L’espressione lingua colloquiale indica il complesso di usi linguistici che si manifestano primariamente, ma non esclusivamente, quando si parla in situazioni naturali e spontanee e in contesti informali; [...] , io arrivo più tardi
(4) il brodo freddo non lo sopporto
In questo tipo di costruzioni è frequente anche l’uso dell’➔accusativo preposizionale, non solo nel Centro-Sud (dove esso è tipicamente localizzato), ma anche al Nord. In questo caso l’oggetto ...
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Consiste nell'indicazione del tempo in cui un fatto è avvenuto o un atto è stato compiuto. La data si riferisce generalmente al calendario in uso, ma nella formazione di essa entrano talora altri elementi, [...] , alle None e alle Idi, s' indicava sempre con la parola pridie seguita dall'accusativo; il giorno successivo, talvolta, con la parola postridie, pure con l'accusativo; per es.: pridie Kalendas Apriles = il 31 marzo; pridie Idus Septembres = il 12 ...
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SICULI
Francesco Ribezzo
. Partendo dai dati tradizionali, in parte derivanti da elementi reali e di età protostorica, in parte tenacemente aderenti ancora in età storica a elementi topografici e demografici [...] esti, lat. est; emponitanto(-m) eredes "imponitanto heredes" e certamente italiche sono le forme in -am e in -om, desinenze rispettivamente di accusativo sing. di tema in -a e di neutro di tema in -o (stainam, durom, velhom).
In uno dei due tegoli di ...
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URARTU (Urartu)
Giuseppe FURLANI
È il nome che gli Assiri davano al popolo e allo stato che fiorirono nell'Armenia antica dal 900 al 600 circa a. C. Un altro nome che gli Assiri adoperavano per designare [...] della lingua hurrita o mitannica. Lo dimostrano la morfologia e anche il vocabolario. Il nominativo ha la desinenza -sh, l'accusativo invece -n. Il plurale si forma mediante la desinenza -we.
La religione degli Urartei era politeistica, con un folto ...
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a
Franca Brambilla Ageno
1. Di una preposizione non è possibile definire un valore semantico del tutto autonomo, specialmente se questa è d'uso frequente: il valore semantico di una preposizione è avvertibile [...] lo Imperio (Cv IV XXIX 2); lume v'è dato a bene e a malizia (Pg XVI 75).
10. Oltre alle funzioni di ad + accusativo, la preposizione ‛ a ' eredita quelle del dativo finale del latino classico: cui Guido vostro ebbe a disdegno (If X 63); e per fusione ...
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mi (me, m', mee, mel, men)
Riccardo Ambrosini
1. Le forme oblique del pronome di I singol. comprendono quelle toniche, me, usata dopo preposizione tranne in un limitato numero di casi in alcuni dei quali [...] 5 casi in quarta sede (v. 4., 4.1. e 4.2.).
In CXLV 3 Or me convien me pianger e languire, ‛ convenire ' è costruito con l'accusativo (v. 4.3.), espresso da me due volte nel verso; invece, in XI 2 e me fu ricordato ch'i'avea / un grande amico, è l ...
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Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] approssimativo «ho visto Gianni che lo faceva»).
Nella lingua antica e letteraria, la costruzione percettiva talvolta si fonde con l’accusativo con l’infinito:
(52) Se adunque si considerrà tutti e’ progressi del duca, si vedrà lui aversi fatti gran ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato [...] ) anche se è piovuto il fiume non è straripato.
La sintassi del latino classico è ricca di costrutti sintetici, come l’➔ accusativo con l’infinito per le completive o l’ablativo assoluto per le avverbiali, anche se non mancano derive verso forme più ...
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conoscere (canoscere; cognoscere)
Domenico Consoli
1. Verbo di notevole frequenza nelle opere di D., sia in prosa che in verso. Ricorre in complesso 162 volte (10 nella Vita Nuova, 18 nelle Rime, 70 [...] un complemento oggetto (sostantivo o pronome), talora una proposizione interrogativa, più raramente un'oggettiva, talvolta costruita con l'accusativo e l'infinito: conobbi / esso litare stato accetto e fausto (Pd XIV 92).
2. Per quanto concerne il ...
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affermare
Federigo Tollemache
È termine del linguaggio filosofico e pertanto ricorre ben diciassette volte nel Convivio. Nelle altre opere le attestazioni sono meno numerose.
Nel Convivio a. significa [...] di mandarmi a dire / in qual m'affermi per simil lenire, significa " confermare ". In Detto 26 I' t'affermo, con l'accusativo della persona, ha il senso di " io ti faccio sicuro ".
Variante non accettabile è affermo in luogo di affreno, in If XXVI ...
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accusativo
accuṡativo agg. e s. m. [dal lat. accusativus (casus), malamente ricalcato sul greco αἰτιατικ ή (πτ ῶ σις) «(caso) causativo»]. – Caso a. (o semplicem. accusativo s. m.): uno dei casi della declinazione latina, e anche greca e di...
accusa
accuṡa s. f. [der. di accusare]. – 1. a. L’atto, le parole con cui si attribuisce a qualcuno una colpa: fare, muovere, rivolgere un’a.; provare, ribadire, confutare, ritorcere, smentire, dimostrare falsa un’a.; questa è un’a. del tutto...