Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] diversi complementi (quindi, per es., non più dicere alicui «dire a qualcuno» ma *dicere ad aliquem, con ad e l’accusativo invece che col dativo).
Non sempre, tuttavia, le scorrettezze sono indizio di ignoranza. In alcuni generi e tipi di testo, come ...
Leggi Tutto
grecismi
Bruno Migliorini
Le parole di origine greca che appaiono nelle opere di D. erano nella massima parte già correnti nell'uso popolare o dotto del suo tempo; qualcuna soltanto è stata attinta [...] quella Anticthona, V 4).
Non conoscendo la grammatica greca, D. non poteva rendersi conto che anticthona era in accusativo, e adattarla altrimenti; similmente quando cita hormen: uno rampollo, che li Greci chiamano ‛ hormen ', cioè appetito d'animo ...
Leggi Tutto
Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] estrema importanza nella costruzione della frase. Solo il ➔ soggetto, il complemento oggetto (salvo il caso dell’➔accusativo preposizionale; ➔ oggetto), i predicati nominali (➔ predicato, tipi di) e alcuni avverbiali (spesso temporali, quali oggi, la ...
Leggi Tutto
Gli arcaismi sono forme o parole avvertite come desuete sul piano sincronico della lingua d’uso, ma non, per es., nell’ambito di particolari tradizioni e generi. Il ricorso a parole del passato è un ingrediente [...] della frase complessa e la testualità del Decameron (per es., l’uso dell’infinito nelle completive con soggetto proprio [➔ accusativo con l’infinito], l’impiego di che introduttore di una completiva con l’infinito, ecc.), un’opera che non poteva ...
Leggi Tutto
Famiglia di lingue storiche (dette anche arie, indogermaniche, indoceltiche, arioeuropee) che presentano, specie negli stadi più antichi, un’affinità e una concordanza di caratteri fonetici, morfologici [...] gradi apofonici diversi. La flessione dei nomi e pronomi (o declinazione) ammette otto casi (nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo, ablativo, strumentale e locativo); la flessione verbale, in cui il modo e l’aspetto verbale hanno maggior ...
Leggi Tutto
Rapporto di somiglianza tra due oggetti; e tale, in particolare, che ad esso possa applicarsi l'argomentazione mediante la quale, dall'eguaglianza o somiglianza constatata tra alcuni elementi di tali oggetti, [...] , p. es., la costruzione credo quod terra est rotunda, che nel latino parlato fece una vittoriosa concorrenza all'accusativo coll'infinito (questa forma dànno, infatti, le lingue romanze) nacque per analogia con gaudeo quod vales, che il latino ...
Leggi Tutto
FRANCO-PROVENZALE
Giulio Bertoni
. Si chiama franco-provenzale "un tipo idiomatico (usiamo le parole di chi, primo, l'ha individuato, G. I. Ascoli), il quale insieme riunisce, con alcuni suoi caratteri [...] gutturale (ligbra, rigva "riva") e, in un'altra sezione, si nota una preziosa distinzione fra l'articolo maschile al nominativo e all'accusativo (il tsã ye sø "il campo è secco", ma traversā lo tsã "traversare il campo"). Il plur. -as è reso in molta ...
Leggi Tutto
Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] , o vero le levarà del suo luoco, paghi et emendi lo danno ad doppio. Et sia creso al sacramento de lo accusatore, si accusarà averlo veduto, altramente con uno testimonio lo quale lo possa provare ad pieno (Statuto di Civitavecchia, 1451; cit. da ...
Leggi Tutto
Il vocativo è un elemento nominale (1) o più raramente pronominale (2) che serve a richiamare l’attenzione di un destinatario rivolgendogli la parola, e a identificarlo selezionandolo fra diversi possibili [...] solo con i pronomi di seconda persona singolare perché anche nella forma ‘di cortesia’ (➔ cortesia, linguaggio della) l’accusativo Lei ha da tempo soppiantato il nominativo Ella (➔ allocutivi, pronomi):
(12) Michele, tu [/*te] che te ne intendi ...
Leggi Tutto
Si chiama comunemente genere neutro uno dei valori che la categoria del ➔ genere assume in varie lingue del mondo, segnatamente nelle lingue indoeuropee, antiche e moderne, accanto ai due valori, più stabili [...] dunque di un’opponibilità di desinenza tra gli eredi del lat. -us, nominativo, e quelli del lat. -um, accusativo; ➔ caso) che permettono oggi di distinguere tra aggettivi singolari neutri in funzione attributiva (➔ attributo) e aggettivi maschili in ...
Leggi Tutto
accusativo
accuṡativo agg. e s. m. [dal lat. accusativus (casus), malamente ricalcato sul greco αἰτιατικ ή (πτ ῶ σις) «(caso) causativo»]. – Caso a. (o semplicem. accusativo s. m.): uno dei casi della declinazione latina, e anche greca e di...
accusa
accuṡa s. f. [der. di accusare]. – 1. a. L’atto, le parole con cui si attribuisce a qualcuno una colpa: fare, muovere, rivolgere un’a.; provare, ribadire, confutare, ritorcere, smentire, dimostrare falsa un’a.; questa è un’a. del tutto...