NE O NE?
Si tratta di due ➔omonimi, che nella lingua scritta vengono distinti tramite l’uso dell’accento.
• Senza accento grafico, ne (dal latino inde) ha due funzioni grammaticali:
– come avverbio di [...] con i pronomi personali atoni mi, ti, si, ci, vi
Me ne vado via
Se ne stava tranquillo a casa
• Con accento grafico, né (dal latino nec) è una congiunzione ➔copulativa con il significato di ‘e non’.
Può essere usato:
– per la coordinazione ...
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BENEFICI O BENEFICI?
Si tratta di due ➔omografi il cui significato cambia a seconda di dove cade l’accento.
• Benèfici, con pronuncia ➔sdrucciola, è il maschile plurale dell’aggettivo benèfico (dal latino [...] nella grafia la doppia i finale del plurale di beneficio (beneficii), o di ricorrere alle altre soluzioni usate in passato per questo tipo di parole: la i lunga (beneficj), e l’accento circonflesso (beneficî).
VEDI ANCHE -io, plurale dei nomi in ...
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Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] in cui quest’ultima sia adiacente alla sillaba tonica.
Come si è già visto in § 4 e si vedrà in § 7, l’accento interagisce con la lunghezza vocalica e con la distribuzione delle consonanti lunghe o geminate. Le vocali sono sempre brevi se non dotate ...
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Con il termine ritmo si indica in linguistica la successione regolare nel tempo di accenti (➔ accento) o prominenze. Il ritmo può anche essere definito come la successione ordinata e alternata di sillabe [...] di base in ogni lingua. In linguistica, il piede è una struttura formata da due costituenti: una sillaba forte, cioè accentata, e una debole, cioè atona. La posizione dei costituenti può variare; se la sillaba forte precede quella debole abbiamo un ...
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ZAFFIRO O ZAFFIRO?
Entrambe le pronunce sono accettabili.
• Zàffiro, con accentazione ➔sdrucciola, è la forma che ricalca l’accento della base greca sàppheiros. Nell’italiano contemporaneo è la forma [...] meno diffusa.
• Zaffìro, con accentazione ➔piana, segue invece la base latina sapphìrum. Nell’italiano contemporaneo è la forma più diffusa.
VEDI ANCHE accento ...
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TRONCA, ACCENTAZIONE
Hanno accentazione tronca (detta anche ossitona) le parole accentate sull’ultima sillaba. Quando la parola ha più di una sillaba, l’accento è segnalato graficamente
caffè, virtù, [...] , in genere, sono tronche
mangiò, poté, punì, avrà, capirà.
Dubbi
Nelle parole tronche l’accento finale può essere acuto o grave a seconda dei casi:
– l’accento è acuto con parole la cui vocale finale è e chiusa
poté, finché, perché, giacché
– l ...
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DO O DO?
La grafia corretta della 1a persona singolare dell’indicativo presente del verbo dare è do, senza ➔accento.
L’accento è superfluo, mancando un vero rischio di confusione con ➔omonimi di largo [...] uso.
Visti i diversi contesti, sarebbe di fatto impossibile confondere il verbo con il do nota musicale. Altrimenti dovremmo porci lo stesso problema anche con il fa (➔fa, fa’ o fà?), con il mi e con il ...
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Unità lessicale consistente di una sola sillaba. Quando questa parola è una particella, essa è di norma sprovvista di accento, e tende alla fusione con le parole vicine; quando è un nome o un verbo, spesso [...] le viene conferito maggior volume di suono allungando la vocale, o introducendola in altra categoria morfologica ecc.
Lingua monosillabica Sistema linguistico nel quale ogni parola è costituita da una ...
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Si chiamano proclitiche quelle parole (di solito ➔ monosillabi) che, non avendo accento autonomo, si appoggiano prosodicamente alla parola seguente, detta ospite, formando con essa un’unità accentuale [...] (a volte anche grafica; ➔ univerbazione) a livello di frase (il gr. klíno significa infatti «poggiare, flettersi»). Insieme alle ➔ parole enclitiche, formano l’insieme dei ➔ clitici, morfemi liberi ma ...
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Si definisce posizione post-tonica (o postonica), in particolare in una parola parossitona (➔ accento; ➔ parola italiana, struttura della), la posizione occupata da segmenti che seguono la sillaba in cui [...] varietà) la distinzione di numero – in seguito alla caduta delle finali – è affidata al timbro delle vocali accentate: a fiòur «fiore» corrisponde fiur «fiori» (➔ metafonia; ➔ emiliano-romagnoli, dialetti; cfr. Tagliavini 1982: 399; Rohlfs 1966: § 74 ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...