Nella grammatica greca, di parola che ha l’accento (τόνος) acuto (ὀξύς) sulla vocale dell’ultima sillaba. Si adopera anche per le lingue diverse dal greco per indicare parole accentate sull’ultima sillaba. ...
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senàrio Verso composto di sei sillabe metriche, con accento principale fisso sulla 5ª sillaba ("Taci. Su le soglie", G. D'Annunzio); compare per lo più accostato ad altri versi. S. doppio o accoppiato [...] è detto il verso costituito da due emistichi di sei sillabe metriche ciascuno, separati da una cesura fissa ("Dagli atri muscosi, dai fori cadenti", A. Manzoni), chiamato anche dodecasillabo ...
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settenàrio Verso composto di sette sillabe metriche, con accento principale fisso sulla sesta e uno o due altri su una delle prime quattro sillabe, da cui una grande varietà di armonia. Prevale il ritmo [...] giambico, con accenti sulla 2ª, 4ª e 6ª sillaba ("Rettor del cielo, io cheggio", F. Petrarca). È il verso più usato dopo l'endecasillabo, per lo più congiunto a questo e al quinario in varie forme strofiche. ...
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diastole
Gian Luigi Beccaria
I metricologi chiamano d. l'avanzamento dell'accento che si verifica nel verso per necessità ritmiche (‛ sistole ' il fenomeno contrario): spesso è difficile stabilire se [...] più noto (è di tutta la tradizione poetica predantesca, indi petrarchesca, e rimasto stabilmente nella lingua poetica italiana) è l'accentazione piana di ‛ umìle ': cfr. Vn XXII 9 1 (e, per analogia, simìle ' al v. 4, piano anche in Petrarca), XXIII ...
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TRE O TRE?
La grafia corretta è tre, senza accento.
L’accento va invece sempre segnato nei composti con tre, che sono parole polisillabiche accentate sull’ultima sillaba
ventitré, trentatré, novecentoquarantatré.
VEDI [...] ANCHE accento ...
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QUINARIO
Mario Pelaez
. Metrica. - Verso di cinque sillabe con accento ritmico principale sulla 4ª e uno secondario facoltativo sulla 1ª o 2ª. Già nell'antica poesia si trova usato da solo, accoppiato [...] (ma col primo emistichio piano o sdrucciolo, escluso l'iato o l'elisione) e, nella strofe della canzone, misto con settenarî e endecasillabi. L'uso nelle varie combinazioni è continuato più o meno nei ...
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SE O SE?
Si tratta di due ➔omonimi.
• Se, senza accento (dal latino si), è una congiunzione con valore ipotetico
Se avessi un po’ di pazienza, lo capiresti
Se fossi venuto ieri, mi avresti trovato
• [...] con la congiunzione se.
Tuttavia, non c’è ragione per cui una medesima forma debba essere scritta in un caso con l’accento e in un altro senza; inoltre, il problema della confusione potrebbe sorgere al plurale (se stessi e se stesse sono sequenze ...
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Aggettivo relativo arabo (con l'accento sulla prima sillaba), al plurale maschile ‛alawiyyūn, derivato dal nome proprio di persona ‛Alī, e quindi significante ‛alide, cioè discendente o partigiano del [...] genero di Maometto e quarto califfo ‛Alī (v. alidi). In particolare l'epiteto viene applicato anche ai seguaci di varie sette di musulmani sciiti esagerati, che talora sono da considerarsi addirittura ...
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LI O LI?
Si tratta di due ➔omografi.
• Li senza accento grafico (dal latino illi) è il pronome atono maschile plurale usato in funzione di complemento oggetto
Li vedi spesso quei tuoi amici?
I biglietti [...] : sarebbe come dire “i 17 di ottobre”. Si deve a una confusione con l’avverbio di luogo l’errata grafia con l’accento, che pure ogni tanto si trova in alcuni moduli e documenti ufficiali
Pavia, *lì 17 ottobre 2011
Certo, la cosa migliore sarebbe ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...