In italiano l’➔accento grafico assolve a molteplici scopi e il suo impiego obbedisce a regole che sintetizzano esigenze tra loro distinte.
Mentre nella scrittura a mano l’accento ha spesso forma semicircolare, [...] non ha motivazione né grafica né fonologica (► sé stesso / se stesso), in molti casi il sé di sé stesso si scrive con accento (come in questa Enciclopedia).
Altre coppie di parole di diverso profilo e frequenza sono:
(c) lì e là avverbi rispetto a li ...
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L’accento grave è un tipo di ➔ accento grafico, cioè un segno diacritico che, in forma di barretta obliqua orientata in alto verso sinistra (‵), si pone sulle vocali per segnalarne la messa in evidenza [...] non si distingue in aperta o chiusa (a, i, u) e sulle varianti aperte della e /ɛ/ e della o /ɔ/, mentre l’accento acuto (′) si pone sulle varianti chiuse delle vocali toniche e /e/ e o /o/.
In alcuni casi, la differenza di apertura, segnalata nello ...
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ACCENTO, ACUTO O GRAVE
Gli accenti acuto e grave sono i due accenti grafici usati nell’italiano contemporaneo.
• L’accento acuto, posto sulle vocali e e o, indica che queste devono essere pronunciate [...] del passato remoto di alcuni verbi in -ere
poté, ripeté
e in qualche altro caso
viceré, nontiscordardimé
– si deve usare l’accento grave quando la vocale si pronuncia aperta
è, cioè, tè, caffè, bebè, Noè, karatè
• Nel caso in cui la vocale finale ...
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linguistica R. dell’accento Fenomeno fonologico sincronico o diacronico che consiste nello spostamento dell’accento di una o più sedi vocaliche verso l’inizio della parola. In greco, la r. d’accento si [...] diacronico). In più d’una lingua è stato notato che una pronuncia emotiva o espressiva può essere accompagnata da r. d’accento. La vera e propria r. può essere preceduta nel tempo dall’insorgere di un contraccento secondario su due o più sillabe ...
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Parola che ha l’accento tonico sulla quartultima sillaba. Nella lingua italiana le b. sono forme verbali, nella terza persona plurale dell’indicativo e del congiuntivo, e parole contenenti clitici (per [...] es., portaglielo) ...
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In linguistica, privo di accento tonico. Oltre alle sillabe non accentate della parola, sono atone le enclitiche (➔ enclisi) e le proclitiche (➔ proclisi). Vi sono gradazioni nell’atonicità: per es., in [...] capitàno le sillabe pi e no sono atone, ca è semitonica ...
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Accento secondario di una parola. Colpisce una sillaba di solito non contigua a quella che porta l’accento principale. È sempre inferiore a questo per energia muscolare e per intensità acustica. ...
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Una delle funzioni dell’➔accento grafico è quella di indicare quale tra le sillabe di una parola sia accentata, cioè abbia prominenza rispetto alle altre. L’accento può essere distintivo coi monosillabi: [...] ’alimentare confusione è svolto anche dalla scuola, che da tempo non insegna la distinzione e non censura l’uso frequente dell’accento ‘a barchetta’, che sostituisce in un solo tratto i distinti acuto e grave; sono quindi errori a tutti gli effetti ...
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In grammatica, parola che ha l’accento tonico sulla sestultima sillaba. In italiano possono essere q. soltanto alcune rare voci verbali composte con enclitiche (per es., fàbbricamicelo). ...
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sdrucciolo In linguistica, che ha l’accento sulla terzultima sillaba (it. esile). Versi s.; endecasillabi, settenari, ottonari s. sono quelli che, terminando con parola s., hanno 12 sillabe invece che [...] 11, 8 invece che 7 e così via; ottave s., composte di versi sdruccioli ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...