeresis, dal gr. aphairéo «sottrarre») è un fenomeno fonetico che consiste nella caduta di uno o più foni all’inizio di parola (Del Popolo 20042).
L’aferesi è diffusa soprattutto nel [...] , ecc. Anche gli avverbi lì e là e i pronomi lui, lei e loro sono forme aferetiche rientranti in questa serie. L’aferesi è inoltre avvenuta nella sillaba iniziale degli avverbi ĕcce (cfr. (ĕc)ce hŏc > ciò) ed *ĕccŭm (che ha formato i dimostrativi ...
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sper
Aferesi franco-veneta del verbo francese esperer, " aspettare ", " attendere "; ricorre nel descort d'amor di dubbia paternità dantesca: je li sper anc, e pas de moi non cure (Rime dubbie V 9). ...
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ritropia
È forma popolare di ‛ elitropia ', con aferesi e mutamento della consonante liquida. ‛ Aritropia ' ricorre nel Mare amoroso (v. 239); e così si potrebbe leggere anche nel passo del Fiore che [...] ora ricorderemo.
Si tratta di una pietra cui i lapidari medievali attribuivano, tra gli altri, il prodigioso potere di rendere invisibile chi la portava. Ricorre sia nel Fiore che nella Commedia (dove ...
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limosina
Luigi Vanossi
Forma popolare di " elemosina " (con fenomeno di aferesi), usata cinque volte nel Fiore.
Gli esempi sono tutti nel discorso di Falsembiante, che nei sonetti CX-CXV svolge una [...] critica radicale della pratica degli ordini mendicanti: né non vuoi che l'uon faccia sale o mura, / de le limosine, alle genti strane (CX 6); e questo fece scriver nella legge, / che nessun dia limosina ...
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Maschera napoletana della Commedia dell’arte (v. .). Il termine è un’aferesi di Iacoviello, corrispondente all’italiano Giacometto). Recitarono con tal nome Ambrogio Buonomo nel 16° sec., Salvator Rosa [...] e Gennaro Sacco (Coviello Cardocchia) nel 17° sec., Giacomo Rauzzini e Tommaso Ristori nel 18° secolo ...
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Termine usato dai metricisti antichi per indicare la creazione di versi nuovi mediante l’omissione (aferesi) o l’addizione (protesi) di una o più sillabe al principio di un colon (o verso). ...
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micidiale
Aggettivo raro, esclusivo delle Rime; ricorre nel senso etimologico di " omicida " (da ‛ omicidiale ', per aferesi: cfr. il latino tardo homicidialis), con valore figurato: scherana micidiale [...] e latra è la bella petra per cui il poeta ‛ corre ' alla morte (CIII 58; cfr. i vv. 2 e 56); anche in Rime dubbie XVII 12 m., come predicativo, è detto di una donna, mentre in Rime LXVII 49 è riferito ...
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aferesi
afèreṡi s. f. [dal lat. tardo aphaerĕsis, gr. ἀϕαίρεσις «sottrazione», der. di ἀϕαιρέω «togliere»]. – 1. In linguistica e stilistica, soppressione di una vocale o sillaba iniziale; è frequente quando una vocale iniziale viene a trovarsi...
aferetico
aferètico agg. [der. di aferesi; cfr. gr. ἀϕαιρετικός «capace di sottrarre»] (pl. m. -ci). – In linguistica, che concerne l’aferesi o ha subìto un’aferesi: forma a. di una parola.