reotassi botanica Movimento determinato da una corrente d’acqua. Si riscontra nel plasmodio di alcuni Mixomiceti, che si muove contro corrente. zoologia Tendenza a dirigersi contro corrente di molti pesci. [...] Rientra nel quadro delle reazioni dell’organismo alle variazioni dei fattori fisici ambientali, che vanno sotto il nome di tropismi ...
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Componente biotica (fauna e flora) dell’ambiente d’acqua dolce, di norma assai più ossigenato del mare e caratterizzato da una esigua quantità di sali disciolti. Per il limitato volume e la discontinuità [...] di questo ambiente, le condizioni di vita del l. sono in genere assai più variabili che nel mare (per es., oscillazioni di temperatura), talora addirittura precarie, come quelle delle pozze temporanee, ...
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germinazione
Laura Costanzo
Dal seme alla nuova pianta
Solo quando acqua, ossigeno, luce e temperatura sono favorevoli al suo sviluppo il seme comincia a germinare. Dapprima emerge la radichetta che [...] un periodo che varia da una pianta all'altra. La germinazione comincia quando il seme è su un terreno bagnato dove assorbe l'acqua disponibile e si gonfia fino a rompere il tegumento, la pellicola dura di rivestimento e di protezione, che assorbendo ...
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botanica Tessuti c. (o vascolari) Quelli che servono al trasporto dell’acqua contenente in soluzione sali inorganici o sostanze organiche. Nel pistillo, tessuto c. è quello formato da cellule ricche di [...] , k (➔ conducibilità, conduzione). Buoni c. termici sono i metalli, con k dell’ordine delle centinaia di W/(m•K); mediocri c. sono l’acqua (k ≅ 0,6) e, in genere, i liquidi; cattivi c., cioè buoni isolanti, sono il legno (k ≅ 0,17), il sughero (k ≅ 0 ...
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Piante variamente adattate a fattori ambientali estremi (suoli incoerenti, scarsità d'acqua, esposizione a temperature elevate o a forti venti: per es. Muschi, Licheni, ginestra), le quali colonizzano [...] per prime un substrato sterile e favoriscono così la trasformazione dei fattori ambientali e quindi il successivo insediamento di altre specie ...
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Il complesso degli organismi che, grazie a meccanismi di galleggiamento, vivono sulla superficie dell’acqua con una parte del corpo sommersa (come i Fisalidi). Si dice pleustofita una pianta che vive galleggiando [...] sulla superficie di specchi d’acqua fermi o debolmente fluenti (per es., lenticchia d’acqua, castagna d’acqua). ...
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(o potetometro) Apparecchio usato in fisiologia vegetale per determinare la quantità di acqua che in particolari condizioni e durante un certo tempo viene assorbita da una pianta intera o da un suo ramo [...] l’intensità della traspirazione (➔). Esistono diversi tipi di p.; il più semplice (v. fig.) è costituito da un recipiente a, pieno d’acqua o di una soluzione salina, nel quale si immerge la parte inferiore di una pianta, fissata sul tappo che chiude ...
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Polimeri naturali ad alto peso molecolare relativo (20.000-400.000), solubili in acqua, largamente diffusi nelle piante come costituenti delle pareti cellulari, in genere associati con un arabano o un [...] a seconda che tutti o solo parte dei gruppi carbossilici siano stati salificati. I pectati alcalini sono solubili in acqua, precipitano sotto forma di granuli gelatinosi dalle soluzioni acquose per aggiunta di alcol; i pectati dei metalli alcalino ...
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xerofita Pianta atta a sopportare condizioni proprie di ambienti biologici (xerobi), caratterizzati da grande scarsità di acqua, quale quello dei deserti aridi, perché capaci di mantenere l’equilibrio [...] vitali dopo un parziale essiccamento. Se ne possono distinguere 4 tipi: a) quelle che presentano una più forte assunzione di acqua, o perché dotate di un apparato assorbente molto sviluppato, o perché capaci di assorbimento molto spinto (data l’alta ...
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acqua
àcqua (ant. àqua) s. f. [lat. aqua]. – 1. Composto chimico di formula H2O (costituito cioè di idrogeno e ossigeno in rapporto di 2:1), diffuso in natura nei suoi tre stati d’aggregazione: solido, liquido e aeriforme; nel linguaggio corrente...
acqua al cuore
àcqua al cuòre locuz. usata come s. f. – In veterinaria, malattia infettiva di probabile origine virale, caratterizzata da considerevole raccolta di liquido nel sacco pericardico: colpisce bovini, ovini e caprini del Transvaal.