DELLA VALLE, Angiolo
Miranda Ferrara
Nacque a Livorno nel 1813 da Filippo (il nome della madre è ignoto);: in questa città compì i primi studi frequentando la scuola di architettura sotto la guida di [...] . 72), divenendo nel 1850 aiuto architetto (Archivio di Stato di Livorno, Deputazione Acquedotti, 19 genn. 1850, fz. 12, c. G. Borsi-M. Morolli-L. Zangheri, Firenze e Livorno e l'opera di P. Poccianti, Roma 1974, pp. 166, 185 s., 380-84; C. Cresti-L. ...
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ARCHIVOLTO (arcus volūtus)
G. Matthiae
Membratura architettonica costituita da una fascia di modanature, o elementi costruttivi o motivi ornamentali, svolgentesi concentricamente alla linea d'intradosso [...] nella maggior parte dei ponti e degli acquedotti (ponte Cestio e Fabricio a Roma, ponti di Rimini, di Ascoli Piceno, di Mérida ecc.; acquedotto detto Pont-du-Gard presso Nîmes), nel teatro di Marcello, nell'anfiteatro di Verona, nel Foro d'Augusto a ...
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Vedi AQUINCUM dell'anno: 1958 - 1973
AQUINCUM (Aquincum, Aquinqum, Acincum)
D. Adamesteanu
Capoluogo della Pannonia inferiore, identificato con O-Buda nel territorio della città di Budapest in Ungheria.
Centro [...] Scutaria di cui si parla in Not. dign. Occ., 9, 19. Per l'alimentazione idrica della città si conoscono finora due acquedotti, ma di Archeologia Cristiana, Roma 1932, p. 296 ss.; id., Il secondo anfiteatro di A., Corvina 1942; id., Az Eskù ter ròmai ...
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PETELIA (Πετήλια, Petelia)
P. E. Arias
Città dell'Italia meridionale, non lontana dalla costa ionica, all'altezza presso a poco di Crotone. Apollodoro, secondo Strabone (vi, 254) nella sua opera sul [...] si erano rinvenuti resti di mosaici pavimentali, diacquedotti, lucerne con bolli, . Nissen, Italische Landeskunde, Berlino 1883, II, p. 937; E. Ciaceri, Storia della Magna Grecia, Roma-Milano 1928-32, I, p. 149 ss., 157; II, 143, 300; III, 5, 193, ...
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ARCATA
F. Grana
G. Matthiae
Prende questo nome l'elemento singolo di una successione di archi tutti uguali fra loro e quindi aventi un comportamento statico identico, senza riguardo alla forma del [...] spinta verticale del peso. Di qui la grande utilità costruttiva del sistema ed il largo impiego anche nei confronti dei complessi analoghi architravati.
L'applicazione più vasta delle a. si ebbe a Roma negli acquedotti (v.).
Formalmente affini agli ...
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Vedi OESCUS dell'anno: 1963 - 1996
OESCUS (Οἶσκος; Colonia Ulpia Oescus)
A. Frova
Città di origine tracia presso l'odierna Ghighen, distretto di Pleven, Bulgaria settentrionale, alla confluenza dell'Iskar [...] pare fosse racchiuso anche il Castellum. Fornita di due acquedotti. La Missione italiana con varî saggi in 386; id., Motivi ornamentali nell'arte romana del medio e basso Danubio, Roma 1933; T. Ivanov, Rimska mazaika ot Ulpia Eskus, Sofia 1954; ...
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acqua
àcqua (ant. àqua) s. f. [lat. aqua]. – 1. Composto chimico di formula H2O (costituito cioè di idrogeno e ossigeno in rapporto di 2:1), diffuso in natura nei suoi tre stati d’aggregazione: solido, liquido e aeriforme; nel linguaggio corrente...
Appio
Àppio agg. [dal lat. Appius]. – Di opera dell’Italia antica fatta costruire dal censore Appio Claudio Cieco (4°-3° sec. a. C.): via A., strada romana con percorso in origine da Roma a Capua, successivamente prolungata fino a Benevento...