. L'acido benzoico deriva dal benzolo per sostituzione di un atomo di idrogeno con un gruppo −COOH, e corrisponde alla formula C6H5−COOH. È noto fin dal tempo degli alchimisti. Riscaldando il belzoino [...] . Si prepara nell'industria trattando con ipoclorito di sodio la ftalimmide (o immide dell'acidoftalico). Un suo isomero, l'acido p-ammino-benzoico, ha invece importanza farmaceutica: diversi suoi eteri vengono usati in medicina (novocaina ...
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. Fin dall'antichità si adopravano in tintoria le radici della robbia (Rubia tinctorum). Nelle radici di questa pianta, coltivata anche in Europa (e chiamata in fr. alizari, dall'araho al-‛aòārah) è contenuto [...] negli alcali. Per trattamento con anidride acetica può dare un mono- e un bi-acetil-derivato. Ossidata, dà acidoftalico. Per distillazione con polvere di zinco si trasforma in antracene. Fu specialmente quest'ultima esperienza che servì di base ...
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. Sostanze chimiche capaci di distruggere piante non desiderate; ogni pianta può essere non desiderata a seconda delle circostanze: per es. le piante che infestano le colture agrarie determinando perdite [...] impiego relativamente antico e posseggono, oltre che attività erbicida, anche un'attività anticrittogamica), alcuni derivati dell'acidoftalico, l'idrazide maleica, ed altri.
Recentemente è stato trovato e commercialmente sviluppato un nuovo gruppo ...
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Nell'ultimo decennio sono state prodotte numerose sostanze chimiche ad azione analettica, capaci cioè di stimolare elettivamente la corteccia cerebrale, i centri sottocorticali e segnatamente i centri [...] una via del tutto diversa, otteneva la corammina (dietilammide dell'acido nicotinico), il cicliton (dimetilisoxazolacido carbonico dietilammide), il neospiran (dietilammide dell'acidoftalico), l'icoral (cloridrato di ossifenilammino + cloridrato di ...
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Sostanza che, incorporata in alcuni tipi di prodotti, quali le materie plastiche e gli elastomeri, ne modifica alcune caratteristiche, cioè la plasticità, la resistenza a trazione, la lavorabilità, a volte [...] qualità tecniche, sono vietati perché tossici, mentre sono consentiti, anche se con certe limitazioni, gli esteri dell’acidoftalico.
I vari tipi di p. sono largamente usati nella lavorazione a caldo di materie plastiche (per stampaggio, calandratura ...
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Chimica
Elemento chimico, di simbolo Hg (dal lat. Hydrargyrum), di numero atomico 80, peso atomico 200,61, di cui si conoscono sette isotopi stabili.
Il suo nome deriva da quello del pianeta Mercurio, [...] e riscaldando con cautela; si usa come catalizzatore in miscela con acido solforico, per es. nell’ossidazione della naftalina ad acidoftalico; è anche un componente di alcune celle standard da laboratorio, come per es. la pila Weston.
Composti ...
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titanio Elemento chimico di transizione, di simbolo Ti, peso atomico 47,88, numero atomico 22, appartenente al gruppo IV A del sistema periodico, di cui sono noti gli isotopi stabili 4822Ti (74%), 4622Ti, [...] depositando strati sottili di TiO2, trovano impiego come catalizzatori (polimerizzazione di olefine, esterificazione di acidoftalico, di acido adipico ecc.), come agenti reticolanti o indurenti di resine alchidiche ed epossidiche, o come additivi ...
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Sostanze che vengono aggiunte a un prodotto per conferirgli o migliorarne alcune caratteristiche A. alimentari Si definiscono a. volontari le sostanze che vengono intenzionalmente aggiunte, generalmente [...] nei prodotti a maggiore superficie specifica come le pellicole); plastificanti (i più utilizzati sono gli esteri dell’acidoftalico), che aumentano la lavorabilità, la resilienza, la flessibilità e l’estensibilità del prodotto; lubrificanti (cere ...
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tetraetil- Prefisso che indica la presenza di quattro gruppi etilici nella molecola di un composto chimico. Tetraetilammonio Catione monovalente, di formula −N+(C2H5)4, presente in numerosi composti. Tetraetilbenzene [...] Idrocarburo alifatico, di formula C6H2(C2H5)4, di cui sono possibili più forme isomere. Tetraetilftalammide Ammide dell’acidoftalico, di formula C6H4[CON(C2H5)2]2; cristalli incolori, di sapore amaro, dall’odore caratteristico, solubili in acqua, ...
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Resine che provengono dalla reazione fra un alcol polivalente (glicol, glicerina, pentaeritrite) e un acido policarbossilico (o la sua anidride). Esempio tipico sono le resine gliceroftaliche che derivano [...] dalla policondensazione di acidoftalico (HOOC−C6H4−COOH) e di glicerina (CH2OH−CHOH−CH2OH). Sono in genere chiare, solide o viscose, solubili in molti solventi. Si usano nell’industria delle vernici, degli smalti ecc. Entrano in questa classe anche ...
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ftalico
ftàlico agg. [tratto da (na)ftalico] (pl. m. -ci). – In chimica organica, acido f. (propr. acido orto-f.), derivato dicarbossilico del benzene, sostanza cristallina incolore usata per la preparazione di coloranti organici (indaco,...
tereftalico
tereftàlico agg. [comp. di tere(bene) e ftalico]. – Acido t.: in chimica organica, acido bicarbossilico aromatico, di formula C6H4(COOH)2, isomero dell’acido ftalico; si adopera nella preparazione di resine poliestere usate come...