LATTES (Lattes Ajò), Dante
Gadi Luzzatto Voghera
Nacque a Pitigliano il 13 sett. 1876 da David e da Emilia Ajò.
Il padre, rimasto vedovo, si era risposato solo secondo il rito ebraico. Pertanto il L. [...] un intero Commento alla Bibbia (in collaborazione con il nipote Amos Luzzatto) che costituirono una fondamentale fonte di acculturazione per la comunità, così duramente provata dalla guerra e dalle persecuzioni.
Nonostante la febbrile attività, negli ...
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ESTETICA
V. Stella
La riflessione sull''estetico' nel pensiero medievale non coincide con l'enucleazione di un aspetto in concezioni sistematiche che, come in quell'età fu proprio più che in ogni altra, [...] nel contenuto delle opere offerte dal luogo del culto potenti modelli di retta condotta umana e assidui stimoli di acculturazione. Simbolismo e allegoria diventano usuali forme di comunicazione semantica. Il reciproco integrarsi delle arti, pur l'una ...
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GIOSUÈ (Iosue)
Federico Marazzi
Non conosciamo il luogo e la data di nascita di questo monaco, eletto abate del monastero di S. Vincenzo al Volturno il 20 ott. 792, dopo sei giorni di vacanza seguiti [...] 1994, pp. 63, 65, 67; R. Hodges, Riflessioni sull'archeologia dei grandi uomini nell'alto Medioevo, in Acculturazione e mutamenti. Prospettive dell'archeologia medievale nel Mediterraneo, a cura di E. Boldrini - R. Francovich, Firenze 1995, pp ...
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Scienza dell’uomo, considerato sia come soggetto o individuo, sia in aggregati, comunità, situazioni.
A. fisica
Ramo delle scienze biologiche che studia l’umanità dal punto di vista naturalistico, cioè [...] socio-culturale nell’infanzia (M. Mead).
Dagli anni 1930 presero avvio gli studi riguardanti il fenomeno dell’‘acculturazione’, ossia dei mutamenti conseguenti al contatto culturale fra le società native e i portatori della cultura industriale dell ...
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GIUDAICA, Arte
D. Di Castro
Con il termine giudaismo si indica quel periodo della storia del popolo ebraico successivo alla divisione del regno di Salomone nei due regni di Giuda a S (con Gerusalemme), [...] cartoni o, più facilmente, attraverso bibbie illustrate ebraiche destinate non alla lettura sinagogale, ma all'acculturazione domestica. Per questa ragione alcuni studiosi hanno individuato in questi manoscritti decorati ebraici i modelli per ...
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GIBERTI, Gian Matteo
Angelo Turchini
Nato a Palermo il 20 sett. 1495, era figlio naturale del mercante genovese Franco Giberti e di una certa Maddalena. Il padre tornò a Genova e quindi si trasferì [...] le cui case erano frequentate da donne. Alla base vi era un vero e proprio programma pedagogico in cui acculturazione e recupero morale si combinavano in una diversa attenzione al clero e alla popolazione. Proprio dalla lotta al concubinato ebbe ...
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La maggior parte del mondo occidentale il 1° gennaio 2000 ha festeggiato l’entrata nel nuovo millennio (solo una minoranza ha optato per il più corretto 1° gennaio 2001). Per chi è musulmano la prima data [...] a mettere in crisi le teologie di stampo maschilista. Il risultato può configurarsi come un’ennesima forma di acculturazione dai tratti coloniali – civilizzare l’altra – ma, alla stessa stregua, potrebbe rappresentare una sfida di tipo ecumenico ...
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acculturazione
acculturazióne s. f. [der. di cultura, sull’esempio dell’angloamer. acculturation]. – 1. Mutamento (totale o, più frequentemente, parziale) della cultura e dei costumi, usanze, riti, ecc. di un popolo in seguito a contatti con...