Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] norme onde si regolano ora la nostra pronunzia, a cui si fa grave offesa fuori di Toscana» (p. VII): esse sono desunte « si riscontrano proprio dove questa è ambigua: l’assenza di accento grafico è all’origine della diffusione di forme quali mòllica ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] i›, soprattutto nei plurali (incendj / incendij, precipizj / precipizij). L’accento (➔ accento grafico) è diffuso a scopo distintivo nei monosillabi (di / dì, riferimento alla bilancia e al movimento di un «grave» che subisce un colpo, e nella fisica ...
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L’espressione complemento oggetto (o semplicemente oggetto) indica un costituente di frase (di varia natura) che dipende da un verbo transitivo e che, secondo la definizione tradizionale, si riferisce [...] dell’oggetto: farla grossa «commettere un’azione grave», farla sporca «commettere un’azione riprovevole», farla l’oggetto diretto ogni qual volta si intende piuttosto porre l’accento sull’effetto che riguarda il soggetto.
Sono usati in forma ...
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Il melodramma è un genere teatrale nato in Italia a cavallo tra Cinquecento e Seicento che, sulla base della riflessione teorica sulla musica (e sul suo rapporto con la poesia) svolta nel tardo Rinascimento, [...] e altrove, da Dante a Tasso, da Alfieri a Praga); «caro accento» (Ernani, I due Foscari, I masnadieri, Rigoletto, I vespri assistendo, fornendo spie circa il tono del momento, grave o non grave, la posizione gerarchica dei personaggi, il loro stato ...
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Fra i vari ➔ linguaggi settoriali, quello della medicina interessa da vicino l’esperienza di tutti i parlanti. D’altro canto, i suoi realia di riferimento sono pertinenti a molti altri ambiti più specifici: [...] elemento identico in entrambi: nel caso di epato e nefropatie gravi, mono- e polimorfonucleati;
(f) uso di abbreviazioni del tipo pronuncia, si riscontrano molte oscillazioni nella sede dell’accento, dovute alle diverse regole prosodiche del greco e ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] parentesi, interposizione, interclusio, con i rispettivi segni detti verghette, mezzi cerchi (‹( )›); accento, suono, tuono grave (‹`›); acuto (‹´›); apostrofo, rivolto, sinalefa, elisio (‹’›); circonflesso, cappelletto, campanello (‹^›); divisioni ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] indicazioni sull’apostrofo, solitamente collocato tra gli accenti. Diomede lo definisce «circuli pars dextera, il cui apostrofo è spesso scritto come un improprio accento, di solito grave perché più simile all’apostrofo. Infine, il mescolamento di ...
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Figlio naturale di Lorenzo Alberti, Leon Battista Alberti (Genova 1404 - Roma 1472) visse i primi anni lontano da Firenze, con il padre esule, in varie città dell’Italia settentrionale (Genova, Venezia, [...] da ritenere, come Valla, la sua perdita come il più grave danno prodotto dalla caduta dell’Impero Romano; ma la sua le ipotesi cinquecentesche, da Trissino a Bartoli, ponendo l’accento sulla mancanza di biunivocità tra il sistema fonetico del ...
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Si chiamano segni paragrafematici (espressione coniata da Arrigo Castellani: cfr. Castellani 1985) tutti i tratti e gli accorgimenti grafici che si combinano con una o più lettere dell’alfabeto, oppure [...] (cfr. Serianni 1988: 8). Oltre ai segni di punteggiatura sono paragrafematici segni come l’➔accento grafico, nei tipi grave ‹`›, acuto ‹´› e circonflesso ‹ˆ›; l’➔apostrofo ‹’›; l’asterisco ‹*›; le parentesi graffe ‹{ }›; le parentesi uncinate ...
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L’➔apostrofo è, nell’italiano scritto, il segno che indica la caduta (o soppressione), in ragione di fenomeni di natura diversa e distinta, di una vocale (se davanti ad altra vocale si parla di ➔ elisione) [...] persona singolare di fare, andare, stare, dare e dire: fa’, va’, sta’ e da’. L’uso dell’accento al posto dell’apostrofo è una grave infrazione alla norma; nel penultimo caso realizza una sovrapposizione con una diversa forma verbale: dà è, difatti ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
grave
agg. [lat. gravis]. – 1. a. Che ha peso, che è soggetto alla forza di gravità: i corpi g. (anche s. m., spec. al plur.: le leggi della caduta dei g.); e cantando vanìo Come per acqua cupa cosa g. (Dante). b. Contrapposto a leggero, che...