Diritto
Si chiama c. fortuito qualunque accadimento che renda inevitabile il verificarsi di un evento, costituendo l’unica causa efficiente di esso. Non ha valore concreto la distinzione tra c. fortuito [...] ha quasi perduto l’alterazione del nome nei c. (solo nel pronome si ha ancora un nominativo: io, egli; un accusativo: me, lui; un dativo: mi, gli); ricorre invece per alcuni c. alle preposizioni.
Matematica
In statistica e calcolo delle probabilità ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] e degli aggettivi è dato dal nominativo e non già (come in francese, spagnuolo, portoghese, sardo, ladino) dalla forma dell'accusativo (per es., muri, fr. murs, ecc.; buoni, sp. buenos, fr. bons, ecc.). Essendo venuto a cadere, come già abbiamo detto ...
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NOME (fr. nom; sp. nombre; ted. Name; ingl. noun)
Giacomo DEVOTO
Giancarlo FRE'
Nicola Turchi
Categoria di parole che indicano una cosa o una qualità; una delle due categorie di parole fornite di semantema [...] amor di patria.
L'oggetto dell'amore è indicato nella prima serie per mezzo di un complemento oggetto, erede dell'antico accusativo, nel secondo caso per mezzo di un complemento di specificazione, erede di un antico genitivo. L'unità o la pluralità ...
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Ogni cosa che il soggetto percepisce come diversa da sé ed esterna, quindi tutto ciò che è pensato, in quanto si distingue sia dal soggetto pensante sia dall’atto con cui è pensato (per lo più contrapposto [...] diretto del verbo, ossia il complemento oggetto. Nelle lingue indoeuropee con declinazione quest’ultimo è indicato dal caso accusativo, nelle altre per mezzo della collocazione, in genere dopo il verbo. Complemento dell’o. interno Quello che si ...
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Assise di Ariano
Ortensio Zecchino
"La voce Assisa ebbe nei mezzi tempi vario e diverso significato. Pare che in principio venissero così chiamate le pubbliche assemblee, che formavano le leggi e giudicavano [...] i diritti della Chiesa con la spada materiale concessagli da Dio: "gladio materiali nobis a deo concessas" (l'accusativo femminile sembrerebbe errore del copista). Un'affermazione così netta non la farà neppure Federico II, che a quella teoria ...
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INDIA (A. T., 93-94)
Umberto TOSCHI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Umberto TOSCHI
Egon von EICKSTEDT
Renato BIASUTTI
Ambrogio BALLINI
Alberto PINCHERLE
Umberto TOSCHI
Umberto TOSCHI
Gennaro MONDAINI
Giuseppe [...] proseguito invece il decremento di Haiderabad e di Mandalay, già sentito nel cinquantennio 1872-1921: leggero decremento è pure accusato da Bombay. Nel complesso il maggior numero dei grossi centri sorge nelle piane alluvionali del Gange e dell'Indo ...
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RUSSIA (A. T., 11-16, 66-74 ,84-87, 102-104)
Giuseppe CARACI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Jozef KOSTRZEWSKI
Giovanni MAVER
Arthur HABERLANDT
Miron MALKIEL-JIRMOUNSKI
Ettore LO GATTO
Tomaso NAPOLITANO
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Egon [...] al dileguo, sono nettamente distinti (ĭ > e, ŭ > o); l'uso costante e generale del genitivo plurale per l'accusativo plurale nei generi animati.
Meno netta è la differenziazione del grande-russo di fronte al biancorusso e all'ucraino. Da notare ...
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accusativo
accuṡativo agg. e s. m. [dal lat. accusativus (casus), malamente ricalcato sul greco αἰτιατικ ή (πτ ῶ σις) «(caso) causativo»]. – Caso a. (o semplicem. accusativo s. m.): uno dei casi della declinazione latina, e anche greca e di...
accusa
accuṡa s. f. [der. di accusare]. – 1. a. L’atto, le parole con cui si attribuisce a qualcuno una colpa: fare, muovere, rivolgere un’a.; provare, ribadire, confutare, ritorcere, smentire, dimostrare falsa un’a.; questa è un’a. del tutto...