La cultura: contenuti e forme
Gino Benzoni
Un'identità culturalmente rilanciata
Drasticamente ridimensionata sul piano dei rapporti di forza in un quadro generale che non recepisce più i suoi medievali [...] massimo d'autodicitura tramite Paruta - di pensarsi e di dirsi, paga dello squittire loquace dei pennivendoli. Afasia, dunque, e, insieme, indulgenza pei complimenti e, persino, ricerca di complimenti, persino benevola attenzione alle ingannevoli ...
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Storici e politici veneti del Cinquecento e del Seicento - Premessa
Gino Benzoni
Tiziano Zanato
Questa raccolta di testi tra il pieno Cinquecento e il Seicento inoltrato costituisce il debutto di un [...] Serenissima ha il suo pubblicistico pendant, il suo sigillo ideologico.
Impressiona, quando esce l’Histoire [. . .], l'afasia del patriziato: nessuna impennata concettuale, nessuna replica a caldo. Aggrappandosi al mito, senza capire che è rancido ...
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Narrativa
Claudio Magris
di Claudio Magris
Narrativa
sommario: 1. Tramonto dell'epica e crisi del romanzo: la dissoluzione del grande stile. 2. Totalità e regressione: la cancellazione del soggetto [...] un febbrile e illimitato verbale dell'esperienza (Le procès-verbal, 1963), ma il suo eroe, alla fine, si chiude nell'afasia.
La letteratura ripiega - specie in Francia e in Germania - sulla descrizione della descrizione (Ph. Sollers), sulla penna che ...
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afasia
afaṡìa s. f. [dal gr. ἀϕασία «incapacità di parlare», comp. di ἀ- priv. e ϕάσις «voce, affermazione»]. – 1. L’atteggiamento di rinuncia degli scettici antichi ad affermare o negare e quindi a giudicare, come conseguenza all’asserita...
afasico
afàṡico agg. e s. m. [der. di afasia] (pl. m. -ci). – Relativo all’afasia, come disturbo del linguaggio; che, o chi, è affetto da afasia: disturbi a.; soggetto a.; gli afasici.