ACRIBIA O ACRIBIA?
La forma corretta è acribìa.
La parola, che ha il significato di ‘esattezza, precisione meticolosa’, deriva dal greco akrìbeia ‘accuratezza’.
La pronuncia acribìa si deve probabilmente [...] al modello del tedesco Akribìe, attraverso il quale la parola (usata soprattutto in ambito filologico) è giunta in italiano.
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PERSUADERE O PERSUADERE?
La pronuncia corretta dell’infinito è persuadére, con accentazione ➔piana. La parola deriva infatti dal latino persuadère, formato dal verbo suadère ‘convincere’ unito al prefisso [...] e dell’insistenza dell’azione.
È dunque da evitare la pronuncia persuàdere, con accentazione ➔sdrucciola dovuta all’influsso delle prime persone del presente indicativo, nelle quali l’accento cade sulla a: persuàdo, persuàdi, persuàde.
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soprasegmentale Si dice di elemento linguistico che si ponga in rapporto con gli altri elementi della frase parlata non in modo lineare, cioè in successione temporale, come avviene per gli elementi segmentali, [...] ma in simultaneità. Elementi s. sono, per es., la nasalità, la velarità, la sonorità ecc.; alcuni considerano tali l’accento (intensivo e musicale), l’intonazione, la durata, il ritmo ecc., che le nostre abitudini grafiche ci inducono a immaginare ...
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I nomi dei giorni della settimana sono: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica. I nomi dei giorni da lunedì a venerdì sono di genere maschile e, in quanto tronchi, invariabili. [...] grafico sull’ultima vocale, pertanto scritti come lunedi, martedi, ecc.; ma la grafia con l’accento è senz’altro da preferire.
Di etimo latino, derivano tutti dalla contrazione di espressioni del tipo Lunae dies («il giorno della Luna» e, a seguire ...
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CENTELLINO O CENTELLINO?
La forma corretta è centellìno.
Indicativo presente io centellino tu centellìni lui/lei centellìna noi centelliniamo voi centellinate loro centellìnano
Il verbo centellinare [...] ‘bere, gustare, assaporare a poco a poco’, deriva infatti dal sostantivo centellìno ‘piccolo sorso di bevanda’.
La forma centèllino, sconsigliabile, è dovuta a un’errata ➔ritrazione dell’accento. ...
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MIMESI O MIMESI?
Entrambe le pronunce di questa parola, che deriva dal latino mimèsim (a sua volta derivante dal greco mìmesis), sono accettabili.
• Mimèsi, con accentazione ➔piana, prosegue la pronuncia [...] del latino, etimologicamente più corretta poiché la parola è arrivata in italiano proprio dal latino.
• Mìmesi, con accentazione ➔sdrucciola, prosegue la pronuncia del greco.
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CUPIDO O CUPIDO?
Si tratta di una coppia di ➔omografi.
• Cùpido, con accentazione ➔sdrucciola, significa ‘bramoso, desideroso’ (dal latino cùpidum, a sua volta da cùpere ‘bramare, desiderare ardentemente’).
• [...] Cupìdo, con accentazione ➔piana, è il nome che ha il dio dell’amore nella mitologia latina (qui l’etimo è la parola cupìdo, dinis ‘desiderio, bramosia’).
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MALEFICI O MALEFICI?
Si tratta di una coppia di ➔omografi.
• Malèfici, con accentazione ➔sdrucciola, è il maschile plurale dell’aggettivo malèfico (dal latino malèficus), cioè ‘che fa male’, ma anche [...] di ricorrere alle altre soluzioni usate in passato per questo tipo di parole: la i lunga (maleficj) o l’accento circonflesso (maleficî).
Ad esempio, non ricorre a nessun accorgimento grafico Guido Gozzano nella poesia Cocotte, pubblicata nel 1911, in ...
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IMPARI O IMPARI?
Si tratta di due ➔omografi.
• L’aggettivo ìmpari ‘diseguale’ conserva l’accentazione ➔sdrucciola della parola latina da cui deriva (ìmpar)
una sfida ìmpari, come quella tra Davide [...] Usi
La pronuncia impàri per l’aggettivo è scorretta, ed è dovuta a un avanzamento dell’accento sul modello dell’aggettivo pari.
L’accentazione è sdrucciola anche per l’aggettivo dìspari (dal latino dìspar).
Storia
Nell’italiano letterario dei secoli ...
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Parte invariabile del discorso che serve a precisare la funzione sintattica di un nome, pronome o espressione nominale, cui generalmente è premessa. Le p. si distinguono generalmente in proprie (per es., [...] e possono essere articolate; le improprie possono essere anche usate, come avverbi, isolate (va’ avanti: io verrò dopo), hanno accentazione piena e non ammettono le forme articolate. Si dicono p. articolate le parole risultanti dalla fusione di una p ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...